Ritorno alle origini

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Curare un blog personale, da professionista del web, non è cosa facile. Basta vedere i blog di consulenti web, esperti di social media, professionisti delle PR online per vedere come spesso ci si trovi a navigare su blog semiabbandonati, se non proprio morti, pur con Twitter, LinkedIn e Face-book attivi su base quotidiana se non oraria.

Personalmente ho sempre creduto che un blog fosse centrale nella comunicazione online, personale e professionale, prima e dopo l’avvento dei social network. La difficoltà in cui mi imbatto è un’altra: quanto essere personale e quanto essere professionale, pur consapevole che le due sfere siano collegate e inseparabili oggi (lo dicevo ieri all’incontro su manager 2.0).

Cercando luca conti su Google queste pagine sono il primo o il secondo risultato, quindi è chiaro come queste pagine personali influenzino in un modo o in un altro la mia immagine e la mia reputazione professionale. Andando indietro nell’archivio ti sarà facile imbatterti in commenti, opinioni di carattere estremamente personali, oggi non mi sento più libero di esprimere questa sfera personale privata come in passato, ma l’esigenza non è cambiata.

Che fare quindi? Forte del fatto che a leggermi in qui sono rimasti pochi affezionati, insieme ai curiosi che vengono da Google, proverà a riprendere una dimensione più personale di diario, con riflessioni, opinioni, aneddoti personali che credo possano stimolare in te curiosità, farti pensare o stimolare una conversazione. Intendo farlo qui, non su Face-book, non su Twitter, non altrove. Sono perfino in dubbio se promuovere queste conversazioni su altri spazi, per attrarre certamente più pubblico, ma non necessariamente il pubblico con cui instaurare una relazione più intima e personale, quale è uno degli scopi di questo blog.

Bloggare fa bene a sé stessi, anche se non ti legge nessuno, quindi non ho alcun timore in questo senso. Scrivere fa bene a prescindere..

Nei prossimi giorni proverò a mantenere un certo ritmo, nonostante gli impegni professionali, nello scrivere seduto alla scrivania, sono previsti in forte crescita nelle prossime settimane. Scrivere qui ora vuole essere anche un modo per riprendere il ritmo e lasciare una traccia, oltre a riprendere il gusto di scrivere per me stesso e non necessariamente per altri.

Una risposta

  1. Concordo e capisco. Il mio lavoro non è strettamente legato al web ma sono ben consapevole che ciò che scrivo sulle mie pagine possa essere facilmente raggiunto da chi cerca informazioni su di me. Per questo anch’io vivo sempre più quel dilemma/difficoltà: quanto e come esprimere ciò che si ha voglia di condividere.
    Ancora però dubito di aver raggiunto la ricetta perfetta.
    Ciao,
    Emanuele

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