3 cose che ho imparato partecipando in Rai a Buongiorno Regione

Luca Conti in Rai a Buongiorno Regione Tgr Marche

Nella settimana dedicata al #CittadinoInRete, promossa dalla Tgr Rai, ho avuto il piacere di partecipare a Buongiorno Regione Tgr Marche, in diretta da Ancona oggi lunedì 16 Maggio 2016. Come avviene per esperienze che non capitano tutti i giorni, ho imparato qualcosa di nuovo.

La semplicità è bellezza, anche per le notizie del mattino

I titoli delle principali notizie, un aggiornamento sul meteo, i titoli dei giornali, le condizioni del traffico e una conversazione come tra amici al bar. Così si potrebbe sintetizzare il format di Buongiorno Regione della Tgr Rai. Per avere successo, la trasmissione è l’ennesima dimostrazione, è necessario rispondere a un bisogno reale, con semplicità. Chi si sintonizza alle 7,30 di mattina ha bisogno di notizie brevi, forse da sentire in sottofondo, mentre si prepara la colazione ed esce per andare a scuola o al lavoro. Una formula confermata dal successo di Good Morning Italia, che con un altro mezzo segue gli stessi principi. Su Buongiorno Regione in più c’è il formato video, pur con un tono diretto e un linguaggio semplice.

La digitalizzazione è un processo continuo

Tutte le testate giornalistiche regionali della Rai stanno per passare alla produzione digitale delle notizie. Un processo graduale che ha coinvolto tutte le testate della Rai e che non è ancora finito. Pensare che nel 2016 in Italia sia già tutto digitale e che tutti sappiano e abbiano accesso significa non conoscere la realtà dei fatti. Ciò significa che c’è ancora tanto da lavorare e il passaggio dell’intervista sul divario culturale, prossima battaglia da combattare, è più vero che mai. La citazione “fatta l’Italia, bisogna fare gli Italiani” di Massimo D’Azeglio torna di nuovo attuale, seppur in un contesto diverso.

WhatsApp nel mondo del lavoro

Un gruppo su WhatsApp, nato per facilitare gli aperitivi extralavorativi, diventa il canale sul quale far transitare gli ultimi lanci di agenzia, utili per il collega che si trova sul campo e ha bisogno di conoscere gli ultimissimi aggiornamenti sulla notizia che sta seguendo. Un altro caso in cui gli utenti piegano il servizio alle proprie necessità, al di là di quanto possa aver pensato chi lo ha sviluppato. Con oltre 18 milioni di italiani che lo usano, WhatsApp è un canale da considerare tra gli strumenti collaborativi e di relazione tra persone e aziende. Ulteriori funzionalità per rendere la gestione più efficiente arriveranno col tempo.

L’intervista, dove parlo di divario culturale, editoria digitale, content marketing, viaggiare lavorando, comincia al minuto 11:35.

Oppure guardala qua, col taglio esatto dell’intervista di Patrizia Ginobili della Tgr Marche Rai:

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