L’incontro di ieri è stato interlocutorio. Nessun cambiamento nel breve termine e possibili aperture per il prossimo futuro. L’incertezza regna sovrana.
Il viaggio è stato comunque utile. Ora ho le idee un po’ più chiare su cosa voglio fare da grande e su cosa non voglio fare. In quest’ottica la mia posizione professionale attuale è da considerarsi in prognosi riservata.
Il 2005 è stato un anno pieno di collaborazioni e di cambiamenti. Nel 2006, ci scommetto, vecchie porte si chiuderanno e nuove se ne apriranno. Ciò che non auspico, nella maniera più assoluta, è la stasi: i primi due mesi dell’anno, professionalmente, sono stati anche troppo barbosi.
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