L’orrore della guerra all’ora di cena

Sconvolgente, in senso letterale, è stato vedere all’interno di Blob di stasera un montaggio di orrore quotidiano in molti paesi del mondo. Mi riferisco alla guerra e alle sue vittime più indifese: i bambini.

Non so se si trattasse di una trasmissione andata in onda nei giorni scorsi o un montaggio di Blob – con una musica che meglio non ci stava, Stay (Fareway so close) degli U2 – sta di fatto che era tutto un via vai nei pronti soccorso di padri con figli insanguinati in braccio, bambini su letti di ospedale in gravi condizioni e tralascio le immagini più crude.

Purtroppo ci abituiamo a tutto e una sola autobomba a Baghdad non fa più notizia, così come le guerre d’Africa dimenticate da qualsiasi agenda. Vedere quelle immagini mi ha risvegliato un sentimento di indignazione per quello che succede nel mondo mentre noi, chi più chi meno, abbiamo come preoccupazione più grave quella di scegliere il film al cinema (estremizzo e generalizzo, me ne rendo conto).

Ora via verso la prossima notizia. Non sarebbe meglio fermarsi almeno 5 minuti a riflettere su quanto sta succedendo e rallentare un po’ il ritmo? Lo dico a me stesso prima che ad ogni altro.

Una risposta

  1. Purtroppo noi “Persone dell’Anno” dovremmo essere i primi a fermarci, a piantarla di spingere su tecnologie che velocizzano, avvicinano, rendono tutto più semplice e generano denaro.

    Il tutto mentre la maggior parte del mondo non sa che esistiamo – questa è una mia spietata pungulata sulle “seghe mentali” dell’autoreferenzialità – e quello che è peggio, mentre la maggior parte del mondo non ha il benchè minimo accesso alle alle risorse più basilari (non parlo quindi ne di YouTube ne di Last.fm).

    La mi risposta quindi è: si, dovremmo fermarci, subito. Tutti i giorni.

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