Che Grillo sia un aizza popolo con poco costrutto non è una scoperta di oggi. Beppe Grillo, diciamocelo chiaramente, non vuole bene né all’Italia, né agli Italiani. Va da séche condivida gran parte delle battaglie che Grillo porta avanti. Non condivido per nulla invece lo stile e la strategia che Grillo sta perseguendo.
Strategia senz’altro utile a riempire i palazzetti con suo spettacolo, con biglietto non certo proletario, a vendere senza intermediari video, DVD e libri dal suo sito e a ricevere una enorme visibilità sui media, da spendere prima o poi in altri versanti. Questo è il punto: quanto può andare avanti Grillo così? Se ciòche gli interessa è il tornaconto personale, probabilmente potrebbe andare avanti all’infinito: nulla cambierà in Italia con il suo metodo di attacco, è evidente.
Un populismo di maniera quindi, Grillo con il popolo e contro tutti: politici, imprenditori, media. Tutti cattivi e tutti d’accordo. Fare di un erba un fascio è una facile semplificazione che porta consenso e unisce lo schieramento. Il Vaffanculo Day ovviamente rientra in questa strategia: mobilitare il social network con al vertice Grillo, dargli visiblità nel mondo fuori dalla rete, galvanizzare i sostenitori, minacciare il potentato economico/politico/mediatico italiano.
Qual’è lo sbocco? Se non c’è sbocco, c’è solo il legittimo arricchimento di un imprenditore prima che comico. Se c’è lo sbocco, quale sarà? Una discesa nell’agone politico? I tempi sono ancora immaturi. Prima di questo la situazione deve ancora peggiorare, altrimenti non c’è sufficiente consenso per sporcarsi le mani. Presentarsi alle elezioni significherebbe confrontarsi con la realtà politica vera, quella del compromesso per fare le cose. Gridare dal blog non sarebbe più così sexy verso i seguaci e la bolla scoppierebbe.
Nel frattempo che fare? Dobbiamo continuare a sorbirci le urla del sobillatore, non tanto diverse dalle sirene della propaganda di regime: nella confusione generale regna il caos e poco altro. Grillo strilla di proposito, sapendo di non produrre nulla, in attesa che arriviamo al rischio baratro argentino. Fino ad allora conviene strillare e far crescere il malcontento, di più e ancora di più.
Grillo è lo specchio dell’Italia, buona a strillare, arrabbiarsi, battere le mani e lasciare che lor signori facciano i loro comodi, ognuno i suoi.
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[via Cips]
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