La società cambia sotto i nostri occhi

Pomeriggio a Milano. Entro in un fast food a mangiare qualcosa prima di prendere un treno per tornare a casa. Pago alla cassa e mi sistemo in un tavolo tranquillo. Intorno a me, in tutto un piano, non più di venti persone, ben distribuite. Mi guardo intorno, addentando il panino, e noto subito una giovane coppia di ragazzi, in un angolo per nulla appartato, guardarsi con una certa intensità. Curioso li tengo d’occhio, fino a che mettono in pratica ciò che non resistevano più di fare. Si guardano intorno e si baciano tranquilli.

Volgo lo sguardo per non essere invadente e l’attenzione viene catturata da una coppia di ragazze, sì e no maggiorenni. Sono un po’ di spalle e non troppo vicine. Conversano amabilmente. In più occasioni, una si avvicina all’altra e la bacia, senz’altro in maniera meno ardita dell coppia maschile, forse perché si trovano proprio al centro della sala, davanti alla scala. Si percepisce una certa intimità.

Giusto stamattina avevo letto una agenzia che affermava che tra gli under 18 il 40% delle ragazze e il 60% dei maschietti avrebbe avuto una esperienza omosessuale. La prima reazione fu di perplessità. Ora non mi stupisco più di tanto.

“Gia’ nel 2000 – spiega Bianchi – il 60% dei ragazzi aveva avuto almeno un’esperienza gay, mentre le donne erano solo il 18%. Oggi possiamo dire che le ragazze ad aver ‘sperimentato’ l’approccio saffico sono almeno il doppio, il 35-40%”. E si comincia presto: dai 12 ai 15 anni la gran parte ha già avuto il suo primo rapporto lesbo. Complice anche la crisi dei maschi: “Molti giovanissimi hanno difficoltà ad avere rapporti con le loro coetanee, che sono diventate molto piu’ aggressive e sicure di sé”. E anche il “sesso forte”, allora, si rifugia nel rapporto gay, “piu’ facile perché si ha a che fare con una persona percepita come simile, e perché i modelli maschili attuali presentano spesso l’immagine di un’omosessualità trasgressiva, liberatoria e sensuale, in definitiva divertente”.

2 risposte

  1. Vive la difference!

  2. Agghiacciante. Non per i dati in se, quanto, per le motivazioni che l’agenzia riporta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.