E’ una bella sensazione e negli ultimi tempi l’ho provata più di una volta, a Berlino, a New York e a Siviglia, in particolare.
Una sensazione che porta con séuna grande pace interiore e la consapevolezza di essere parte di un esperimento incredibile quale è la vita sul pianeta Terra. I miei paesaggi recentemente sono molto antropizzati e poco naturalisti, ma ciònon toglie che vivere in questi ambienti porti ad una visione dell’umanità non trascurabile.
Passeggiare in una strada di New York, muoversi tra le modernità della nuova Berlino, aggirarsi nel centro di Siviglia, da solo o in compagnia, accentua questa piacevole sensazione. Più facile a viverla che a raccontarla.
E’ bello a volte anche soffermarsi a vedere la gente. Diversi stili di vita, modi di vestire diversi, culture simili quanto differenziate. Non ho la preteso di affermare di aver visto come è il mondo semplicemente per aver girato qualche paese europeo e aver passato qualche giorno negli USA, ma posso senz’altro dire di aver visto come l’Occidente ha tanti punti di contatto quante diverse varianti, soprattutto all’interno dell’Unione Europea.
Ciò non toglie perà che siano più le cose che ci uniscano di quelle che ci dividano, per fortuna, grazie sicuramente al lavoro svolto proprio dall’Unione Europea dal dopo guerra ad oggi. Superato il limite della lingua, con qualche sforzo non eccessivo – i paesi latini hanno delle forti basi comuni e l’inglese apre molte delle altre porte – si ha accesso a risorse incredibili, di umanità, di conoscenza, di esperienze di vita alle quali attingere.
Se negli ultimi 18 mesi ho investito parte del mio tempo proprio per partecipare ad eventi internazionali e stabilire nuove relazioni, ebbene l’ho fatto proprio con questo spirito, attingere alle esperienze comuni dei nostri campagni di viaggio nel cammino rappresentato dalla vita.
Se sei ancora chiuso nei confini nazionali, non sai veramente cosa ti perdi e, credimi, è un vero peccato.
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