Nonostante oggi sia una giornata di lavoro, in trasferta a Milano per parlare ad un convegno, non riesco a togliermi dalla testa il messaggio che mi è arrivato stamattina, appena sveglio. Riccardo Principi è morto.
Riccardo era un amico. Oltre ad abitare a poche centinaia di metri da casa mia, siamo andati a scuola insieme e ci siamo frequentati per molti anni. Ultimamente ci sentivamo saltuariamente su Face-book e ci siamo incrociati di persona qualche mese fa. La morte di una persona cara è qualcosa difficile da descrivere e lascia un vuoto che non è possibile colmare.
La cosa che mi fa particolare effetto è come i social network si inseriscano in questo triste momento.
Riccardo aveva un blog, lasciato dopo aver scoperto in Face-book funzionalità più efficaci per comunicare e pubblicare foto degli eventi a cui partecipava con gli amici. Oggi sono proprio gli amici a lasciare un messaggio sulla sua bacheca per salutarlo. Da ieri pomeriggio ad ora sono già una decina ed èfacile che altri si aggiungano nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Mi fa effetto pensare inoltre che solo due ore prima di trovare la morte sulla strada, Riccardo si collegava ad Internet, sul suo profilo Face-book, lasciando un messaggio, ignaro di quanto sarebbero successo poco dopo. Tutto perà ora è immobile e il profilo rimarrà cristallizzato a quell’ultimo istante
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