Scrivere un blog personale, nel tempo, firmandosi con nome e cognome, non è cosa facile. Me ne rendo conto ogni giorno che passa, acquisendo una consapevolezza che paradossalmente non ho mai avuto in questi anni di blogging.
Chi scrive un blog pubblico personale e non anonimo lo fa ovviamente per condividere con gli altri le proprie opinioni e le proprie esperienze, oltre che per sé stesso. Negarlo significherebbe cadere in una contraddizione in termini.
Un aspetto che ho cominciato a percepire solo nell’ultimo anno è l’attenzione morbosa verso quanto scritto. Una voglia di andare oltre le righe della vita privata condivisa consapevolmente, tra foto, video e testi. Un desiderio di farsi i fatti altrui che travalica ogni limite dettato dal buon senso e dal rispetto della persona, con domande e sussurri scambiati in segrete stanze virtuali.
Il fatto che il sottoscritto abbia una vita pubblica e possa essere famoso per x persone, grazie al sudore speso nella sua attività quotidiana, sembra per alcuni giustificare la voglia di saperne di più e il chiacchierare alle spalle, spettagolando in libertà in spazi protetti, inclusi soggetti considerati fino a ieri amici.
Tutto ciòimpone un cambiamento di rotta. La mia libertà di espressione, pur soggetta a condizionamenti, cercherà di restare immutata. Ciò che cambierà è invece una diversa protezione dei contenuti personali pubblicati in rete. Con gli strumenti che lo permetteranno sarà inoltre più selettivo nell’abilitare l’accesso solo a chi effettivamente lo merita.
Gli amanti del gossip possono continuare a speculare nell’ombra, certi perà che le loro curiosità non verranno soddisfatte in questi luoghi. Se questa è la ragione che li spinge a frequentarli, beh, sappiano che è tempo sprecato.
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