No, non sono impazzito. Il titolo è un brano tratto da Il cosmo di Agnetha, libro/e-book che ho avuto il piacere di leggere grazie a The Review Engine, Las Vegas Edizioni e Bookrepublic.it (vedi disclaimer al termine).
A frequentare un cinema porno si diventa saggi, nel senso che, esattamente come i saggi, la si smette di cercare a tutti i costi delle risposte alle domande.
Il cosmo di Agnetha è un romanzo italiano scritto da Daniele Vecchiotti. Si raccontano le disavventure di Daniele, scrittore di racconti e romanzi rosa un tanto al chilo, passato per caso alla scrittura di un romanzo gay. Daniele viene rapidamente coinvolto nelle vicissitudini di un microcosmo di personaggi omosessuali per ragioni prettamente professionali. Si professa infatti eterosessuale, dipendente dal sesso a pagamento, unico modo con cui si relaziona con il genere femminile.
La storia, tra il divertito e la riflessione sociale, scorre con grande velocità, senza eccessi a luci rosse, pur con un linguaggio molto vero e crudo. L’esperienza di Daniele, in bilico tra il mondo gay e il mondo etero, e il suo vivere grazie all’industria di contenuti porno è l’occasione per una critica sociale alla commercializzazione dell’universo gay e alle difficoltà di relazione tra i due mondi.
Peccato, aggiunsi mentalmente io, che stiano uscendo dall’armadio solo per gettarsi dritti dritti dentro la vetrina di un centro commerciale. Sì perché… la mia amica non se ne rende conto, ma sta venendo fuori†dall’armadioâ€, come dice lei, solo perchécompra il disco della Callas e l’intera collana di divudì porno vagina-free, perchégridando il suo orgoglio nelle parate di piazza fa audience e riempie le pagine dei giornali, perché si abbona alla tivù via satellite sologay, perchélegge libri sologay, perchéqui al supermercato sceglie la bibita studiata apposta per i gay, e al bagno usa rotoloni gay. Esce dall’armadio perchéha in tasca una bella carta di credito rainbow da strisciare nel Pos a riempire la shopping bag rosa fucsia, e il suo bel codice a barre di riconoscimento alla cassa stampato sul culo.
Il libro strappa più di un sorriso, pur offrendo uno spaccato di disperazione, solitudine e spesso di incomunicabilità, se non attraverso il sesso. Seguono alcuni brani, tra il serio e il faceto.
Le ragazze da marito – esattamente come quelle da amante – sono imprescindibili da discorsi, confronti, aspettative, discussioni, spiegazioni, accuse, remore, tentativi di dialogo insomma, e a me l’inutile scambio di tormenti sotto forma di annaspante comunicazione non ha mai fatto impazzire; le puttane che si limitano a farti sapere il prezzo mi hanno sempre gratificato di più.
Quando sei un mentale nato c’è poco da fare: hai un approccio intellettuale a qualunque cosa tu scelga di usare per renderti meno pesante la vita. Fossi stato un cocainomane probabilmente mi sarei laureato in Storia della Colombia.
È curioso come il sesso e l’erotismo siano diventati la più sottile e raffinata forma di reazione alla paura. La gente scopa per non parlare, per non confrontarsi, per non prendere di petto le spigolosità del vivere. Scopano i mariti imbruttiti da matrimoni sgonfi, scopano le loro mogli tanto per non rimanere indietro, scopano e sorridono nelle foto anniversario dopo anniversario, scopano perchénon c’era mica tanto da ridere. Scopano anziché entrare a letto insieme e mettersi nudi, confessarsi, rischiare di detestarsi e di rendersi a loro volta detestabili, per poi picchiarsi a vicenda scorticandosi la pelle con unghie diventate artigli affilati dall’insoddisfazione, dal rancore e dal non detto in generale.
Il cosmo di Agnetha, 3 euro su Bookrepublic.it
Disclaimer: ho potuto leggere gratuitamente il libro grazie alla piattaforma di recensione di e-book The Review Engine. Iscriviti anche tu.
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