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- Minimalismo e consapevolezza: bilancio e nuove sfide
- Minimalismo: abitudini consolidate e nuove consapevolezze
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La difficoltà nel modificare uno stile di vita sta nella continuità, soprattutto nelle fasi iniziali, quando si devono eliminare abitudini consolidate e introdurne di nuove. Alla mia camminata mattutina di 30 minuti—non sempre possibile questa settimana—ho affiancato un obiettivo più ampio: 10.000 passi al giorno. Con FitBit, monitorarlo è semplice, e nei primi giorni ho quasi sempre superato l’obiettivo. Ieri, ad esempio, ho ridotto un’ora di televisione per fare due passi e avvicinarmi al traguardo.
L’assistenza a mio padre in ospedale questa settimana e gli appuntamenti a Milano la prossima saranno un banco di prova interessante per verificare la mia capacità di mantenere gli obiettivi.
Pensieri sparsi sul minimalismo applicato di recente
- Camminare di più mi ha portato ad ascoltare un audiolibro, ormai quasi concluso e sostituito da uno nuovo, che uso anche mentre guido, al posto di radio o CD. Questo mi motiva a camminare di più, e mi permette di leggere qualche libro in più a fine anno—niente male, vero? Inoltre, i titoli che sto ascoltando sono in inglese, un ottimo strumento per migliorare la comprensione della lingua.
- Due settimane senza Facebook o quasi. Da quando ho convertito il mio profilo personale in pagina ufficiale, mi collego molto meno: non ricevo notifiche inutili, come eventi poco rilevanti, e ho meno stimoli a controllare gli aggiornamenti altrui. Il lato negativo? Ho perso il contatto con alcuni amici internazionali. Il lato positivo? Risparmio tempo per attività più significative. Tornerò su Facebook con un profilo personale, ma senza fretta.
- Ho letto diversi libri legati al minimalismo, anche se non esplicitamente. What’s Yours Is Mine affronta il consumo collaborativo, e la parola minimalismo viene citata almeno una volta. The Digital Diet, invece, riflette su una parte della ricetta minimalista proposta da Leo Babauta e Joshua Becker per la vita digitale, con spunti su un uso moderato dei gadget, meno tempo sui social network, più attenzione alle persone che ci circondano e meno email.
Il 9 settembre è uscito l’articolo sul Secolo XIX dove racconto parte del mio minimalismo applicato alla dieta digitale. Non ho il testo, ma dall’immagine ingrandita puoi comunque leggere l’articolo.
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