Ben trovato e ben trovata!
A volte fare il lavoratore nomade digitale mi viene particolarmente bene. Ho deciso di venire a trovare alcuni amici newyorkesi a dicembre, comprando il biglietto aereo il 2 gennaio. Solo a fine febbraio mi sono accorto che nello stesso periodo ci sarebbe stata una conferenza interessante, Digital Book World, e ho inviato una richiesta di accredito stampa. Mai avrei immaginato che Il Sole 24 Ore e gli amici di Nova 24 sarebbero stati così entusiasti da chiedermi ben 4 articoli, tra cui l’apertura dell’inserto! Così è stato, così la scorsa settimana ho unito veramente l’utile al dilettevole, comprendo questo evento. Trovi online 3 dei 4 articoli, se sei curioso.
Oggi prima giornata interamente piovosa e nuova occasione per lavorare un po’, dopo una settimana intensa, oltre alla partecipazione della conferenza di cui sopra. Ho avuto modo di partecipare a uno spettacolo di danza moderna, seguito da un gala di raccolta fondi, a uno spettacolo di flamenco all’interno dell’annuale festival, tutto a costo zero, grazie ad amici che avevano un biglietto. Ho conosciuto degli italiani che vivono a New York e sono uscito a cena con loro. Sì, New York è cara, soprattutto per mangiare: metti in conto di spendere almeno 30-45 $ per una cena, prezzo comprensivo di tasse e servizio, che non vengono indicati nel menù.
Per ottimizzare le risorse ho deciso di sfruttare tutte le occasioni per entrare nei musei gratis o con un biglietto simbolico. L’ingresso solitamente può costare tra i 16 e i 25$ per un adulto che non ha riduzioni. Ogni settimana tutti i musei o quasi hanno una fascia oraria in cui entrare gratis on con la formula “pay as you wish“, paga quanto vuoi tu. Ho così visitato The Frick Collection, Neue Galerie, MOMA, Metropolitan Museum, Cooper Hewitt Museum e Whitney Museum con 10 dollari in tutto. Spero di riuscire a visitare ancora 9/11 Museum, Met Breuer, Guggenheim, The New Museum e Brooklyn Museum.
La cosa fantastica di quasi tutti i musei è che rendono disponibili app e siti mobile con cui è possibile arricchire la visita, con una audioguida gratuita. Cerca i musei sul tuo app store e facci un giro. Neue Galerie ha una fantastica app dedicata alla mostra su Munch, gratis e con audioguida inclusa. Il Cooper Hewitt dota invece tutti i visitatori di una penna elettronica, che consente di salvare su una propria pagina web tutte le opere da approfondire in seguito.
L’immagine di cui sopra è tratta da una sezione del Cooper Hewitt dedicata alla Pixar. Tutti gli oggetti che mi sono piaciuti di più li trovi nella mia pagina sul sito del museo. Ogni biglietto ha infatti un codice associato alla penna e digitandolo tornati a casa ti aspettano tutte le tue opere preferite. Notevole, no?
Come successo in altri viaggi, stare a New York per più di una settimana mi ha permesso di vederla con un occhio diverso da quello del semplice turista, non solo per i tempi più rilassati e dilatati, ma grazie alla possibilità di visitare angoli diversi e non solo quelli più turistici, che sono comunque numerosi. Passare da Central Park a Riverside, da High Line a Brooklyn, dall’East Village ad Harlem, ti consente di vivere New York non come una città, ma come tante diverse città messe insieme. Da Brooklyn, prima di tornare in Italia, dormirà qualche notte nell’area del Queens e poi fuori città (quel che si definisce upstate New York), così da allargare ulteriormente gli orizzonti.
Pur con tutto l’entusiasmo, ti dico però che a New York non ci vivrei. Almeno per me, i vantaggi in termini di opportunità culturali e professionali non compensano i ritmi estremi metropolitani, lo stress che finisce per contaminare le relazioni personali, il costo della vita folle che rende tutti dei criceti che corrono sempre più velocemente sulla ruota, anche se guadagnano cifre doppie o triple (od oltre!) rispetto a posizioni analoghe in Italia. No, grazie, non ne vale la pena.
Sono le 12,39 ed è ora, letteralmente, di buttare la pasta: il lusso di avere un appartamento dato da amici che vivono a New York.
Buona serata e a presto
Luca