Sì, mi piace pianificare. Mi piace organizzare il mio tempo. Mi piace anche usarlo al meglio, per ampliare la mia visione del mondo e stare in salute, fisicamente e mentalmente. Una dieta mediatica sana è l’equivalente di un regime alimentare sano: equilibrato, pluralista, nutriente, stimolante, energetico. Per il 2019 ho deciso di aggiungere un ulteriore esperimento: selezionare ancora meglio il consumo e ridurre il tempo dedicato alla scelta.
Libri
Il 2018 si chiude con 108 libri letti e un paio in lettura. Ho raggiunto l’obiettivo di leggere più narrativa (più della metà dei libri letti) e ho mancato quello di leggere tanti libri scritti da donne, quanti da uomini. Ho letto 31 libri scritti da donne e ne ho due in lettura: troppo poco, ma meglio dell’anno precedente. Per il 2019 voglio fare meglio, con i seguenti obiettivi:
- Parità tra autori maschi e bianchi e altri autori appartenenti a minoranze (donne, di colore, queer): con un po’ di attenzione, non è un problema;
- Leggere almeno un terzo di libri scritti da autori né americani, né inglesi, né italiani. Sarà dura, considerando che ciòche si trova più frequentemente in italiano e in inglese è quanto proviene dall’Italia e dal mercato anglosassone;
- Leggere più fiction che non fiction: la narrativa è una valida alternativa alle serie televisive e al consumo televisivo in generale;
- Leggere almeno 10 titoli tra quelli disponibili in cartaceo nella mia libreria e poi donarli. Nel medio lungo termine voglio donare tutti i libri che possiedo, non introdurne di nuovi e alleggerire quanto possiedo, a favore del digitale.
Per agevolare questa dieta – plurale in termini di culture, punti di vista, esperienze condivise – ho deciso di azzerare la consultazione di fonti utili alla scoperta di libri (feed RSS di blog e riviste di settore, inserti di giornale, podcast, canali e gruppi Telegram, forum e siti di condivisione) e leggere quanto ho già accumulato in anni di filtro e selezione. Ancora meglio, ho già caricato e filtrato su Kindle e Kindle app 90-100 titoli prioritari, che avranno la precedenza su qualsiasi altro libro in cui dovessi imbattermi. In questo modo ho un margine per aggiungere nuovi titoli, ma non mi devo preoccuparne di trovarne di nuovi. Invece di accumulare altri libri o spendere inutilmente tempo a caccia di nuovi, mi concentro su quanto ho già selezionato. Ciò significa che idealmente non andrà a vagare per librerie, ma mi siederà da qualche parte a leggere quanto ho già in lettura.
Sono certo che, con il tempo risparmiato nella scoperta e nella selezione, leggerà molto di più di quanto letto quest’anno. Il mio record è155 libri letti in un anno.
Serie tv
Il 2018 si è chiuso con un grande successo. Ho visto solo due serie e in entrambi casi in compagnia. Westworld e House of cards. Ho visto una puntata di un paio di altre serie, ma non mi sono avventurato oltre.
Per il 2019 voglio continuare su questa strada: niente serie, a meno che non sia in compagnia. Meno tempo passato a vedere televisione, più tempo per intrattenimento fuori casa, libri di narrativa, relazioni personali, me stesso.
Film
La mia cinefilia quest’anno è stata parzialmente frenata dalla regola di vedere il cinema al cinema e non a casa. Su 131 film, 118 visti al cinema e 13 a casa. Ho visto la metà dei film visti lo scorso anno (264) ma ho mantenuto la stessa frequenza al cinema (10 al mese), considerando inoltre ho che viaggiato all’estero per circa 90 giorni, dove ho visto pochissimi film
Quest’anno l’obiettivo è di continuare ad andare al cinema, eliminando perà franchise, sequel, reboot e tutto quanto trasuda cultura americana da studios. Il tutto a favore di cinema indipendente e cinema dal mondo.
Come per i libri, la precedenza l’avranno i titoli già selezionati e disponibili (96 in coda di visione). Azzerato il tempo dedicato alla scoperta di nuovi titoli o, meglio, il tempo sarà concentrato solo a fonti di cinema indipendente, meglio se premiato. Meno cultura di massa, più cultura dal mondo. Vediamo poi se, smaltita la coda, sarà utile un abbonamento a Mubi, per favorire l’incontro di culture diverse, per migliorare la cultura cinematografica, al di là dei fenomeni più o meno commerciali del presente.
Musica
Quest’anno ho aggiunto Spotify alla mia dieta, per raccogliere gli artisti che amo e scoprirne di nuovi, tra quelli correlati. Ho fatto tante scoperte, ripreso contatto con artisti che avevo perso di vista. Non sono mai stato così appassionato da seguire le uscite discografiche come quelle cinematografiche o librarie.
Un obiettivo di minima èscovare nuovi artisti e diversificare la mia cultura musicale, lontano anche qui da ciòche ascoltano tutti i che va per la maggiore. C’è letteralmente un mondo da scoprire. Sono e resto un esploratore.