-90 Il quotidiano può essere straordinario

“La ratio commerciale, così estranea nella sua semplificazione calcolatrice all’autentica razionalità, si appaga dunque nella dicotomia del quotidiano tra banalità e interesse. Produce essa stessa questo sistema binario tra vita ordinaria e istanti eccezionali che la riscattano: in un primo momento priva sistematicamente il quotidiano di ogni qualità, per poi salvarlo magicamente dal naufragio, sotto la forma illusoria di un dispendio vitale e immaginario di cui valga davvero la pena.”

Bruce Bégout, Luoghi Senza Identità

Non so come ho trovato Luoghi senza identità, libro che spiega tutto quanto ruota intorno al concetto di motel, ma ricordo di averlo trovato ricco di spunti sul capitalismo, sulla società, sull’influenza del mercato e non solo.

Dalla citazione di cui sopra prendo l’insegnamento che ogni giorno può essere speciale. Non bisogna anelare alle prossime vacanze come ancora di salvezza in un vivere quotidiano mediocre e deprimente. Sì, i viaggi e le vacanze sono momenti importanti di scoperta e di riposo, ma tutti i giorni possiamo replicare questa meraviglia. Non possiamo, dobbiamo. Dobbiamo anche combattere contro tutte le standardizzazioni che in qualche modo puntano a rendere il quotidiano banale e ripetitivo in senso negativo, aggiungendo qualcosa di diverso nell’esperienza quotidiana. Non si tratta di aggiungere un acquisto o qualcosa di materiale, ma di provare esperienze nuove: cucinare una nuova ricetta, fare un percorso a piedi diverso dal solito, chiamare un amico al telefono, leggere un autore che non hai mai letto. Le opzioni non sono infinite, ma quasi. Ho reso l’idea?


Oggi, sei anni fa, scrivevo di un rinnovamento, basato sull’espansione di 3 ambiti: viaggi, salute e cinema. Uno dei tre è diventato parzialmente realtà, perché nell’ambito del benessere ho avviato una collaborazione con un’azienda alimentare che produce cibi per vegetariani e vegani. Su viaggi l’aria è cambiata prima ancora della pandemia: è il caso di continuare a prendere l’aereo? Me lo sono chiesto e per due anni non ne ho preso nessuno. Difficile girare il mondo senza aereo. Non so se ammorbidirò questa mia posizione. In coscienza direi che non è il caso, vedremo. Sul cinema non è diventato un lavoro, seppur ci abbia provato in qualche modo, ma è rimasto un ambito in cui ho investito per ampliare gli orizzonti, con cinema di qualità, indipendente, da tutto il mondo. C’è soltanto da continuare.

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