A un mese dalla fine, quest’anno, lo posso dire, è stato caratterizzato da un livello di energia mediamente elevato, molto elevato. Questa energia mi ha permesso di gestire progetti stimolanti, di lanciarne di nuovi, di investire in esperienze, pur con i limiti della pandemia ancora in corso. Allo stesso modo è stato un anno con alcuni bassi molto bassi, tra malattia, malesseri di vario genere e altre vicissitudini che hanno messo alla prova la mia salute mentale. Sono contento del livello di resilienza di fronte a queste difficoltà, ma sono consapevole che la resilienza richiede un impegno costante. Non è un traguardo da raggiungere una volta per poi riposarsi. Richiede una forza che va rigenerata costantemente, con buone abitudini, con uno stile di vita sano, con pazienza. In questo momento sento che ho intaccato le riserve di questa forza e che ho bisogno di una ulteriore spinta per tornare su un livello più alto, consapevole oltre tutto che condizioni esterne la stanno consumando e contrastando anche negli ultimi giorni. Serve una reazione adeguata.
Me ne dimentico periodicamente, tornato nel flusso delle relazioni personali e professionali online, ma se mi fermo un attimo a pensare ricordo bene il mio anno senza smartphone. Più concentrazione, più tempo per me, meno tempo a chattare, meno distrazioni a leggere cose inutili online. Notizie che diventano un modo per non pensare ad altro, rinviare attività noiose. Informazioni non necessarie né per vivere, né per altro. Sapere che i casi di COVID-19 crescono di giorno in giorno è inutile. Controllare le uscite cinematografiche e librarie costantemente è inutile. Così come creare code di contenuti da leggere/consumare/vedere in un secondo momento. Per fortuna questo ultimo vizio me lo sono tolto e non ci sono ancora ricascato. Serve una spinta in più, soprattutto in questa fase in cui faccio più fatica a fare mente locale e sono maggiormente vittima della voglia di procrastinare, anche le attività ordinarie più banali e insignificanti. Tutto ciò è indice di un malessere mentale che va approfondito a parte. Distrarmi online non è la cura di questo malessere e richiede appunto un intervento.
Da oggi voglio usare misure drastiche e impedire l’accesso dei siti dove perdo tempo più facilmente fino alle 16 di ogni giornata, per poi concedermi non più di 10 minuti al giorno dopo quell’ora. L’opzione nucleare di Stayfocusd, estensione per browser basati su Chrome. Appena mi verrà voglio di aggirare l’ostacolo andando su siti simili, li aggiungerò all’elenco dei siti limitati. Vediamo cosa succederà in questa fascia oraria. Mi alzerò dalla scrivania per fare altro? Disabiliterò l’estensione come reazione estrema di contrasto? Mi soffermerò a pensare a ciò che mi crea disagio e cercherò di accettare ciò che posso e non posso fare? Andrò a fare due passi, pur di rimandare l’attività che non voglio fare? Ogni soluzione, salvo togliere il blocco, mi sembra preferibile al navigare online inutilmente, perseguendo uno dei miei tanti interessi culturali.
Come tutti gli esperimenti fatti in questo periodo potrebbe diventare qualcosa da rendere abitudinario nell’anno nuovo. Ne riparliamo tra qualche settimana.
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