Mi è tornata la voglia di viaggiare, complice la citazione a seguire, che mi ha risvegliato qualcosa:
[…] è viaggiando che si apprende la saggezza
Proverbio vietnamita citato in Quando le montagne cantano
Per quanto abbia fatto di necessità virtù, negli ultimi due anni, sento che la dimensione del viaggio mi manca. Esplorare città, assaggiare cibi nuovi, confrontarsi con culture diverse. Imparare semplicemente camminando in strada, dalle insegne, dalle vetrine, dalle abitudini dei passanti. Tutto questo mi manca e non lo si può sostituire né con la narrativa, né con il cinema, per quanto siano modi validissimi e pratici per viaggiare in mancanza di altre opportunità.
Se poi c’è una cosa che mi pento di non aver fatto, in tanti fantastici viaggi, è questo:
Keep a journal from the outset of your travels, and discipline yourself to make a new entry every day. Feel free to be as brief or as rambling as you want. Keep track of stories, events, feelings, differences, and impressions. The result will be a remarkable record of your experiences and growth.
Rolf Potts, Vagabonding
Ogni giorno in viaggio è uno spunto. Trovato in una libreria, offerto dall’incontro con una persona, mangiando qualcosa. Aver perso questi spunti o non averli sistematizzati in un archivio è un patrimonio perso. Sì, è difficile mantenere un equilibrio tra esplorare di più e tracciare ciò che si esplora mentre si esplora. Il tempo in viaggio è sempre troppo poco, ma comprendo ora che tenere un journal, anche sintetico, è una ricchezza che acquista valore con il tempo.
Di positivo c’è che in questi mesi ho risparmiato e sono pronto a investire questo risparmio in nuove esperienze, appena ce ne sarà l’opportunità.
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