Nell’estate del 2015 feci un breve viaggio a Kiev, giusto 4 notti. Città tranquilla, con la povertà di mezzi che si respira. Voglia di vivere, molti giovani in giro, ma la guerra è dietro l’angolo. Nella piazza principale un presidio permanente sensibilizza sulla guerra in corso nel Donbass e raccoglie fondi dai passanti, denunciando l’inazione del governo centrale.
Durante un tour in giro per il centro ci manca poco che finiamo in mezzo a una manifestazione antirussa di fronte al parlamento: un poliziotto verrà colpito da una bomba carta e morirà, con grandi titoli di apertura sui telegiornali occidentali di quel giorno di fine agosto. In vari punti della città si ricordano i caduti in questa guerra. Sì, la guerra c’era già e noi, salvo qualche sanzione, l’abbiamo tollerata e ce ne siamo quasi lavati le mani. Chi si sorprende degli eventi dell’ultima settimana è stato un po’ disattento.
Ho raccolto le foto di quel viaggio in un album su Flickr, molto semplice, dove si percepisce un po’ della quotidianità che si viveva in quei giorni. Normalità lontana anni luce dalla realtà di oggi, che non voglio neanche vedere.
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