Grecia, finalmente!

Lo devo riconoscere. Due anni di pandemia mi hanno atrofizzato il muscolo dell’esplorazione. Per molto tempo sono stato abituato, per lavoro e non, a organizzare eventi, trasferte, itinerari e prenotare voli, treni, alberghi. Poi mi sono fermato e ripartire è stato mentalmente più difficile di quello che avrei pensato. Un po’, probabilmente, influisce anche l’età: più invecchi, più il cambiamento è visto come sacrificio, scomodità, rischio. Ho toccato con mano questo sentimento nell’organizzare il prossimo viaggio in Grecia.

Da anni, ben prima della pandemia, mi sono ripromesso di tornare in Grecia a giugno, quando le giornate sono più lunghe, i flussi del turismo di massa ancora bassi e i prezzi più abbordabili. Una combinazione perfetta per una vacanza a base di mare, spiagge deserte, lontano dalla civiltà o quasi. Giornate al sole, passate a non fare nulla di urgente, semplicemente vivere, leggere, fare il bagno, mangiare, dormire. Avendolo fatto più di una volta, mi ricordo com’è stato e avevo voglia di rifarlo. Per un motivo o per un altro: impegni presi, vincoli professionali, ritardo nelle prenotazioni, altri viaggi prima o dopo, non sono più tornato in Grecia.

Quest’anno mi sono detto che sarebbe stato l’anno giusto. Da Febbraio ho pensato che si potesse fare e a Marzo mi sono detto che l’avrei fatto. Dando la precedenza a due viaggi programmati per Maggio, ho fatto passare altro tempo e mi sono detto che entro metà Aprile avrei dovuto prenotare o avrei rischiato di non farcela. Il weekend di Pasqua/Pasquetta sono stato distratto da altro e non ho avuto la concentrazione per fare nulla. Altre due settimane sono passate e non ho avuto voglia di mettermici, fino a ieri. Primo Maggio.

Mi sono preso il pomeriggio e, concentrato, mi sono dedicato a valutare data di partenza e di arrivo, aeroporto su cui volare e da cui volare, per poi andare a valutare in quali isole avrei potuto soggiornare, per quanti giorni, seguite da quali isole, con quali mezzi di trasporto tra una e l’altra e dove dormire, oltre alle spiagge da visitare in associazione al luogo più pratico in cui dormire. Puoi capire che è stato un lavoro impegnativo e ho impiegato diverse ore prima di verificare tutto l’itinerario, dall’inizio alla fine, tappa dopo tappa. Ho prenotato il volo, più soggetto a variazioni di prezzo, e poi stamattina ho bloccato 3 pernottamenti su 5. Entro oggi chiuderò il pernottamento sulla quarta isola, lasciando Atene a un momento successivo: dormo vicino al porto e non mancano le opzioni low cost. Ho già individuati tutti i traghetti ed entro metà maggio, se non prima, chiuderò anche queste prenotazioni.

Ho resistito a trovare il tempo, rischiando di fallire anche quest’anno, per sentimenti contrastanti. Rispetto al passato ho più timore a viaggiare e meno voglia di staccarmi dalla routine. Ciò non toglie che il processo di organizzare un viaggio può essere piacevole quasi quanto il viaggio stesso. Ce l’ho fatta e non mi sembra vero. Lo prendo come un buon auspicio, dopo aver organizzato nelle scorse settimane altre due trasferte, più semplici, per il mese di Maggio.

Sono già eccitato. Devo togliermi un po’ di ruggine e sono sicuro che nel giro di un paio di giorni verrà tutto più naturale. Domani si parte di nuovo. Andiamo!


Un altro tema è: cosa documentare di questi viaggi? Oltre alla fotografia, terrò un journal? Cartaceo o digitale? Tolgo del tempo all’esperienza per la documentazione? Se sì, quanto e quando? Domande alle quali non ho ancora una risposta, ma è già un risultato potermi porre queste domande, dopo tanto tempo.

2 risposte

  1. Buon viaggio! Goditelo e non pensare troppo al journal! 😉
    Ciao,
    Emanuele

  2. Io a Santorini ci ho lasciato il cuore… A tutt’oggi, è quella che considero la più bella vacanza di tutta la mia vita. E con un aliscafo, sei ad Atene in un’oretta. Buon viaggio!

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