Il viaggio in Grecia è iniziato. Era dal 2014 che non venivo e sono anni che mi ripromettevo, invano, di passare giugno sulle isole greche. Quest’anno mi sono deciso, finalmente, e non posso essere più felice della scelta, almeno per questa prima parte del viaggio.
Day 1 – Atene
Sveglia presto, treno per Bologna, in ritardo, tempi stretti. Monorail verso l’aeroporto e arrivo al gate con tutto il tempo necessario per attendere e partire con un lieve ritardo. Volo tranquillo, prendo la metro verso il centro ma mi faccio traviare dalle mappe di Google e scendo dal treno che mi avrebbe portato a destinazione. Attendo un secondo treno per molto tempo e poi scendo dopo due fermate nel dubbio di essere sulla rotta sbagliata: ero su quella giusta, anche se diversa dalla prima, visto che i trasporti locali su Atene hanno subito degli aggiornamenti e la mappa che usavo era datata e non comprendeva questa nuova linea. Morale della favola: arrivo a destinazione oltre un’ora oltre il previsto. Pomeriggio in cui mi preoccupo di mettere qualcosa sotto i denti, con un imprevisto locale vegano (Lotos) proprio vicino al mio hotel.
Rientro e crollo: dormo senza neanche andare a cena.
Day 2 – Atene
Mi ero ripromesso di spendere un giorno sulla spiaggia intorno ad Atene e rilassarmi, prima di andare sulle isole come da programma. Sono riuscito nell’intento, spendendo circa 2 ore all’andata e quasi 2 ore al ritorno, pur di raggiungere questa spiaggia con metro e bus, insieme a gente del posto.
Direi che ne è valsa la pena: fare esperienze locali è sempre fonte di arricchimento. Peccato che, consapevole dei tempi lunghi, non mi sono attardato nel comprare la crema solare e il risultato è stato che mi sono scottato. Niente di grave, ma ho esagerato. Ho comprato dopo sole usato abbondantemente e mi sono limitato nel Day 3, ma il danno è stato parzialmente fatto. La spiaggia, in realtà roccia, comunque meritava.
Giornata senz’altro positiva.
Day 3 – Serifos
Traghetto alle 8 di mattina, con gate dietro l’angolo del mio hotel. Comincio a fare una fila per rendermi poi conto, grazie a una signora che me lo fa notare, che era quella sbagliata. Vado all’altro traghetto, con molta meno fila, e prendo posto comodamente per le 2 ore di viaggio. Un po’ di mare mosso solo verso la fine del viaggio, ma senza alcuna conseguenza. Arrivo a destinazione nei tempi previsti. Cammino un quarto d’ora e prendo possesso della mia stanza con vista mare. Ottimo posto, non lontano poi dalla spiaggia dove vado a spendere parte del pomeriggio. Cena in una taverna tradizionale, con melanzane e feta, torta salata pomodoro e formaggio, yogurt e miele per 20 euro.
Nottata travagliata, perché la cerimonia del ristorante attiguo alle camere comincia alle 23 con musica dal vivo e termina alle 5 di mattina passate. Non ho dormito granché e ho lanciato qualche maledizione, lo confesso.
Day 4 – Serifos
Risveglio ritardato ma comunque con ore di sonno insufficienti. Stranamente pimpante, ho raggiunto la spiaggia e mi sono intrattenuto fino a quasi l’ora di pranzo.
Rientro, cammino ancora per cercare del cibo – la mia stanza è un po’ decentrata rispetto ai principali servizi, pur raggiungibili a piedi in pochi minuti – lo trovo, rientro e mi dedico poi a un lungo sonnellino ristoratore (2 ore!). Spiaggia, cena in un locale più semplice con gyro pita vegetariano e una insalata Dakos che mi ha conquistato, più acqua, per 11,10 €. Rientro alla base, per terminare la serata in un corpo a corpo con un paio di zanzare. Non riesco ad addormentarmi, se non molto tardi. Curioso, non è da me.
Day 5 – Serifos
Forte di una dritta di un greco agganciato online, faccio un’ora di camminata in dislivello per raggiungere una spiaggia in cui si arriva solo a piedi o dal mare.
Parto che non sono neanche le 8, mi fermo in una panetteria a prendere un paio di dolcetti tipici da mangiare in spiaggia e cammino fino a scoprire questa meraviglia. Le foto parlano da sole.
Per un po’ sono stato solo, poi è arrivata un po’ di gente a piccoli gruppi. Cielo parzialmente nuvoloso e ventoso, quasi fresco. Acqua freddissima, in cui non mi sono avventurato se non fino alla vita. Alle 13 me ne sono tornato indietro, per fermarmi nella solita panetteria a prendere un paio di paste salate tipiche, al formaggio. Le mangio in camera. Sonnellino necessario. Ritorno alla spiaggia più vicina (2 Km andata più 2 Km ritorno) per un altro paio d’ore scarse e rientro. La scottatura è rientrata: probabilmente mi spellerò tra qualche giorno, ma senza altre conseguenze. Cena di nuovo nel ristorante della sera prima, questa volta per la prima insalata greca del viaggio, più antipasto di falafel, più acqua, per 12 € e rotti. Mi fermo a comprare banane e acqua e una fetta di torta in panetteria: Black forest. Me la merito. La mia SIM Card italiana, con il piano dati attivo, smette di funzionare. Il wi-fi della mia stanza è debole, ballerino, inaffidabile: ne soffro un po’, più per le limitate possibilità di agganciare nuovi amici locali che per altro. Vediamo se riesco a risolvere domani. Niente patema d’animo. Ho finito Inspira, espira, uccidi, divertente thriller tedesco, per cominciare con grande divertimento l’ultimo di Don Winslow: Città in fiamme. Online aggancio uno chef italiano che vive a Milos e probabilmente lo conoscerò nella mia terza tappa. Faccio il check-in del mio traghetto previsto il Day 7 per Sifnos e comunico all’affittacamere il mio arrivo, ma non dovrebbero esserci problemi: la mia stanza sta a poche centinaia di metri dall’imbarco dei traghetti, se non meno.
Pur con qualche difficoltà con internet, tante lunghe camminate e pasti un po’ ripetitivi, il viaggio è cominciato bene.
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