Popup Newsletter, in viaggio

Prendendo spunto da Craig Mod, mi era venuta voglia di attivare una newsletter popup per il mio prossimo viaggio, ma andiamo per gradi.

Qual è il mio prossimo viaggio?

Domenica parto e per 4 settimane me ne starò in giro per l’Europa, ai margini orientali. L’itinerario prevede una tappa a Budapest, da dove volare sul Caucaso e stare 20 giorni tra Azerbaijan, Georgia e Armenia, per poi tornare verso casa facendo tappa a Salonicco.

Un viaggio impegnativo sul piano organizzativo, tanto da non aver ancora prenotato tutti gli alloggi. Da un lato mi dico che sono in ritardo. Ragionando mentre scrivo queste parole, l’ultimo viaggio più lungo di 3 settimane in più paesi e più città risale al 2015/2016 e alle 8 settimane nel sud est asiatico, quando ho toccato 6 paesi e 11 città andando a memoria. In quel caso non ho prenotato tutto in anticipo. I viaggi seguenti sono stati più brevi o, se più lunghi, non hanno avuto un alto livello di complessità: nel 2019 sono stato 6 settimane a San Francisco, ma a casa di una persona, con un impegno di organizzazione logistica pari a zero.

Quindi sì, come ho detto varie volte a vari amici, organizzare 4 settimane in 5 paesi e 6 città è impegnativo, quasi un lavoro, anche se un lavoro divertente. Non ci ero più abituato o, meglio, è da tanto tempo che non mi cimento in una organizzazione così complessa, quindi ci sta che il tutto mi metta un po’ di pressione e che non abbia completato tutto quanto necessario a pochi giorni dalla partenza.

Cos’è una popup newsletter?

Si tratta di una newsletter pensata per un evento particolare, come un viaggio, che ha un inizio e una fine. Chi si iscrive riceve degli aggiornamenti per il periodo indicato e poi il tutto finisce e la lista di indirizzi viene cancellata. L’archivio delle newsletter può essere messo offline o reso privato.

Mi piaceva l’idea di crearne una, sia per sperimentare qualcosa di nuovo, sia per documentare il viaggio, sia per condividerlo con amici e conoscenti. Parlo al passato perché mi sono reso conto che è un impegno non da poco e, conoscendomi, preferisco impiegare quell’ora al giorno che mi andrebbe via in tempo passato insieme a qualche conoscenza locale o a rilassarmi e riposarmi. Un conto è un post sul blog, senza impegno e senza scadenza, un altro è un impegno con terzi sul documentare ciò che succede con regolarità. Considerando poi che dovrò stare parzialmente online perché non posso mollare completamente i miei progetti digitali per 4 settimane, non voglio aggiungere tempo online per curare questo canale di comunicazione.

Non è detto che un altro viaggio prossimo si presti a questa sperimentazione. Se e quando, te lo dirò qua.

4 risposte

  1. Quella parte del mondo mi ha sempre incuriosito, anche non ci sono mai stato. Come direbbero in America, I look forward to reading your newsletter! Buon viaggio.

    1. per ora ci sarà qualche post su questo blog 🙂 in questa configurazione con varie incertezze, la newsletter mi mette ansia.

  2. Non seguo così attentamente Craig … ma sei sicuro che lui nelle sue passeggiate scriva i post esattamente ogni sera una volta arrivato in ostello? Magari prende appunti e pubblica a posteriori… usando il ‘diario’ come log e ancora per i ricordi.

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