Sabato 18 Febbraio 2023

Citazione

Thus, homosexual men are understood to be okama (literally a ‘pot’ but meaning something similar to the English word ‘queen’) and are usually represented as cross-dressed and effeminate. The use of the term okama derives from the slang usage of the term to refer to the buttocks and thereby to anal sex (Long 1996:216) which is considered to be the definitive sexual act engaged in by homosexual men, although the status of the active partner in this act is uncertain.

Male Homosexuality in Modern Japan: Cultural Myths and Social Realities

Benessere

Il film di ieri al cinema ha ritardato tutta la mia routine, ma è sabato, nessun problema.

Oggi mi aspetta una delle lezioni di yoga più lunghe dei 30 giorni, dalla durata di un’ora. Considerando che sono già le 08:47 credo che ci dedicherò la seconda parte della mattina, dopo colazione.

La meditazione è entrata nella sezione dedicata agli insight, alla percezione che abbiamo di noi stessi e delle nostre emozioni che, va da sé, influenzano il nostro modo di vedere e di percepire la realtà. Sarà una sezione molto interessante.


Media

Più sviluppo autoconsapevolezza sulle mie abitudini, più mi rendo conto che il bias sul nuovo colpisce continuamente. La nostra naturale propensione verso ciò che è nuovo, come meccanismo evolutivo sviluppato per valutare e affrontare eventuali minacce od opportunità che si presentano sul cammino, è continuamente sfruttata dall’industria dei media, dalla pubblicità, dai servizi web e dalle app. L’industria culturale, come è giusto che sia, continua a sfornare contenuti. I media, che pubblicano qualcosa di nuovo ogni giorno, possono a loro volta fare leva sul nuovo che viene prodotto, con una continua rincorsa. Il ciclo di durata di un prodotto culturale è sempre più basso e da qui il successo dei video brevi e dei tweet, perché si consumano rapidamente, si consumano in grandi quantità e danno l’illusione di aver imparato e di sapere. L’attenzione di conseguenza cala e la noia deve essere spazzata via dopo pochi secondi, con un nuovo contenuto.

Io mi ribello a questo a questo meccanismo, rifiutando qualsiasi contenuto breve ed effimero, a partire dalle piattaforme che li ospitano e vado oltre. Ho iniziato, con successo, a ignorare giornali e perfino riviste, anche gratis. La proposta è tale e tanta che, anche di qualità, è troppa e finisce di occupare spazio e tempo a scapito di altro. L’esercizio di non sfogliare più i giornali e i magazine settimanali/mensili digitali mi ha paradossalmente permesso di avere più da scrivere. Sicuramente più tempo per scrivere per riflettere e condividere e andare a leggere contenuti più approfonditi – libri essenzialmente – che attendevano di essere ripresi (virtualmente) in mano dal momento in cui li avevo selezionati e scaricati. Adesso sto leggendo libri pubblicati 10-20 anni fa e il valore di ciò che ci trovo scritto non è diminuito. In pratica sono seduto su una miniera di conoscenza, la mia antibiblioteca di fatto, e non la sfrutto per andare dietro alle ultime notizie, alle nuove uscite e quant’altro. Ci vuole forza di volontà in certi momenti, ma la vecchia saggia soluzione di non leggere le notizie, pur filtrate, resta saggia.

Nessun articolo da segnalare oggi. Usa il tempo che avresti speso per questo con un libro. Tempo sempre ben investito, se non altro per l’esercizio di concentrazione sostenuta nel tempo.


Libri

A Giugno si parte per il Giappone. In questi mesi voglio provare a leggere qualche libro di approfondimento sulla cultura. Per caso ho scoperto il libro della citazione di cui sopra e dopo poche pagine lo trovo già interessante.


Film

Ieri sono andato a vedere I nostri ieri, film italiano indipendente uscito la scorsa settimana. Nonostante il commento finale del regista, in collegamento in diretta, non sono riuscito ad apprezzare il film. Per quanto lo stesso regista abbia riconosciuto che alcuni elementi dell’ambientazione sono ai confini del reale, nonostante abbia capito il senso del film, per me non è proprio riuscito. Sviluppato male. Sul piano tecnico la produzione indipendente non giustifica una fotografia piatta e una recitazione da fiction televisiva. Avrei fatto meglio a stare a casa, ma tutto è esperienza.

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