L’eterna tensione tra classico e novità, con l’effetto Lindy sullo sfondo

Associato al tema del nuovo, prodotto dall’industria culturale, che cerca continuamente di sedurci e di attrarre la nostra attenzione, c’è il contro altare del classico di qualità. Se non ci fermiamo un attimo a pensare, se non ci rendiamo consapevoli della nostra natura e di come i media la sfruttano a loro vantaggio, spesso con il nostro consenso entusiasta, finiamo per essere al continuo inseguimento delle ultime uscite, delle ultime novità, della serie del momento, del film evento, della prima visione TV, del nuovo original della piattaforma a cui siamo abbonati.

Se misurassimo il valore dei prodotti culturali con l’effetto Lindy, i nostri consumi sarebbero molto diversi. Tutto ciò che è appena uscito avrebbe di gran lunga meno valore di qualcosa uscito 10 anni fa che viene ancora citato e preso a riferimento. Spendere tempo per il vecchio di qualità porta un ritorno di gran lunga superiore rispetto alla rincorsa delle novità, soprattutto se l’autore del nuovo non ha un passato di successo alle spalle.

Purtroppo diamo più valore alla nuova uscita, grazie anche alla pressione del marketing fatto sui e con i media, che al classico anche recente – vale per i film, vale per la narrativa, vale per la saggistica – perso nel catalogo della nostra piattaforma streaming o disponibile a costo zero in biblioteca, senza nessuno che li promuova, salvo forse qualche ente culturale.

Per fare giusto un esempio: venerdì sono andato a vedere al cinema I nostri ieri, dando fiducia a un titolo indipendente italiano appena uscito, sprecando due ore del mio tempo; ieri ho visto Man with a Movie Camera del 1929 in bianco e nero, citato tra i migliori film di sempre non per caso, e l’ho trovato fantastico. Meglio più esperienze del secondo tipo che del primo.

Scegliere con l’effetto Lindy in mente una quota sempre maggiore di prodotti culturali è il mio obiettivo dichiarato dei prossimi mesi. Le regole da seguire potrebbero essere:

  • Guardare film usciti prima del 2010 e lasciar decantare le novità del momento fino a una validazione terza (premio a un Festival);
  • Se un autore di successo pubblica una novità, leggere prima il libro che lo ha reso famoso;
  • Tra storie sullo stesso tema, scegliere un titolo che è stato pubblicato prima;
  • Su saggi che affrontano un tema non di attualità, andare alla fonte di chi ha definito per primo lo stesso concetto;
  • Ignorare completamente qualsiasi nuova serie TV fino alla fine dell’anno.

Ne riparliamo tra qualche tempo.

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