Sabato 4 Marzo 2023

Citazione

We must detox intentionally and often if we are to find rest. Without examining the hold social media has over our lives, we will never be able to push any rest movement forward. It’s simply not possible because social media is an extension of capitalism. It is a marketing tool. The developers and designers of our current platforms are not leaders of a billion-dollar industry simply so we can all stay connected to our family, friends, and communities. It is used for this successfully by many, but please remember it is not the goal for capitalists. The goal is to keep you scrolling long enough that you become a consumer. The goal is for you to buy, buy some more, and stay on as long as possible until that happens. We are not resting because we are online for hours and hours a day, distracted and exhausted. This is why we must view rest as the ultimate disruption of capitalism’s tricks and plans.

Rest Is Resistance

Benessere

Il processo di recupero dalla tracheite continua spedito. Continuo a sentirmi molto meglio, anche se non sono al massimo della condizione. Non ho ripreso ancora l’attività fisica ma di questo passo potrebbe essere presto, forse anche oggi.

La meditazione guidata continua a offrire spunti di riflessione importanti. Ieri sul definirsi ed etichettarsi:

Living our life without being limited by labels

Oggi sul fatto che il sé, l’essere sé stessi, non vuol dire niente in realtà, perché non c’è una parte immutabile del sé nel nostro cervello e da nessun’altra parte. Il nostro essere noi stessi è un concetto in continuo mutamento, biologico, fisiologico e quindi anche mentale. Da qui un’altra perla di saggezza:

It’s not finding yourself but recreating yourself every moment


Media

Per quanto sia stimolante seguire persone che condividono idee e riflessioni frutto di esperienze, di letture, di visioni, è ancora più stimolante condividere le proprie esperienze, letture, visioni. Limitarsi a farsi stimolare, seppur da persone e non da editori, è godere/apprendere/divertirsi a metà. Certo, è funzionale alla logica del consumo, anche se di beni immateriali e culturali. Senza che nessuno ce lo abbia né detto, né imposto, siamo abituati fin da piccoli a consumare, soprattutto televisione e in parte letture. La televisione (Youtube o Netflix sono la stessa cosa, con altre tecnologie) è per eccellenza un mezzo passivo. Ti siedi e guardi. Ti può non piacere, ma con chi rielabori e interagisci? Con lo schermo? Raramente con qualcuno che ha visto lo stesso contenuto in precedenza o che lo sta vedendo con te. Scrivere le tue riflessioni, condivise in pubblico o no, è un’altra cosa. Il tuo cervello non si limita a ricevere, ma entra in una modalità di analisi (si spera critica) di ciò che ha ricevuto e genera pensieri e idee. Scrivere non è altro che dare forma a questi pensieri e idee. Senza scrivere, senza condividere con altri queste idee, la fruizione dei media diventa molto spesso fine a se stessa. Generi nuovi ricavi (pubblicitari) a chi ha creato quel contenuto, permetti alla pubblicità di colonizzare una parte del tuo cervello e poco cambia, perché l’apprendimento non c’è stato. Senza rielaborazione e azione finiamo per dimenticarci ciò che abbiamo letto o sentito in pochi giorni o poche settimane. Il mio è un invito a consumare meno e a rielaborare di più, magari in pubblico, magari dentro una community affine a te.


Libri

Dopo averlo scaricato e iniziato mesi fa, forse a novembre o a dicembre 2022, ieri ho ripreso in mano Rest is Resistance (Il riposo è una forma di resistenza) di Tricia Hersey, scritto da un’artista donna di colore. Il tema del riposo è incrociato con quello del suprematismo bianco, del capitalismo, del patriarcato. Il punto di vista è incastonato nell’America di oggi, ovviamente. Con questa chiave di lettura diventa palese il collegamento tra questi punti e il perché il riposo diventa una forma di resistenza.

Per quanto quindi il libro non sia pensato per un italiano maschio e bianco, ci ho trovato vari spunti, come la citazione di cui sopra rivolta ai social media. Mi compiaccio che alcuni miei comportamenti quotidiani, quasi banali e ordinari per me (non solo per me), come un sonnellino pomeridiano o il fare a meno di social media o limitare l’uso dello smartphone siano considerate forme di resistenza al modello dominante. Dovrebbe essere semplicemente buon senso applicato, ma evidentemente non è così. Di questo ho poco per cui compiacermi.

Riporto a seguire un paio di passaggi:

Capitalism has cornered us in such a way that we only can comprehend two options. 1: Work at a machine level, from a disconnected and exhausted place, or 2: Make space for rest and space to connect with our highest selves while fearing how we will eat and live. This rigid binary, combined with the violent reality of poverty, keeps us in a place of sleep deprivation and constant hustling to survive. The work of liberation from these lies resides in our deprogramming and tapping into the power of rest and in our ability to be flexible and subversive. There are more than two options.

Rest is Resistance

The Rest Is Resistance framework also does not believe in the toxic idea that we are resting to recharge and rejuvenate so we can be prepared to give more output to capitalism. What we have internalized as productivity has been informed by a capitalist, ableist, patriarchal system. Our drive and obsession to always be in a state of “productivity” leads us to the path of exhaustion, guilt, and shame. We falsely believe we are not doing enough and that we must always be guiding our lives toward more labor. The distinction that must be repeated as many times as necessary is this: We are not resting to be productive.

Rest is Resistance

Can you imagine a few hours a day of not being connected to your phones or email inboxes? What feelings rise inside when you imagine it? What if this day was extended to a full day or a full week? A month? What would you replace the hours of online engagement with? Could a hobby be cultivated during this time that could give you pleasure? Would you have more time to daydream, rest, nap? Would you go to bed earlier? Does it feel stressful to think about not having your phone nearby?

Rest is Resistance

Film

Se un film viene premiato in un festival come Cannes, un motivo c’è sempre. Ieri ho visto Holy Spider, coproduzione francese/iraniana che racconta un fatto ispirato a eventi reali. Una giornalista indaga su un serial killer di prostitute nell’Iran di oggi, quasi nell’indifferenza generale. Potente sul piano del soggetto e veramente ben realizzato sul piano della fotografia e del racconto cinematografico, oltre che su quello della recitazione, visto il premio alla miglior interpretazione femminile. Il film è ancora in distribuzione nelle sale italiane. Recuperalo.


Musica

Dal film di cui sopra ho scoperto una colonna sonora da brivido e un compositore nuovo, che non sembra essere molto conosciuto: Martin Dirkov su Spotify ha 1890 ascoltatori mensili. Spotify ha 500 milioni di utenti, per dire.

Ti consiglio la colonna sonora di Holy Spider, che vado ora a riprodurre!

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