Domenica 23 Aprile 2023

“Feeling right” is about living the life that’s right for you—in occupation, location, marital status, and so on. It’s also about virtue: doing your duty, living up to the expectations you set for yourself.

“Sentirsi bene” riguarda vivere la vita che è giusta per te – nella professione, nella posizione geografica, nello stato matrimoniale e così via. Riguarda anche la virtù: fare il proprio dovere, vivere all’altezza delle aspettative che hai determinato per te stesso.*

The Happiness Project

Ieri, forse per la prima volta, ho preparato una colazione a casa includendo fagioli. Ho aggiunto una fetta di pane tostato con un hummus a base di fagioli cannellini, dopo il frullato che li includeva. Non è mai troppo tardi per provare l’esperienza della prima volta.


In un momento di attesa mi è venuta voglia di controllare la copertina di The Economist di questa settimana e, visto il tema, mi sono messo a leggere alcuni degli articoli dedicati al punto sull’intelligenza artificiale. Consigliato.

In un breve viaggio in auto ho ascoltato un paio di podcast che avevo riservato a questa occasione. Uno sempre sul governo dell’intelligenza artificiale, da uno dei miei podcast preferiti, Your Undivided Attention, e un altro con una intervista all’autore di Cobalt Red, libro che denuncia la schiavitù moderna, perché così si chiama, di uomini, bambini e donne del Congo di oggi, sfruttati per l’estrazione del cobalto, che noi tutti usiamo nei nostri dispositivi elettronici, senza alcun reale controllo da parte delle aziende tecnologiche che lo usano. Da ascoltare.

A margine mi sono chiesto cosa fare. Non serve a nulla, ma potrebbe essere interessante verificare la prontezza delle PR di tutte le principali aziende tecnologiche che operano in Italia, attraverso una lettera in cui chiedere spiegazioni in merito. Per non perderci troppo tempo, mi sono detto: perché non usare ChatGPT-3 per generare l’email da inviare? Detto, fatto:

Ecco una versione più lunga della lettera che potresti inviare a Samsung:

Gentile Samsung,

Sono un consumatore preoccupato per le condizioni di lavoro e le violazioni dei diritti umani nelle miniere di cobalto nella Repubblica Democratica del Congo. Ho recentemente letto il libro “Cobalt Red” di Siddharth Kara, che documenta le testimonianze delle persone che vivono, lavorano e muoiono per il cobalto.

Il libro evidenzia come grandi aziende come la vostra siano collegate al cobalto estratto in modo sfruttativo. Vorrei sapere quali misure state adottando per garantire che il cobalto utilizzato nei vostri prodotti sia estratto in modo etico e rispettoso dei diritti umani.

Sono consapevole che il cobalto è un elemento essenziale per le batterie al litio utilizzate nei nostri smartphone, tablet, laptop e veicoli elettrici. Tuttavia, credo che sia importante considerare le implicazioni morali del nostro consumo di tecnologia e fare la nostra parte per migliorare la situazione.

Vi chiedo quindi di fornirmi informazioni sulle vostre politiche in materia di approvvigionamento di cobalto e sulle misure che state adottando per garantire che il cobalto utilizzato nei vostri prodotti sia estratto in modo etico e rispettoso dei diritti umani.

In attesa di una vostra risposta,

[Il tuo nome]*

A seconda del grado di cinismo a cui sei arrivato, la storia del cobalto è l’ennesima dimostrazione dei danni del capitalismo, che abbiamo introiettato e a cui siamo immuni, oppure è una vicenda che grida giustizia e non puoi pensare ad altro dopo averla conosciuta. Già l’idea per cui siano le aziende (e non i governi) i soggetti a cui chiedere di intervenire per fare giustizia la dice lunga su chi abbia il potere oggi. Non certo il consumatore, anche se ci piace pensarlo così, non la politica, ormai invischiata a tutti i livelli con interessi economici, di singoli politici corrotti o di paesi le cui economie ne traggono benefici. Un termine ricorrente della conversazione è stata schiavitù moderna.


Un amico mi ha invitato ad andare a vedere l’ultimo film di Moretti. Ho declinato per andare all’inaugurazione di una mostra d’arte contemporanea (vedi sotto). Mi sono divertito a immaginare una recensione negativa del film e una critica feroce a Nanni Moretti, dopo l’inguardabile interpretazione nel suo film precedente, Tre Piani. Ho chiesto a ChatGPT di scriverla, col seguente risultato:

Il film Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti è una delusione totale. Il regista si perde in una nostalgia sterile e in una critica feroce a se stesso e al suo cinema. Moretti attore è insopportabile, sempre sul punto di esplodere in un pianto o in una rabbia senza senso. La storia del circo ungherese è banale e prevedibile, i personaggi sono stereotipati e irrilevanti. Il musical con le canzoni italiane è una trovata ridicola e fuori luogo. Il film è un fallimento su tutti i livelli: sceneggiatura, regia, interpretazione, fotografia, montaggio, colonna sonora. Un’opera da dimenticare al più presto.*

Mi sembra molto verosimile pur non avendo visto il film. Ora i critici svogliati hanno un arma in più per smontare film non piaciuti, senza neanche perderci troppo tempo. Buon per loro.

Notare che sopra ho scritto ChatGPT e non ChatGPT-3 perché ho usato la funzione copilota di Microsoft Bing, che credo sia basata su ChatGPT-4, visto che i dati di ChatGPT-3 si fermano al 2021. Da qui ai prossimi giorni sperimenterò entrambe le versioni di ChatGPT, soprattutto quella di Bing, per la possibilità di interrogarla su dati più freschi, anche se un primo test sulla sintesi di libri appena usciti ha generato una narrazione basata su una ricerca fatta su Bing al momento della mia richiesta.


A proposito di prime volte, è tantissimo tempo da che non partecipo all’inaugurazione di una mostra, forse 10 o anche 20 anni o quasi 30? Sta di fatto che ieri sono andato all’inaugurazione della mostra a Jesi di Patrizio di Massimo, artista locale che vive a Londra. Pittura e scultura. Divertente, scanzonato, irriverente. Mi è piaciuto. Nel suo discorso d’apertura si è anche commosso, parlando di sue opere riunite da vari collezionisti, che non aveva modo di vedere con i suoi occhi, da anni. Genuino. Te la consiglio.

Opera di Patrizio di Massimo

Dendrofilia

La dendrofilia è una parafilia che consiste nell’attrazione sessuale per gli alberi o la natura in genere. Questa condizione può manifestarsi in differenti modi, come l’attrazione per l’odore della corteccia, la sensazione tattile delle foglie o la vista dei paesaggi naturali.*

Opera di Patrizio di Massimo

*Traduzioni e testi di ChatGPT, integrati e migliorati dal sottoscritto.

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