Lunedì Primo Maggio 2023

Kennet Building dice senza mezzi termini che «chi crede possibile la crescita infinita in un mondo finito, o è un pazzo o è un economista». E Serge Latouche aggiunge: «Dove stiamo andando? Dritti contro un muro. Siamo a bordo di un bolide senza pilota, senza marcia indietro e senza freni, che sta andando a fracassarsi contro i limiti del pianeta».

Slow

Invece di guardare la televisione, un mio nuovo passatempo serale è la sperimentazione dei chatbot basati sulla (presunta) intelligenza artificiale. Da una segnalazione su Techmeme ho scoperto un modo per usare chatGPT-4 gratuitamente senza limiti. Ho scoperto anche Poe, altro sistema che offre la consultazione di vari chatbot, tra cui Claude di Anthropic. Interessante anche il bot del motore di ricerca Neevia, più fattuale e legato alle fonti. Te ne consiglio la sperimentazione. C’è da imparare. Considerando che il fenomeno è destinato ad amplificarsi, è bene restare al passo.

Sul tema poi ho intercettato due articoli del New Yorker. Nel primo Jaron Lanier confuta l’idea che l’intelligenza artificiale sia intelligente, suggerendo di cambiare nome, se non fosse che questo ormai ha attecchito ovunque. Una disquisizione sul termine, che mi sento di sposare.

La sintesi del ghostreader di Reader (di Readwise):

As a computer scientist, the author believes that the term “A.I.” is misleading and dangerous, as it creates a sense of mystery and potential harm that could lead to mismanagement of the technology. Instead, the author suggests understanding the new technology as an innovative form of social collaboration, with programs like GPT-4 being like a version of Wikipedia that includes more data, mashed together using statistics. The author proposes a concept called “data dignity,” which acknowledges human creativity and contribution in big-model A.I. by tracing the most unique and influential contributors and offering them acknowledgement and remuneration. The author believes data dignity could create a new creative class and foster positive social institutions, which could ease the transition to an economy into which models are integrated.

Come scienziato informatico, l’autore ritiene che il termine “A.I.” sia fuorviante e pericoloso, poiché crea un senso di mistero e potenziale danno che potrebbe portare a una gestione errata della tecnologia. Invece, l’autore suggerisce di comprendere la nuova tecnologia come una forma innovativa di collaborazione sociale, con programmi come GPT-4 che sono come una versione di Wikipedia che include più dati, uniti insieme utilizzando la statistica. L’autore propone un concetto chiamato “dignità dei dati”, che riconosce la creatività e il contributo umano nell’A.I. a grandi modelli tracciando i contributori più unici e influenti e offrendo loro riconoscimento e remunerazione. L’autore ritiene che la dignità dei dati potrebbe creare una nuova classe creativa e favorire istituzioni sociali positive, che potrebbero facilitare la transizione verso un’economia in cui i modelli sono integrati.*

Jaron Lanier

Il secondo è di Cal Newport, che ragiona su come pensa ChatGPT. La sintesi del ghostreader:

Large language models like ChatGPT are impressive in their ability to hold natural conversations with humans by generating text that is relevant to the prompt provided. These programs are able to do so by analyzing vast amounts of sample text from the internet in order to create sophisticated and comprehensive rules for generating text. However, despite the systems’ ability to imitate human intelligence, they do not create anything novel, but rather remix and combine existing writing relevant to the prompt. Additionally, the architecture of these systems may not constitute a form of true intelligence.

I grandi modelli di linguaggio come ChatGPT sono impressionanti nella loro capacità di sostenere conversazioni naturali con gli esseri umani generando testo pertinente alla richiesta fornita. Questi programmi sono in grado di farlo analizzando grandi quantità di testo campione proveniente da internet al fine di creare regole sofisticate e complete per la generazione di testo. Tuttavia, nonostante la capacità dei sistemi di imitare l’intelligenza umana, essi non creano nulla di nuovo, ma piuttosto remixano e combinano scritti esistenti pertinenti alla richiesta. Inoltre, l’architettura di questi sistemi potrebbe non costituire una forma di vera intelligenza.*

Cal Newport

Mi sono anche divertito ad ascoltare il podcast di Matteo Bortolotti sullo stoicismo, Stoic Trek. 26 puntate di 5-6 minuti, esclusa la sigla e i credit, con pillole sullo stoicismo. Ottima sintesi di questo stile di vita, se ti incuriosisce l’argomento.

È anche online la seconda puntata del podcast di Saper Imparare e non te l’ho segnalato! Feedback o commenti?


Ho chiuso il mese in bellezza terminando la lettura di altri due libri. Libri su cui realizzerò dei contenuti per Saper Imparare e non solo. Uno è Il Metodo Tiny Habits, che mi portavo avanti da due mesi ormai. Un capostipite del tema del tema del behavioral design (modellamente del comportamento? progettazione del comportamento) e del come instaurare nuove (o eliminare vecchie) abitudini. Molto chiaro, molto pratico, molto sensato.

Molto pratico e molto interessante è anche il percorso per allenare la salute mentale di MindGym: Allenare Il Cervello. Esercizi da svolgere in 12 settimane per coltivare attenzione, compassione, felicità in modo molto facile e intelligente. Mille altri spunti per contenuti affini.

Sono entrato nel vivo del romanzo Il giovane Mungo. Non riuscivo quasi a smettere e sono arrivato a 2/3. Non credo di riuscire a finirlo oggi ma, nella sua tragicità, è un buon libro.


Gli ultimi giorni di Aprile mi sono un po’ seduto sugli allori, complici vari fattori. Oggi è il primo del mese ed è il momento di ripartire per un nuovo inizio, di slancio, consolidando le buone vecchie abitudini.

Una pratica che mi è rimasta da quando ho cominciato la lettura di Il Metodo Tiny Habits è la ricetta del buongiorno: mi sveglio, tocco i piedi per terra (innesco), dico “oggi sarà una splendida giornata” (pratica volta alla psicologia positiva) e sorrido (celebrazione che rafforza la pratica). Ormai è diventata una abitudine per cominciare bene la giornata e sorridere. Niente non è.

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