Giovedì 4 Maggio 2023

Come sottolinea spesso Kant, i governi preferiscono sudditi immaturi a cittadini indipendenti. È un atteggiamento che oggi trova espressione, ad esempio, nel controllo crescente a cui siamo sottoposti da parte degli strumenti elettronici, o nel modo in cui le industrie riescono ad abbagliarci con una varietà strabiliante di modelli di automobile o marche di cereali, mentre ci sono scelte molto più importanti che restano fuori dalla nostra portata.

Perché Diventare Grandi?

Nutritious Movement

“Nutritious Movement” è una filosofia di movimento sviluppata da Katy Bowman, una scienziata del movimento e autrice americana. La sua filosofia si basa sull’idea che il movimento non debba essere visto solo come esercizio fisico, ma come una necessità biologica per mantenere la salute del nostro corpo. Bowman sostiene che il nostro stile di vita moderno, caratterizzato da un’eccessiva sedentarietà e da un uso limitato della gamma completa di movimenti naturali del corpo, possa causare una serie di problemi di salute, tra cui mal di schiena, problemi alle articolazioni e altri disturbi muscoloscheletrici.

La filosofia “Nutritious Movement” promuove l’adozione di un approccio olistico al movimento, incoraggiando le persone a incorporare una vasta gamma di movimenti naturali nella loro routine quotidiana, come camminare, arrampicarsi, saltare e sollevare oggetti pesanti. Bowman sostiene che questo approccio può aiutare a migliorare la salute e la forza del nostro corpo, ridurre il rischio di lesioni e migliorare la nostra qualità di vita complessiva. La filosofia “Nutritious Movement” è stata oggetto di numerosi libri e corsi di formazione sviluppati da Katy Bowman e il suo team di esperti del movimento.*


Ho toccato un nuovo massimo (degli ultimi 2 anni) in termini di percentuale di muscolo (42,6%). L’estate è alle porte e mi sento più in forma che mai.


A proposito di intelligenza artificiale che sembra una puntata di Black Mirror, ho intercettato uno studio sui ghostbot molto interessante, incluso il termine che non conoscevo.

L’articolo parla delle conseguenze legali di una nuova tendenza, ovvero la creazione di “avatar post-mortem” di persone decedute, chiamati anche deepfakes, replicanti, ologrammi o chatbot. Si usa il termine “ghostbots” per indicare questo fenomeno. L’articolo esplora i possibili danni individuali e sociali, come la violazione della privacy, la proprietà, i dati personali e la reputazione, causati dai ghostbots e come sono regolamentati. Non viene affrontato il tema del diritto d’autore, la frode, la protezione dei consumatori, la responsabilità del prodotto e le leggi sulla pornografia, inclusa l’uso non consensuale di immagini intime. L’articolo si concentra sulla legge, ma riconosce l’importanza della filosofia e dell’etica in questo campo. L’articolo esamina due sviluppi legali interessanti con implicazioni per i ghostbots, ovvero la proposta di legge dell’Unione Europea sull’Intelligenza Artificiale e la legge del 2021 di New York che protegge i diritti di personalità dei famosi che vengono riprodotti post-mortem. L’articolo propone una soluzione per regolamentare la creazione di ghostbots, ovvero l’inserimento di una clausola esecutiva “non bot” nei testamenti analogici o digitali.*

This article discusses the legal implications of a novel phenomenon, namely, digital reincarnations of deceased persons, sometimes known as post-mortem avatars, deepfakes, replicas, holographs, or chatbots. To elide these multiple names, we use the term ‘ghostbots’. The piece is an early attempt to discuss the potential social and individual harms, roughly grouped around notions of privacy (including post-mortem privacy), property, personal data and reputation, arising from ghostbots, how they are regulated and whether they need to be adequately regulated further. For reasons of space and focus, the article does not deal with copyright implications, fraud, consumer protection, tort, product liability, and pornography laws, including the non-consensual use of intimate images (‘revenge porn’). This paper focuses on law, although we fully acknowledge and refer to the role of philosophy and ethics in this domain.

We canvas two interesting legal developments with implications for ghostbots, namely, the proposed EU Artificial Intelligence (AI) Act and the 2021 New York law amending publicity rights to protect the rights of celebrities whose personality is used in post-mortem ‘replicas’. The latter especially evidences a remarkable shift from the norm we have chronicled in previous articles of no respect for post-mortem privacy to a growing recognition that personality rights do need protection post-mortem in a world where pop stars and actors are routinely re-created using AI. While the legislative motivation here may still be primarily to protect economic interests, we argue it also shows a concern for dignitary and privacy interests.

Given the apparent concern for the appropriation of personality post-mortem, possibly in defiance or ignorance of what the deceased would have wished, we propose an early solution to regulate the rise of ghostbots, namely an enforceable ‘do not bot me’ clause in analogue or digital wills.


Ho finito Il giovane Mungo. Che gran libro! Se parte quasi sonnecchiando, l’ultimo quarto è un treno che accelera e diventa ad alta velocità. Le due linee temporali hanno un crescendo di azione e di tensione, di emozione e di trama da non permetterti di smettere, tanto è il coinvolgimento con il protagonista. Mi è piaciuto anche più di Storia di Shuggie Bain.

Ho intercettato il nuovo libro di Tim Urban What’s Our Problem?, che forse conosci per via delle illustrazioni del suo sito/blog Wait but why. Ha una capacità unica di spiegare concetti complessi in modo semplice. Giusto un paio di esempi:


Sono tornato al cinema dopo 6 settimane di digiuno, per vedere Beau ha paura. 3 ore da incubo, ma non del tipo che ti tiene sveglio. Se la prima ora scorre nella follia, con un suo filo logico, il seguito accelera nel simbolico a tal punto da generare sonno (come a me) o, nei momenti di veglia, la sensazione di essere su un ottovolante che ti sballotta qui e là senza controllo, per un tempo infinito. Alla fine esci sollevato che sia finito. Se cerchi online trovi critici che si spellano le mani, ma sono gli stessi critici che promuoverebbero qualsiasi film in cui c’è un minimo di citazione di altri opere cinematografiche, a prescindere dal risultato finale. Un esercizio di stile. Non te lo consiglio.


*Definizione di Sage e traduzione di chat-GPT, due assistenti virtuali.

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