Il dado è tratto

Come promesso (a me stesso), poco fa sono tornato a scrivere su Saper Imparare, la community sull’apprendimento continuo da me creata nel Maggio 2021, per fare il punto sul progetto, dopo un lungo stop estivo. Lungo quanto il perdurare delle condizioni meteorologiche estive. Ho deciso di non andare più avanti per inerzia ma di fissare degli obiettivi e un termine per raggiungerli: o il progetto gode del supporto di chi lo sostiene, al punto da coprire una base minima annuale di spese, entro la fine dell’anno, oppure il progetto così come è stato concepito muore. Non c’è niente di male a concludere qualcosa che non ha funzionato. Con o senza la community, come strumento, ho comunque intenzione di valorizzare le mie competenze e le mie conoscenze, con un servizio di knowledge coaching e con contenuti a supporto.

Forse il valore che io percepisco non è altrettanto percepito dai membri della community. Se è così, chiudere un progetto in perdita diventa doveroso. Se il valore è percepito, come credo, questo è il momento per capire se chi partecipa intende allocare risorse sufficienti per farlo continuare. Ogni fallimento è un’occasione per imparare, senza vergogna. Se il progetto fallisce, è l’idea che Luca ha pensato che ha fallito e non Luca. Luca continuerà a credere nei valori in cui crede e avrà modo di esprimere i propri valori in altre forme e con altri strumenti. Se c’è una cosa non accettabile in questa esperienza è trascinarla oltre la sua morte naturale per non accettare l’eventuale fallimento: il trascinamento assorbe tempo ed energie che possono essere prima e meglio essere impiegate in altro modo. In tutto ciò, l’inerzia è la scelta più semplice e più sbagliata.

Un’altra consapevolezza acquisita con la lettura della biografia di Michel de Montaigne è che non bisogna mai prendersi sul serio e mai prendere (troppo) sul serio ciò che succede nella vita. Le cose importanti sono altre e sono poche. Certamente non il successo o l’insuccesso di una community online.


Quello che segue è il testo che ho pubblicato sulla community. Se vuoi entrare e dare il tuo contributo, puoi entrare dal link che trovi al termine.

L’alba di una nuova stagione

Dopo una lunga pausa – a quattro mesi dall’ultimo evento e a tre mesi dall’ultimo post – eccomi tornato, dopo aver meditato, riposato, con qualche idea in più e altre riflessioni in corso sulla community. Vengo subito a condividerle con te in questo post.

Dove eravamo rimasti

Saper Imparare esiste da Maggio 2021. In questi due anni e mezzo abbiamo coltivato la nostra voglia di imparare con centinaia di post (oltre 400 per me), esercizi, segnalazione di articoli, recensioni e appunti commentati da libri, libri letti insieme e condivisi con una conversazione in diretta, workshop, esperienze condivise, stimoli a darci degli obiettivi e a tracciarli, esperimenti vari (thinking buddy per citarne uno).

In questi mesi ci siamo confrontati, avete tratto stimoli dai miei spunti e ne avete aggiunti altri, abbiamo condiviso un percorso di crescita che è diventato multipiattaforma. È nato un podcast per promuovere la community. Una newsletter ha diffuso i contenuti della community anche fuori dalla stessa. Il sito si è popolato – non da solo e non per magia (!) – di articoli originali. Sono nate relazioni personali e col tempo si sono rafforzate, fino a diventare piacevoli frequentazioni, se non amicizie. Ci siamo divertiti, abbiamo riso insieme, abbiamo condiviso momenti difficili, abbiamo cercato e ottenuto feedback. Abbiamo avuto qualcuno con cui lavorare insieme, ognuno dal proprio ufficio/casa, sentendoci meno soli quando non era possibile vederci di persona.

Ognuno ha partecipato come ha potuto e quando ha voluto. C’è chi ha supportato la piattaforma con un contributo monetario e chi l’ha supportata con la propria attenzione. Una esperienza non comune, tra alti e bassi, momenti di eccitazione e momenti di apatia. Una community viva.

Il nodo da sciogliere

Ciò che ancora resta irrisolto è come rendere economicamente sostenibile Saper Imparare, sul piano dell’infrastruttura necessaria a farla funzionare e sul piano del tempo (e dell’energia) necessario a produrre i contenuti che generano riflessione, momenti di confronto, crescita personale, spunti di approfondimento, metodi da applicare alla propria quotidianità professionale e personale.

Per scelta consapevole ho reputato corretto sospendere il contributo richiesto all’avvio del progetto, soprattutto per rispetto di chi ci ha creduto fin dal primo giorno. La promessa, a chi si è aggiunto strada facendo, è che non ci sarebbero stati contributi da versare almeno per tutto il 2023. L’anno volge al termine ed è venuto il momento di prendere delle decisioni.

È evidente che il cuore pulsante di Saper Imparare siano i contenuti, gli stimoli, i post, le riflessioni, le conversazioni da me avviate. Sono questi contributi ad aver spinto i primi iscritti a partecipare e a chi è rimasto a raccogliere gli stimoli offerti, anche silente. Lo testimoniano le tue, le vostre attestazioni di stima, pubbliche e private. Per queste vi ringrazio. Per quanto importanti, non sono però sufficienti a motivarmi nel continuare questo progetto sia perché è necessario che il mio tempo/lavoro venga remunerato in qualche forma, sia perché sono convinto che Saper Imparare esprima del valore e questo valore ha bisogno di essere riconosciuto da parte di chi lo percepisce.

Quali potrebbero essere le prossime strade del progetto?

Non ho la verità in tasca e nessuna facile soluzione. Nonostante ci abbia pensato a lungo, non sono riuscito a trovare una scorciatoia. Di conseguenza, continuare come abbiamo fatto fino a oggi, andando avanti per inerzia, non è più possibile. Urge continuare a sperimentare una nuova formula: scegliere di non cambiare è anch’essa una scelta, non la mia.

Chiudere la community è l’ultima cosa che voglio fare, perché vorrebbe dire cancellare in un attimo un ambiente dove abbiamo lavorato, vissuto, passato del tempo insieme. Affezionarsi a uno strumento è comunque qualcosa che reputo sbagliato, almeno se si può raggiungere lo stesso obiettivo in un modo alternativo, più efficace ed efficiente.

Abbiamo ancora bisogno della community creata attraverso Circle o possono esserci alternative migliori? Dipende dalla strada che vogliamo percorrere insieme.

Se il valore aggiunto di Saper Imparare è quasi totalmente il mio impulso, questo può prendere canali diversi, anche con un sostegno economico da parte di chi legge (e riflette, sperimenta, agisce in proprio) come con una newsletter su Substack.

Se parte del valore emerge dal confronto tra membri e grazie ai contenuti prodotti dai membri, Circle ha ancora senso.

Questo è il primo bivio che abbiamo di fronte:

  1. rinunciare allo spazio condiviso così come è nato due anni fa e come l’abbiamo vissuto fino a oggi;
  2. confermare lo spazio e supportarlo con la condivisione almeno delle spese materiali.

Cosa ne pensi?

Io sarei per confermare lo spazio, senza per questo chiudere altre strade, e per questo ti chiedo di supportare Saper Imparare.

Come?

L’obiettivo da raggiungere è mettere insieme una somma che copra le spese vive annuali e remuneri parzialmente il mio contributo, senza il quale la piattaforma è una scatola vuota. Un obiettivo da raggiungere entro la fine dell’anno, così da capire se Saper Imparare gode di un vero interesse, sufficiente per andare avanti con serenità (e farlo crescere) per tutto il 2024.

Per raggiungere l’obiettivo voglio aggiungere un incentivo a partecipare, offrendo un assaggio dei servizi di knowledge coaching che vorrei cominciare a proporre parallelamente, dentro l’ombrello di Saper Imparare.

Dovendo raggiungere insieme un obiettivo, credo che lo strumento ideale sia una piattaforma di crowdfunding, così da sbloccare i contributi da parte dei sostenitori solo a obiettivo raggiunto.

Se l’obiettivo non venisse raggiunto, a Gennaio 2024 provvederò a staccare la spina a questo spazio e a valutare se continuare il progetto con altri strumenti.

Mi piacerebbe a questo punto conoscere una tua prima opinione, qui nei commenti o in forma privata (un messaggio diretto, una email, come preferisci), così da muovere i prossimi passi.

Grazie del tuo supporto, passato, presente e futuro.

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