#citazione
Le biografie sono sempre in cima alle classifiche dei bestseller, ma spesso celebrano semplicemente le banali vite dei vip e rafforzano l’idea che l’esistenza sia qualcosa di cui abbiamo il controllo. Lo stesso fanno i libri di autoaiuto. Alla fine, ti lasciano scoraggiato di fronte al tuo insuccesso nel realizzare la loro miriade di promesse di felicità, ricchezza e salute. I romanzi, invece, ti aiutano a comprendere che la vita umana è complessa e incontrollabile. Leggine almeno uno al mese.
Svend Brinkmann, Contro il self help. Come resistere alla mania di migliorarsi
“Segnato dalla contraddizione tra le proprie ambizioni e le proprie possibilità Kafka proclama: «La mia educazione mi ha nuociuto in parecchi sensi». È il capostipite della classe disagiata, troppo ricca per rinunciare alle proprie aspirazioni, come dicevamo, ma troppo povera per realizzarle. Non è che la nostra società ostacoli l’attività artistica; al contrario la promuove incessantemente e in questo modo crea un eccesso di offerta. Il segmento in cui prolifera questo eccesso è sempre la nostra coda lunga, tra user generated content, etichette indipendenti e self publishing. E in questo senso Kafka è il perfetto ritratto dell’uomo della crisi, che offre sul mercato una competenza (qui la scrittura) per la quale la domanda, alta, è comunque inferiore all’offerta, altissima.”
Raffaele Alberto Ventura, Teoria Della Classe Disagiata
“Alcuni autori propongono i concetti di “lavoro-gioco” (playbor) o di “lavoro-ozio” (weisure), insistendo sulla dimensione ludica di alcune attività realizzate sulle piattaforme. Tuttavia, questi concetti occultano gli elementi di logoramento e assoggettamento che persistono nel lavoro sulle piattaforme, e che pesano in particolar modo sui microlavoratori dei paesi in via di sviluppo e sui lavoratori atipici impegnati in attività di consegna, guida o servizi alla persona attraverso le app “on demand”. Come se non bastasse, il lavoro “gratuito” e volontario degli utenti delle piattaforme ludiche e social si fonda esso stesso sull’invisibilizzazione del lavoro di masse di moderatori e operai del clic.”
Antonio A. Casilli, Schiavi Del Clic
#passato
11 anni fa
Facevo un paio di conti sui viaggi dell’anno. Numeri da far girare la testa.
2 anni fa
Condividevo una storia personale di resilienza.
#libri
Estate caldissima
Recensito su L’indice dei libri di dicembre 2023
Ma perché cazzo Greta non vuoi tutto questo amore che ho da darti che mi esce dalle mani dalla bocca dalla punta dei capelli con cui vorrei avvolgerti investirti allagarti perché non lo vuoi così dritto e sincero com’è che cerchi sempre di cannibalizzarlo metterlo alla prova guastarlo mescolarlo con mille altre cose che non hanno a che fare con noi con me con mio figlio con il clima con il futuro non hanno a che fare con niente se non con te e il giudizio che hai di te stessa perché Greta devi fare così, questo avrebbe voluto dirle, invece si è alzato, l’ha guardata implorarlo, l’ha baciata, prima piano poi con più forza, con maggiore intensità, e sono finiti a fare l’amore sul tappeto, male, mezzi vestiti, con i pantaloncini di lei abbassati alle caviglie, le ginocchia di lui doloranti, tutto è diventato rapidissimo molto intenso anche un po’ arrabbiato in un qualche modo, e quando lei stava per venire, e anche lui, dal piano di sopra hanno sentito una voce, una voce che diceva «Papi?», e Gian si è sentito in colpa e si è vergognato di sentirsi in colpa e Greta l’ha guardato con uno sguardo furioso e allora lui a sua volta non ci ha visto più dalla rabbia ed è venuto e lei con lui, gli ha morso la mano per non fare rumore.
Estate caldissima
#esperienze
Giusto per rafforzare una convinzione personale e darmi una pacca sulla spalla:
“Unfortunately, the pathless path is an aspirational path and can never be fully explained, as Callard tells us, so attempts to convince people that you are moving in the right direction can be futile. People who value comfort and security often cannot understand why anyone would willingly pursue a path that increases discomfort and uncertainty.”
Paul Millerd, The Pathless Path
In aggiornamento
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