La longevità è uno dei miei focus questo inizio d’anno. Sto leggendo un libro in particolare, a cui ne seguiranno altri. Il libro è How Not to Age di Michael Greger. L’autore ha tenuto una presentazione di poco più di un’ora a un pubblico accademico, con una sintesi del libro e molti consigli operativi.
Condivido screenshot, riflessioni e qualche consiglio che ne ho tratto.
La dieta delle zone blu
C’è un’organizzazione, Blue Zones, che si è messa a studiare i fattori della longevità di alcune zone del mondo in cui si vive più a lungo. Una di queste zone è la Sardegna. Gli autori ne hanno tratto alcune linee guida dove emerge chiaramente che la dieta preferita è quasi totalmente a base vegetale e integrale, con noci, idratazione frequente (tè e caffè). Sul vino si consiglia moderazione, ma poi ci torniamo per altri studi citati a seguire. Poco pesce, pochissime uova, meglio astenersi dalla carne e ridurre i latticini, oltre che lo zucchero. Niente di fantascientifico o che non si sappia già, anche anedotticamente.
L’influenza della dieta sulla mortalità
Dati scientifici dimostrano che il maggior fattore di rischio è una dieta sbagliata. Buona notizia perché significa che possiamo agire. Il potere è nelle nostre mani.
Più che l’assenza di vegetali in sé, la mortalità causata dalla dieta è prevalentemente dovuta a eccesso di sodio (sale), basso contenuti di cereali integrali, basso consumo di frutta e di frutta col guscio (noci e semi).
Integrale a base vegetale è meglio di vegetariano o vegano
Una dieta senza proteine animali non è di per sé salutare. Bene specificare che una dieta salutare non è a base di patatine fritte e bevande gassate zuccherate, semmai qualcuno avesse qualche dubbio. Anzi! Una dieta vegana non salutare aumenta i fattori di rischio per la salute. Per questo in inglese si tende ora a usare l’espressione whole food plant based invece di vegan, ovvero dieta integrale a base vegetale.
Il consumo ideale di alcol è…
… zero! Sì, l’idea che un po’ di vino rosso fa bene non è più scientificamente validata, da qui il dibattito in molti paesi per scrivere sull’etichetta degli alcolici che l’alcol provoca il cancro.
Perché allora in molti insistono a dire che il vino rosso fa bene? Per una errata interpretazione delle evidenze scientifiche.
Nel gruppo dei non bevitori, la cui mortalità sembra più alta, ci sono i bevitori che hanno smesso di bere per questioni di salute (=per eccesso di consumo di alcol). Eliminato questo fattore, più bevi, più aumenti il rischio di cancro.
Meno proteine è meglio
Va di moda oggi il prodotto che ha un alto contenuto di proteine. Fa aumentare la massa muscolare, giusto? Sbagliato.
Per la longevità non è un fattore positivo, anzi. La restrizione del consumo di proteine è l’unico fattore che contribuisce a ridurre tutte le cause fisiologiche dell’invecchiamento.
A vedere bene, la metionina sembra l’aminoacido da minimizzare per favorire la longevità. Dove si trova in maggiore quantità? Latticini, carne, uova, pesce, pollo.
Il cacao fa bene
Seppur lo studio citato sia stato promosso da un’azienda produttrice, ci sono evidenze per cui il cacao in polvere abbia degli effetti positivi, soprattutto sui muscoli.
Contro l’invecchiamento della pelle
Non servono creme costose, ma basta una piccola quantità di acido ascorbico (vitamina C) sciolta in acqua e lozionata su mani, viso, collo. Lo proverò.
Conclusione
Si possono aggiungere anni in salute alla propria vita a qualsiasi età, cambiando dieta, sostituendo anche piccole quantità di proteine animali con proteine vegetali.
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