Fine dell’esperienza con Kiva

Ho deciso di ritirare il mio credito da Kiva e di togliere anche le altre somme che verranno ripagate nei prossimi mesi.

Nell’aprile del 2007 cominciai a prestare 25$ nella mia prima operazione di microcredito e promossi Kiva tra i blogger e tra i miei lettori, con molto entusiasmo. Negli hanno ho presto e riprestato la stessa somma partecipando a 29 prestiti per 750 $ totali, in 20 paesi. L’ultimo, caso vuole in Palestina.

Bella esperienza che giunge al termine perché Kiva ha cambiato pelle. Lo racconta MIT tech Review, in un articolo scoperto per caso.

Non essendo più allineato con i valori di Kiva, oggi ho attivato la procedura di spostamento dei fondi sul mio account Paypal.

La morale che imparo da questa esperienza è che molti dei servizi nati nella Silicon valley sono evoluti nel tempo, in modo contrario allo spirito iniziale. L’innovazione del digitale e di Internet ha preso una piega sempre più volta allo sfruttamento dei dati, degli utenti, dei clienti, in una logica di massimizzazione dei profitti, a scapito di tutto il resto.

Non mi fido più di nessuna startup e non cedo i miei dati a nessuno o quasi. Di sicuro non mi aspetto nulla e non investo tempo ed energia per promuovere niente e nessuno. Diffido di chi lo fa: o ha un interesse o è un ingenuo o un utile idiota.

Niente è per sempre.

Una risposta

  1. Ma pensa. Ricordo benissimo il tuo post. Me ne interessai anch’io all’epoca, seguendo il tuo esempio, e prestai qualche soldo all’iniziativa. Mi ero già ritirato da qualche anno, più per mancanza mia di tempo nel leggere le info sui vari progetti che altro. Non sapevo di questo cambiamento di pelle. Peccato…

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