The Substance è un’esperienza. Indimenticabile.
Non per tutti
Non è per tutti e il 98% di chi conosco non lo guarderà e fa bene, perché è un film disturbante sotto molti punti di vista. Allo stesso tempo, per chi non ha problemi con la rappresentazione del sangue e in un film apprezza (o quanto meno non si fa impressionare) gli effetti di body horror, The Substance è un film straordinario e assolutamente da vedere. Non per gli effetti speciali, comunque realistici e realizzati al massimo delle capacità tecniche prostetiche, ma perché il tutto è funzionale a criticare ferocemente il mondo dello spettacolo rispetto alla rappresentazione e alla concezione della donna. Un prodotto da consumare, che a 25 anni di età cominciare a perdere valore e a 50 anni non ne ha più (quanti anni hai?); allo stesso tempo gli uomini della tv possono avere anche 80 anni e nessuno ha in mente di sostituirli con un altro più giovane (Mike Bongiorno? Pippo Baudo? Gerry Scotti?). Un mondo, dentro e fuori lo schermo, in cui la donna (e in vari contesti anche l’uomo, seppur in un rapporto molto diverso) è giudicata e valorizzata professionalmente per il suo corpo. Un mondo dove l’occhio che guarda è maschile e chi occupa le posizioni di potere è un uomo.
Fino all’ultima parte ho pensato di suggerirlo a molti amici, soprattutto amiche, perché la parte horror (fino a quel momento) è contenuta a un paio di scene e niente altro, poi però arriva una sequenza molto, molto impegnativa sul piano visuale. A differenza di molti film splatter o con grande spargimento di sangue, in The Substance il tutto avviene in un contesto motivato, parodistico, satirico, non realistico, quindi per me più che accettabile e giustificato. Un film del genere poteva terminare in modo molto meno estremo, contenendo al minimo (o azzerando) tutte le altre scene più horror, ma non lo ha fatto. Scelta artistica rispettabile, coraggiosa, che riduce di molto il potenziale commerciale del film. Massimo rispetto quindi per chi lo ha scritto e diretto e per chi lo ha prodotto, anche se chi lo ha prodotto probabilmente è bianco, maschio e si rispecchia negli uomini di potere del film. Il maschio di potere del network televisivo del film si chiama Harvey, come Harvey Weinstein (!). I paradossi del capitalismo e dello show business.
La giuria del Festival di Cannes lo ha premiato con il premio per la miglior sceneggiatura, quindi almeno sul piano dei riconoscimenti un ritorno lo ha avuto. Chissà che non arrivino altre candidature e premi?
La qualità
The Substance è un film di altissimo livello sotto tutti i punti di vista. Recitazione delle due protagoniste senza alcuna sbavatura. Sugli effetti speciali ho già detto. La fotografia è curata fin nei minimi dettagli, così come la scenografia, le inquadrature, il punto di vista, il sonoro, i colori. Il concept forse non è del tutto originale, ma la qualità di un film non si valuta sull’idea, ma su come viene realizzata e poi citare e modernizzare è l’essenza dell’arte.
C’è il tema della bellezza e dell’invecchiamento, del corpo che invecchia e della sua accettazione, del doppio (doppelganger), del Ritratto di Dorian Gray (un sé invecchia e un altro resta giovane).
La sequenza iniziale, collegata a quella finale, imposta subito il film sul piano visuale e sul tema principale, visualizzando l’ascesa e la caduta di una star, proprio con la stella che gli viene dedicata. Dalla sua realizzazione, all’inaugurazione, al passare del tempo, alla decadenza, fino allo sfregio, quasi. Qui di seguito alcuni frammenti:
Anche se non lo vedrai
La fotografia e tutta la parte visuale è superlativa. Senza spoiler, senza horror, puoi rendertene conto con i seguenti due video, anzi tre.
Per essere corretti, la primissima scena, solo con musica tecno, è l’anticipo del concept, illustrato poi dopo:
All’interno del film c’è una sequenza che spiega il concept del film in modo brillante ed efficace:
Demi Moore ordina la sostanza al telefono:
Avvertenza finale
Semmai ti venisse voglia di vedere The Substance, sappi che non è un film durante il quale mangiare qualcosa, come suggerisce questa recensione.
A me non ha fatto così tanto effetto, ma riconosco che è molto forte.
Spoiler finale
Se non hai intenzione di vedere il film e il sangue non ti fa effetto, puoi toglierti la curiosità e vedere la scena finale, che qualcuno ha messo su YouTube. A tuo rischio e pericolo.
Altra scena chiave riprende il fatto che le belle ragazze dovrebbero sempre sorridere. Contiene body horror. Efficace rappresentazione dello sguardo maschile, altra critica al mondo dello spettacolo e non solo.
Se l’hai visto, lascia un commento con le tue impressioni.
Buona visione!
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