Non potevo non pensare alla canzone di ISAAK “Always on the run” (sempre in fuga) nel lasciare il Terminal 1 dell’aeroporto di Monaco di Baviera, diretto all’albergo dove mi trovo in questo momento.
Notte in hotel non prevista e non richiesta, se non fosse che nel giro di una settimana è la seconda volta che dormo a Monaco, sempre per lo stesso motivo: coincidenza di voli persa.
A tal proposito casca a fagiolo anche la strofa della stessa canzone “close but never done”, vicino (alla meta) ma mai arrivato. Sono cose che succedono. All’andata ho colto l’occasione della sauna nell’albergo per farmi una bella sudata. In questo caso non ho una sauna a disposizione, quindi mi limito a rilassarmi.
Un inizio anno che conferma come l’incertezza, nella vita, sia una certezza e che il punto non è quello che ti succede ma come rispondi alle avversità o alla buona sorte.
Alla fine che vuoi che sia una notte in più fuori casa, dal punto di vista dell’universo? Sciocchezze.
Un pomeriggio fresco e nuvoloso, Mira tornò al lago dove era andata dopo la morte di suo padre. Passeggiando vide una conchiglia nella sabbia che sembrava chiamarla. La sua superficie era tutta bozzi, grigia e verde, simile al guscio di un’antichissima tartaruga rimasta sommersa nell’acqua per un milione di anni roventi per poi trascinarsi fuori verso la costa. La raccolse, e la conchiglia pareva le parlasse, e le diceva: Ti restano ancora tantissimi anni da vivere, e gli anni ti trascineranno lontano da questo tempo in cui ti trovi così male, e il tempo si incrosterà sopra ogni cosa; tanto ancora ti deve succedere e, anche se adesso come adesso il presente è tutto ciò che hai, un giorno sarà lontanissimo nel passato, sarà qualcosa che appartiene a un’altra epoca, come tutto quello che io mi sono lasciata alle spalle; essendo un’antica conchiglia, non ricordo la mia giovinezza, secondo te me la ricordo? le cose che ho fatto quando ero nuova e splendente; adesso sono un’anziana conchiglia, e un giorno sarai vecchia anche tu, e quindi portami sempre dietro con te per ricordare che un giorno questo momento che stiamo vivendo non ci sarà più, e le angosce saranno sepolte sotto strati su strati di vita. E così Mira prese la conchiglia parlante e se la mise in tasca.
Puro colore di Sheila Heti
Ho avuto modo di finire Puro colore, libro bellissimo, per quanto assolutamente non per tutti. Felice che questo sia il primo libro concluso in questo 2025 e altri seguiranno molto presto.
Lascia un commento