Guardo l’agenda degli ultimi mesi e mi sembra incredibile che questo sia il primo sabato che passo da solo da almeno 3 mesi. Forse il secondo, o il terzo, dal mio ultimo viaggio in Grecia a metà giugno 2023. Non è un caso quindi se ho voglia e tempo di scrivere qui e se mi sento totalmente rilassato e appagato. La vita sociale è utile e necessaria, per un animale sociale quale è l’uomo, ma altrettanto utile e necessario è ritagliarsi il tempo per pensare, per riflettere, per scrivere. Senza interruzioni, senza dover pensare agli altri. Un po’ di sano egoismo che fa bene alla salute fisica e alla salute mentale.
Non è un caso se ieri sono tornato dall’ultimo viaggio del 2024, il primo del 2025, mentalmente stremato e allo stesso tempo lieto di aver cancellato tutti i programmi del weekend lungo per stare in compagnia di me stesso (e in parte della mia famiglia). Il primo frutto è stato una dormita straordinaria: il fitness tracker mi ha dato un punteggio di 99/100, cosa mai successa da due mesi che lo utilizzo. Non è un caso quindi se oggi mi sento riposato, sereno, senza pensieri.
Non vivo come se avessi 10000 anni di fronte a me – grazie Marco Aurelio, lettura sempre fonte di ispirazione e di saggezza – e per oggi ho unito parte del dovere al piacere. Lavatrici e camminata al mare, aggiornamenti in audio dall’Economist e preparazione del pranzo, lettura e scrittura, aggiornamento del tema di questo blog – se mi leggi dal browser, il tema è Pulitzer, appena installato – panni stesi e messi ad asciugare, un paio di film se non tre e qualche pezzo di pizza per cena. Oltre ad andare di nuovo a letto presto.
Per questo inizio d’anno mi sono dato un obiettivo in più, che traccerò giorno dopo giorno: andare a letto prima delle 22,30 (e dormire 8 ore) almeno 5 giorni su 7. Due serate dedicate alla vita sociale/culturale sono più sufficienti. Tempo di continuare a dormire il giusto e di svegliarmi abbastanza presto da poter riattivare una positiva routine mattutina a base di esercizio fisico, meditazione, lettura e scrittura. Non perché devo, ma perché lo voglio. Pur mantenendo una certa autodisciplina, la seconda parte dell’anno è scivolata via senza scrivere, se non occasionalmente, riflettendo poco sulle esperienze fatte. Sul piano della salute sono sempre un uomo attento più della maggior parte dei suoi simili – giusto qualche giorno fa un amico sottolineava come fossi la persona più attenta alla salute della sia cerchia, non fumando, bevendo occasionalmente, camminando tutti i giorni, attento all’alimentazione e alla nutrizione con una dieta a base vegetale/integrale – ma ciò non significa che non abbia i miei margini di miglioramento. A tal proposito conto di compiere qualche esperimento, stimolato da questo post, ma non ho ancora deciso bene in cosa cimentarmi.
Quello che so è che il 2025 si appresta a essere un altro anno speciale, in cui il lavoro continuerà a essere secondario, seppur voglia cominciare a dedicarmi allo studio e alla ricerca. Sarà un altro anno in viaggio. In Italia, in Europa e spero almeno anche in un altro continente. Sarà l’anno in cui doppierò i 50 anni, cifra che non mi spaventa affatto.
Un anno da vivere consapevolmente, a testa alta, guardando dritti l’orizzonte, senza paura di ciò che potrà succedere. Ogni avversità si affronta con la ragione, come insegna Marco Aurelio, consapevole che qualsiasi cosa di questo mondo è qualcosa che si può affrontare.
Buon 2025!
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