Una donna in carriera: sesso, capitalismo, arte e critica sociale

Scommetto che nessuna tra le tue fonti ti ha mai consigliato di leggere Una donna in carriera di Sophia Giovannitti. Pubblicato in Italia da una casa editrice specializzata nei libri relativi al mondo dell’arte, il testo è tra i più stimolanti e illuminanti tra quelli letti negli ultimi anni. Parla di sesso, arte e capitalismo. L’autrice racconta in prima persona un esperimento in cui si è messa a fare l’escort a New York, riflettendo sul rapporto tra arte e sesso e tra lavorare nel mondo del sesso rispetto a qualsiasi altro lavoro.

Un libro che fa cadere lo stigma dei lavoratori/lavoratrici del sesso, ammesso che si vogliano aprire gli occhi su cosa è il capitalismo e quali i suoi effetti sulla persona. Non mancano gli aneddoti, piccanti e curiosi. Lo farei leggere a tutti quelli che hanno un’idea negativa della prostituzione, non per fargliela cambiare, ma per ampliare la discussione con punti di vista originali e aperti alla realtà.

Ci tornai dopo qualche settimana con il mio ragazzo e con una fotografa, assunta perché mi aiutasse con gli autoritratti, che usava pellicole di medio formato e aveva esperienza nell’unire oscenità e bellezza. Le camere erano perfettamente illuminate dal sole. Posai in diversi modi sul letto, su una sedia, su un davanzale. Mi sedetti sulla lurida mensola del camino di fronte alla skyline di neon blu nella stanza a tema newyorkese.

Quando calò il sole ci spostammo per lo scatto che volevo più di tutti gli altri: la scena clou, la sborrata in faccia. Il momento dell’eiaculazione è soprannominato in gergo money shot perché storicamente è la scena per cui i produttori di porno dovevano pagare di più. Citando Marcuse e Debord, Linda Williams scrive nel saggio Hard Core:

In quanto termine gergale che indica l’istante in cui un film hardcore “mantiene la promessa” del piacere sessuale, il money shot sembra la perfetta incarnazione della “società dello spettacolo” illusoria, inconsistente e “a una dimensione” del capitalismo avanzato, ossia una società che consuma le immagini ancora più avidamente di quanto consumi gli oggetti.

Tuttavia non sono d’accordo con Williams: il money shot non è né illusorio né inconsistente. È una rappresentazione fotorealistica di un momento di estasi, cosa alquanto divina.

La fotografa ci sistemò le luci e rimase lì accanto mentre facevo un pompino al mio ragazzo. Avevo la testa in bilico, che quasi pendeva scomodamente giù dal letto, per cercare di mantenere una posizione che consentisse di catturare l’immagine che avevo indicato. Lui mi avvertì che stava per venire, e poi lo fece, schizzando sulla mia faccia due linee perfette che scorrevano dalla mia bocca come torrenti che si gettano in un lago.

Sophia Giovannitti

Ho dato in pasto i miei appunti a NotebookLM e questo è l’insieme di temi estrapolati:

  • Prostituzione e Arte: L’autrice esplora il parallelismo tra la vendita di sesso e la vendita di arte, notando come entrambe si basino sulla capacità di suscitare una particolare emozione in un’altra persona. L’autrice si identifica come “la prostituta che si muove nel mondo della produzione culturale”.
  • Motivazioni per il Lavoro Sessuale: Le persone si dedicano al lavoro sessuale per diverse ragioni, inclusi vari livelli di privilegio, scelta o coercizione. Alcune persone, specialmente artisti e scrittori, scelgono di vendere sesso per sostenere un certo stile di vita e avere più tempo libero. Il lavoro sessuale può fornire un salario orario più alto rispetto ad altri lavori entry-level.
  • Denaro e Potere: Uomini non attraenti possono sembrare più attraenti quando offrono denaro. Il denaro può creare un senso di dominio sociale, come mostrato dal comportamento di un cliente che mimava Christian Bale in “American Psycho”.
  • Esperienze e Percezioni: L’autrice descrive diverse esperienze personali nel lavoro sessuale, inclusi incontri con clienti che cercano un’esperienza “cinematografica” o che cercano di “narrare” la realtà, talvolta discostandosi dalla effettiva situazione. Alcuni clienti cercano calore e connessione, non solo sesso, e a volte l’autrice cerca di soddisfare queste aspettative.
  • Lavoro e Vita: L’autrice sostiene che è possibile lavorare di meno vendendo sesso e arte, sfruttando le condizioni economiche di tali settori. Rifiuta l’idea del “work-life balance”, proponendo invece di non sognare il lavoro ma di vivere la vita come la si vede, non come un’approssimazione.
  • Autenticità e Finzione: Nel lavoro sessuale, spesso si finge una certa autenticità e si crea una realtà desiderata dal cliente, spesso attraverso l’inganno. Molti clienti proiettano sulla prostituta l’idea di un rapporto eterosessuale, anche se la transazione è puramente commerciale.
  • Soggettività e Oggettivazione: L’autrice esplora il tema dell’auto-oggettivazione attraverso il lavoro di artisti come Paul Mpagi Sepuya. La percezione di un’immagine può cambiare radicalmente a seconda del contesto in cui viene mostrata.
  • Violenza e Femminismo: Alcune forme di femminismo possono essere critiche verso il lavoro sessuale e le immagini del corpo femminile, ma l’autrice critica queste posizioni per essere limitanti e crudeli. Cita la frase di Larry Mitchell in cui le “donne forti” dicono che “le lotte si vincono nonostante le sconfitte”.
  • Il Desiderio di Essere “Ingestibile”: L’autrice esprime il desiderio di essere “ingestibile”, come l’autrice Christine Angot, cioè di suscitare reazioni forti e contrastanti nelle persone.

Altri temi secondari alla mia lettura, per cui la sintesi è generata dal libro nel suo insieme:

  • Il Ruolo della Fantasia: La fantasia è cruciale sia nella vendita di sesso che in quella di arte. Entrambi i mercati si nutrono del desiderio di novità, esaltazione e bellezza. Nel lavoro sessuale, spesso si crea una “prima volta” attraverso la finzione. I clienti cercano spesso di proiettare le proprie fantasie e i propri desideri sulla persona che fornisce il servizio.
  • La Questione dell’Autenticità: Nel lavoro sessuale e nell’arte, c’è una tensione tra ciò che è autentico e ciò che è costruito. Spesso si finge una certa autenticità per soddisfare le aspettative dei clienti o per conformarsi alle richieste del mercato.
  • Oggettivazione e Soggettività: L’autrice riflette sull’esperienza di essere un “oggetto del desiderio” e su come questa esperienza influenzi la percezione di sé. Esplora il tema dell’auto-oggettivazione attraverso il lavoro di artisti come Paul Mpagi Sepuya.
  • La Ricerca di Alternativa al Lavoro: L’autrice sostiene che è possibile lavorare di meno vendendo sesso e arte, e riflette su come il concetto di “lavoro” influenzi la vita. Rifiuta l’idea di un equilibrio vita-lavoro, preferendo un’idea di vita che non sia definita dal lavoro.
  • L’importanza della comunità: L’autrice descrive una rete di persone, spesso marginalizzate, che collaborano per proteggersi a vicenda. Questa comunità offre uno spazio di autonomia e supporto reciproco. Viene descritto un futuro utopico accessibile attraverso la condivisione del crimine, che enfatizza la resistenza e la solidarietà con coloro che vivono ai margini del sistema capitalista.

Il libro usa un linguaggio esplicito. Curiosamente NotebookLM è stato capace di rispondere a mie richieste ma non è stato in grado di generare un riepilogo del testo. Non so se per un problema temporaneo del servizio o forse per l’impossibilità di gestire contenuti di natura sessuale, con termini e argomenti che vanno oltre i termini del servizio stesso, seppur il sistema non mi abbia avvisato in alcun modo e la nota del riepilogo è ancora “in lavorazione”. Alla domanda su cosa è il money shot di cui sopra, questa la risposta:

NotebookLM non è in grado di rispondere a questa domanda. Prova a riformularla o fai una domanda diversa.

Anche NotebookLM ha i suoi limiti, di cui è bene tenere conto.

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