Succede più o meno ogni domenica. Colleziono gli inserti culturali dei tre più importanti quotidiani nazionali – Domenica del Sole 24 Ore, Robinson di Repubblica e La Lettura del Corriere della sera – ma poi riesco sì e no a sfogliarli e a leggere qualche articolo.
I temi
Ieri sera ho pensato di usarli come fonte in un taccuino su NotebookLM e farmi sintetizzare i temi più importanti discussioni nei tre settimanali. Interessante notare i temi trasversali o comunque quelli che emergono:
Nazionalismo e Paura:
- Il timore della perdita di privilegi, unito alla paura del “diverso”, sta alimentando un ritorno al nazionalismo e al sovranismo. Questo fenomeno viene descritto come una convergenza tra la domanda di ritorno a un passato idealizzato e l’offerta di ideologie obsolete. “Si è insomma verificata una convergenza tra domanda e offerta: la domanda di chi esige il ritorno a un’epoca in cui certi privilegi erano dati per scontati, e l’eliminazione di tutti coloro che ne sono considerati una minaccia…; l’offerta di chi ha coltivato per decenni tutta una batteria di ideologie desuete e marginali.”
- Il nazionalismo e la chiusura delle frontiere sono correlati a una tendenza alla chiusura dei mercati e alla “de-globalizzazione,” e la politica estera che sembra nascerne e’ di tipo conflittuale. “Come nell’era del libero mercato non bisognava stupirsi che i liberali fossero al potere dovunque, nell’era in cui i mercati tendono a chiudersi dietro i confini nazionali non bisogna stupirsi che i nazionalisti vadano al potere un po’ dovunque.”
- La paura collettiva attiva meccanismi istintivi che spingono gli individui a rifugiarsi nel gruppo di appartenenza, percependo i gruppi diversi come minacce. “Il nazionalismo, il sovranismo, l’insistenza ossessiva su identità, radici e tradizioni e la conseguente ostilità verso gli «altri» prosperano quando prospera l’istinto gregario… che spinge a rifugiarsi nel gruppo o nella tribù di appartenenza quando si avverte l’incombere di una minaccia collettiva.”
Intelligenza Artificiale (IA) e il Futuro dell’Umanità:
- L’IA è vista come una tecnologia che sta trasformando profondamente la società e il mondo del lavoro. C’è preoccupazione per le implicazioni etiche e politiche, con la percezione di un governo inadeguato di questo fenomeno globale.
- L’IA generativa, con le sue capacità di creare contenuti, solleva questioni antropologiche e morali riguardo al ruolo dell’uomo nel mondo. “La grande questione morale e filosofica che incombe è sapere— in un’epoca in cui sistemi onniscienti continuano a gestire il corso delle cose e s’impadroniscono delle facoltà che ci distinguono come essere umani—quale sarà, in definitiva, il nostro ruolo sulla Terra?”
- Si contrappongono due visioni del mondo: da un lato, il capitalismo che considera l’essere umano una “variabile di aggiustamento”, dall’altro, un’aspirazione a un’organizzazione che rispetti sia le persone che l’ambiente. “Da un lato, il capitalismo al suo stadio terminale che, fin dall’inizio, ha sempre considerato l’essere umano una variabile di aggiustamento, svilendo gli individui e devastando il pianeta. Dall’altro, una potente aspirazione a diventare partecipi delle questioni che ci riguardano…”
La Sfida della Disattenzione e della Distrazione Digitale:
- La “malattia mortale del clic” e l’iper-connessione digitale portano a una disattenzione diffusa e alla perdita della capacità di riflettere e concentrarsi. “L’infinita distrazione che ci viene offerta in ogni istante significa che non dobbiamo mai fare il difficile lavoro di capire come vivere con la nostra mente”
- C’è un’esigenza di “voltare le spalle al nulla” e fare spazio alla noia, al “dolce far niente”, per riconnettersi con sé stessi e con la vita reale. “Bisogna voltare le spalle al nulla che si crede tutto, e fare spazio al dolce far niente: spazio alla noia saporosa dei pomeriggi d’estate…”
- La lettura è presentata come un antidoto alla distrazione, una via per risvegliare emozioni, pensieri e ricordi, e per ribellarsi all’anestesia digitale. “Ci sussurrano nell’inconscio che leggere è roba da vecchi… ma è esattamente il contrario.”
L’Importanza della Reazione al Dolore:
- Il dolore è visto come uno stimolo a reagire, non qualcosa da accettare passivamente. La reazione, e non l’azione, è considerata ciò che forma l’essere umano. “Odio la retorica da social dell’«accetta il dolore». No! Il dolore è uno stimolo, devi reagire davanti al dolore. Se non hai una reazione, non hai speranza di vivere…”
Il Potere della Tradizione e dell’Innovazione:
- La moda, la musica e l’arte sono viste come elementi di un continuo dialogo tra tradizione e innovazione. Il passato è una fonte di ispirazione per le nuove creazioni, ma anche un punto di riferimento per comprendere il presente. “La storia del costume andrebbe studiata, come ogni altra branca della storia, per capire il passato e il presente…”
L’Esperienza del Viaggio e la Scoperta
- La mostra “Pellegrini di speranza” e la raccolta di Cesare Poma evidenziano l’importanza del viaggio non solo fisico ma anche intellettuale e spirituale. Il viaggio è un modo di apprendere, scoprire, e di arricchirsi culturalmente.
L’importanza della disobbedienza civile
- Il tema della disobbedienza civile viene affrontato con un’analisi di diverse forme, dall’atto di Rosa Parks alla protesta climatica. Si evidenzia come la disobbedienza sia spesso un atto di coscienza, una risposta a leggi ingiuste o a situazioni di emergenza.
Altri punti importanti
- La figura di Angela Merkel come esempio di leadership e di gestione del potere in un sistema democratico.
- La complessità dell’identità e del desiderio, sia a livello individuale che sociale.
- L’attenzione all’inclusione e alla consapevolezza nei contesti sociali e individuali.
- La necessità di dialogare con i giovani e di educarli sulla salute mentale e sui rischi della dipendenza digitale.
- Il valore della creatività e dell’espressione artistica come forma di ribellione e di ricerca di significato.
Il tema della distrazione
Tra tutti i temi è quello che mi interessa di più e ho chiesto un approfondimento. Caso vuole (per modo di dire) che anche il Financial Times abbia recensito il nuovo libro di Chris Hayes: The Sirens’ call.
Il tema della distrazione è affrontato in diverse sfaccettature nelle fonti, spesso collegato all’era digitale e alla difficoltà di concentrazione. Ecco alcuni punti chiave:
- Il capitalismo dell’attenzione e la noia: Le fonti descrivono come il capitalismo dell’attenzione sfrutti la difficoltà di sopportare la noia, proponendo continui stimoli attraverso social media e smartphone. Questo porta a un ciclo in cui si cerca costantemente intrattenimento per riempire il vuoto causato dalla noia stessa.
- La difficoltà a stare soli con i propri pensieri: Viene sottolineata la crescente difficoltà di “sedersi nella propria stanza” e riflettere, come descritto dal filosofo Pascal. L’assalto continuo di notifiche e stimoli rende difficile concentrarsi sui propri pensieri e sul “lavoro difficile di capire come vivere con la nostra mente”. Questa difficoltà è collegata a una sorta di dipendenza dai dispositivi digitali.
- La distrazione come sintomo di un io inquieto: La fonte afferma che l’inquietudine e il disagio dei nostri tempi non sono semplicemente la conseguenza della distrazione e della distraibilità, ma un sintomo di una parte più profonda dell’io. L’infinita distrazione offerta dai telefoni impedisce di affrontare il difficile compito di capire come vivere con la propria mente.
- La “macchina” per produrre noia e intrattenimento: Si descrive come la società abbia creato un sistema che produce noia e poi intrattenimento per riempirla, in un ciclo senza fine e in continua accelerazione. Questo circolo vizioso contribuisce alla difficoltà di concentrazione e alla dipendenza dagli stimoli esterni.
- La noia come motore della vita moderna: La noia è considerata un “motore silenzioso” della vita moderna, qualcosa che si cerca di evitare costantemente. Questo è collegato al “teorema di Pascal”, secondo cui tutti i mali derivano dall’incapacità di sopportare la noia.
- L’ozio come alternativa alla noia: Viene presentata una distinzione tra noia e ozio, con l’ozio inteso come uno stato elevato, un “modo di vivere veramente divino”. L’ozio, se vissuto senza noia, è considerato fondamentale per lo sviluppo dell’umanità. La noia, invece, è vista come “la radice del male”.
- La distrazione e l’irrequietezza: La fonte evidenzia che la distrazione è legata all’irrequietezza mentale, un disagio che spinge alla ricerca continua di svago, senza mai riuscire a trovare una vera pace. Questa irrequietezza è simile alla condizione del re di Pascal, che, nonostante la sua ricchezza e potere, non riesce a sfuggire al terrore della noia.
- La distrazione come dipendenza: Viene descritta una situazione in cui, trovandosi in una fila senza il telefono, si prova un senso di panico claustrofobico, evidenziando la dipendenza dai dispositivi digitali. Anche se questa dipendenza si è acuita con l’avvento degli smartphone, la fonte fa notare che questa sensazione di vuoto e bisogno di stimolo era presente anche prima, quando ad esempio si leggeva il retro della scatola di cereali.
- La distrazione come fuga: L’impegno costante in diverse attività (lavoro, hobby, famiglia) viene interpretato come un possibile tentativo di distrazione. Questa ricerca dell’impegno può essere vista come un modo per evitare il confronto con la propria interiorità.
In sintesi, le fonti presentano la distrazione come un problema complesso e radicato, che va oltre la semplice mancanza di concentrazione. È un sintomo di un disagio più profondo, legato alla difficoltà di stare soli con se stessi, alla continua ricerca di stimoli e alla dipendenza dalle tecnologie. La soluzione, secondo le fonti, non è semplicemente eliminare le distrazioni, ma coltivare una disciplina interiore e cercare forme di ozio che permettano alla mente di vagare con uno scopo.
Le recensioni dei libri
Prima di iniziare questo esperimento, ho sfogliato Domenica e ho letto un paio di recensioni di libri interessanti. Ho provato a chiedere a NotebookLM di estrarmele con ottimi risultati.
Il sorpasso di Italo Calvino
La fonte presenta una recensione di un articolo inedito di Italo Calvino intitolato Il sorpasso, scritto nel 1976 per la New York Review of Books (NYRB) ma mai pubblicato. L’articolo fu commissionato per commentare le elezioni italiane di quell’anno e il possibile “sorpasso” del Partito Comunista Italiano (PCI) sulla Democrazia Cristiana (DC), ma non venne accettato dalla rivista.
Ecco i punti chiave della recensione:
- Contesto e genesi: La NYRB chiese a Calvino un articolo sulla situazione politica italiana in seguito alle elezioni del 1976, in cui si profilava un possibile sorpasso del PCI sulla DC. Calvino scrisse 36 cartelle, ma l’articolo fu rifiutato dalla rivista.
- Il “sorpasso”: Nonostante le aspettative, la DC ottenne il 35,27% dei voti, mentre il PCI il 33,44%, portando ad una situazione di stallo e alla formazione di un governo di “non-sfiducia” guidato da Giulio Andreotti.
- Il rifiuto dell’articolo: Robert B. Silver della NYRB chiese a Calvino di chiarire alcuni punti e ne contestò altri in una lettera di 12 pagine. Calvino, dopo aver ricevuto la lettera in ritardo, rispose di non essere la persona giusta per l’articolo, essendo uno scrittore e non un politologo.
- Contenuto dell’articolo: L’articolo inizia con un’analisi ironica delle figure di spicco della politica italiana di quel periodo, come Zaccagnini, Fanfani, Moro e Berlinguer. Calvino argomentava che l’Italia aveva bisogno di mediazioni, che il capitalismo italiano aveva delle caratteristiche particolari, e che il paese tendeva verso un tipo di “democrazia integrale”, anche se non chiariva il significato di questa espressione. Calvino vedeva il PCI come forza moderatrice e stabilizzatrice.
- Le critiche di Silver: Silver contestò l’articolo di Calvino perché, secondo lui, lo scrittore non si era espresso come tale ma aveva scelto una via di mezzo.
- Calvino e la politica: Nonostante la sua dichiarazione di non essere un politologo, Calvino aveva avuto un passato di forte impegno politico. Era stato partigiano, iscritto al PCI, e giornalista dell’Unità, e anche dopo essersi allontanato dalla militanza aveva continuato a seguire e commentare la politica.
- Il “compromesso storico”: Nel 1976 si era ai prodromi del “compromesso storico”, che prevedeva l’ingresso dei comunisti al governo insieme alla DC, ma che si concluse drammaticamente con il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro.
- La pubblicazione postuma: L’articolo è stato pubblicato per la prima volta con il titolo Il sorpasso, a cura di Stefano Campagnolo, con un’introduzione di Sabino Cassese.
La recensione suggerisce che l’articolo di Calvino, pur non essendo una profonda analisi politica, offre uno spaccato interessante sul suo punto di vista sulla situazione italiana del 1976 e sul suo rapporto con la politica, sebbene non pienamente soddisfacente per il suo approccio non completamente da scrittore e per la sua poca chiarezza su alcuni punti.
La metà della vita di Terézia Mora
La fonte recensisce un romanzo della scrittrice ungherese-tedesca Terézia Mora, intitolato La metà della vita.
Ecco i punti chiave della recensione:
- Il romanzo ha ricevuto ampi consensi di pubblico e critica, entrando nella short list del Deutscher Buchpreis e nella classifica dei dieci migliori romanzi del 2023 stilata dalla Deutschlandfunk.
- L’autrice è nata a Sopron nel 1977 ed è cresciuta in un contesto bilingue ungherese-tedesco.
- Il romanzo adotta una narrazione in prima persona, un registro linguistico quotidiano e un ritmo incalzante.
- La narrazione utilizza spesso tempi e modi della scrittura cinematografica.
- Il romanzo racconta la burrascosa storia della diciottenne Muna, che inizia poco prima della caduta del Muro di Berlino.
- Il romanzo segue il percorso di ricerca della protagonista verso la dimensione della scrittura.
- La recensione evidenzia come il libro riesca a coinvolgere il lettore in una “avventura giocata in soggettiva”.
La recensione sottolinea il successo del romanzo, la sua particolare narrazione e la sua capacità di coinvolgere il lettore.
Voglio fare l’amore con te. Poesie erotiche dell’antichità classica, curato da Nicola Gardini
La fonte menziona un libro intitolato Voglio fare l’amore con te. Poesie erotiche dell’antichità classica, curato da Nicola Gardini. La recensione si concentra sull’esplorazione dell’amore carnale e sensuale attraverso le poesie dell’antichità.
Ecco i punti chiave della recensione:
- La raccolta include 61 componimenti erotici dell’antichità greca e latina, tradotti da Nicola Gardini.
- Il curatore ha scelto di focalizzarsi sull’amore sensuale e carnale, che deriva da Aphrodite Pandemos, piuttosto che sull’amore celeste, figlio di Aphrodite Ouranios.
- L’amore descritto nelle poesie è un amore che non si governa, un amore di possesso, di brama e gelosia, un amore che porta alla pazzia o alla morte.
- I componimenti evidenziano che l’esperienza d’amore è anche esperienza di solitudine, e che il desiderio definisce chi lo prova.
- L’amore carnale è descritto come una forza potente, a cui gli dei sottostanno e gli uomini si piegano.
- Il libro include l’ode della gelosia di Saffo, di cui Catullo fece una versione latina, e il mito di Narciso.
- Vengono citati anche altri autori come Anacreonte, Alceo, Virgilio, e Lucrezio, descrivendo l’amore come desiderio, gelosia e tormento.
- La recensione sottolinea che le voci femminili sono poche, a causa del ruolo della donna nella società antica.
- Si chiede se le donne avrebbero cantato un amore diverso se fossero state libere di esprimersi fuori dal canone maschile.
- Viene evidenziato come la raccolta metta in luce la complessità dell’amore, tra piacere e sofferenza, solitudine e desiderio.
La recensione suggerisce che il libro offre uno sguardo intimo e profondo sull’amore attraverso la lente della poesia antica. Il curatore esamina l’amore come esperienza umana complessa, che si manifesta attraverso il desiderio carnale, la gelosia, e il tormento, in una varietà di espressioni poetiche.
Filosofia minima del pendolare di Björn Larsson
Ho chiesto di elencarmi tutti i libri recensiti non presenti nella sezione dei più venduti. Dall’elenco ho chiesto un focus su questo titolo:
Il libro sul pendolarismo, intitolato Filosofia minima del pendolare, è scritto da Björn Larsson, uno scrittore svedese noto per La vera storia del pirata Long John Silver. La recensione lo descrive come un vademecum semiserio che affronta il tema del pendolarismo con riflessioni, provocazioni e ricordi.
Ecco alcuni aspetti chiave del libro, secondo la recensione:
- Il libro è il frutto di oltre 40 anni di esperienza di pendolarismo tra Svezia, Danimarca e Italia, utilizzando diversi mezzi di trasporto come traghetti, autobus, treni e aerei.
- Larsson descrive la vita dei pendolari come una “macchina del moto perpetuo piuttosto difettosa”, con i suoi ostacoli, le sue occasioni e i suoi incontri.
- Il libro offre un vademecum che aiuta a “dribblare gli ostacoli del pendolare” e a illuminare le opportunità che si presentano durante i viaggi.
- Viene evidenziato il ruolo centrale del cellulare nel pendolarismo, spesso utilizzato per “insipienze e banalità”, anche se offre la possibilità di parlare ad alta voce senza essere giudicati.
- Il libro osserva con tenerezza i viaggiatori che leggono libri e descrive i “cavalieri delle strade” danesi, i vagabondi che prendono il treno per dormire.
- Il pendolarismo è visto come una condizione dell’anima e i pendolari che usano i mezzi pubblici sono considerati un “vero movimento di popolo”.
- Larsson si interroga sulla possibilità di mettere in comune le esperienze dei diversi paesi per migliorare la vita dei pendolari.
- Il libro conclude affermando che “i viaggi dei pendolari sono tre puntini tra parentesi” o che “l’intera esistenza fosse messa tra parentesi”, suggerendo una riflessione sulla natura sospesa di questa condizione.
- Il libro è descritto come un modo per i pendolari di mitigare rabbia e perdite di tempo, offrendo spunti di riflessione e occasioni per incontri.
- Viene sottolineata l’importanza dell’autoironia come strumento per affrontare le difficoltà del pendolarismo, suggerendo che il libro potrebbe essere utile come “viveri di prima sussistenza quando i treni impazziscono o gli scioperi bloccano l’Italia”.
In sintesi, il libro di Björn Larsson offre una prospettiva leggera e ironica sul pendolarismo, mescolando elementi di esperienza personale, osservazioni acute e riflessioni filosofiche. La recensione ne suggerisce la lettura come strumento di intrattenimento e conforto per chiunque si trovi a vivere questa esperienza quotidiana.
I film citati
Ho fatto una domanda trasverale, chiedendo quali film sono citati nei tre inserti. Risultato efficace.
Le fonti recensiscono diversi film, spaziando tra vari generi e periodi storici. Ecco un elenco dei film recensiti, con un breve accenno al contenuto della recensione:
- An Inconvenient Truth (2006): Questo documentario, diretto dall’ex vicepresidente di Clinton, Al Gore, è menzionato per la sua denuncia sullo stato dell’ambiente e dei danni conseguenti per la salute del pianeta.
- Gli anni dei ricordi (How to Make an American Quilt, 1995): Il film è citato come metafora della cultura, che è paragonata a un “patchwork” fatto di frammenti di vissuto, registrato, sentito dire o sognato.
- White Zombie (L’isola degli Zombies, 1932): Un horror hollywoodiano di serie B in cui gli zombi sono usati come schiavi.
- Ho camminato con uno zombie (1943): Questo film è descritto come un’eccezione nel genere zombi per la sua autorialità, legata all’estro di Jacques Tourneur.
- La notte dei morti viventi (1968): Il film di George Romero viene indicato come punto di svolta nel genere zombi, spostando l’attenzione dal racconto mitologico al fatto quotidiano e alla dimensione politica.
- I morti non muoiono (2019): Questo film di Jim Jarmusch è menzionato come un esempio di versione ironica del genere zombi.
- Zombi contro Zombi (2022): Altro esempio di film ironico sul tema degli zombi, diretto da Hazanavicius.
- A complete unknown: Questo biopic su Bob Dylan, supervisionato dallo stesso Dylan, è recensito per il modo in cui costruisce il mito del musicista, mostrandolo come un personaggio opportunista ma geniale.
- Quando l’amore brucia l’anima (2005): Film di James Mangold sulla vita di Johnny Cash, citato come esempio del suo interesse per la musica.
- Io sono ancora qui (Ainda Estou Aqui, 2024): Un film ambientato in Brasile durante la dittatura militare, basato su una storia familiare che illumina un periodo buio della storia del Paese.
Inoltre, nella fonte vengono citati altri film come:
- Le vite degli altri, Goodbye Lenin, e Il cielo sopra Berlino che vengono usati come esempi di film sulla Berlino degli anni ’80 per confrontarli con il romanzo recensito.
- Stern 111 di Lutz Seiler, altro esempio di film sulla Berlino degli anni ’80 che viene menzionato per distinguerlo dal romanzo recensito.
La fonte presenta anche una riflessione sul film Madama Butterfly, in relazione alla mostra sui venditori di fiori giapponesi e alle fotografie d’epoca.
Mondo LGBTQIA+
Ho chiesto se ci fossero articoli che intersecassero il mondo LGBTQIA+ e qualcosa è emerso:
Sì, nelle fonti ci sono diversi articoli che toccano temi legati all’omosessualità e alle tematiche LGBTQ+, spesso in connessione con l’identità, la società e l’arte:
- Rappresentazione LGBTQ+ nell’arte:
- Un articolo descrive come l’artista Ruben Montini indaghi, attraverso i suoi arazzi e sculture tessili, la capacità del tessuto di dare “corporalità alla varianza di genere e orientamento sessuale”. Le sue opere sono una riflessione sui traumi individuali e collettivi legati alla violenza omo- e transfobica. L’artista riutilizza elementi provenienti da opere tessili realizzate in collaborazione con gruppi di persone LGBTQ+ e invita i partecipanti ai suoi workshop a ricamare parole e discorsi d’odio per creare un archivio di tali espressioni.
- Un articolo menziona il libro per bambini E con Tango siamo in tre, storia vera di due pinguini maschi che adottano un uovo, come uno dei titoli più banditi nelle biblioteche scolastiche statunitensi. Questo indica come le tematiche LGBTQ+ siano spesso oggetto di controversie e censure.
- Rapporti omosessuali e amicizia:
- Un articolo discute il libro Tre amici di De Lagasnerie, che esplora l’amicizia come modello di vita antistituzionale attraverso la relazione tra tre uomini gay. L’amicizia viene descritta come un legame che richiede una “trasformazione” del soggetto e che offre momenti di “grazia” e “felicità di essere con l’altro”, ma che deve essere costantemente reinventata. Questa visione dell’amicizia si distacca dai legami tradizionali come la coabitazione e il matrimonio e offre una prospettiva alternativa sulle relazioni umane.
- L’articolo sottolinea come l’amicizia omosessuale possa portare a un cambiamento nella percezione della realtà, aprendo a una visione più inclusiva dell’amore, del lavoro e dell’impegno sociale.
- Identità di genere e sessualità:
- Un articolo descrive un abito, un “tuxedo gown” indossato dalla drag performer Gottmik, come uno dei “cento abiti che sconvolsero il mondo”. Questo evidenzia come l’abbigliamento e l’identità di genere siano temi rilevanti nella cultura contemporanea e nella moda.
- Opere letterarie e personaggi LGBTQ+:
- Viene descritto un romanzo (Deviant) dove i protagonisti sono un avvocato senza scrupoli e una spogliarellista, che hanno relazioni sessuali esplicite, evidenziando come nella narrativa contemporanea vengano affrontati temi legati alla sessualità in modo non convenzionale e “scorretto”.
- Rielaborazione del dolore e del trauma:
- Ruben Montini usa l’arte come mezzo per elaborare traumi individuali e collettivi legati all’omofobia e alla transfobia, creando un archivio di espressioni di odio.
Questi articoli mostrano come le tematiche LGBTQ+ siano sempre più presenti nel dibattito culturale, nell’arte e nella letteratura, e come vengano affrontate in modi diversi, spaziando dalla rappresentazione dell’identità alla riflessione sulle relazioni umane e alla denuncia della discriminazione.
Proprio su Tre amici di De Lagasnerie ho lavorato su un altro taccuino. Non ho trovato online il libro italiano in versione digitale, ma ho trovato quello originale, in francese. Sarà l’oggetto di un altro post.
In conclusione posso dire che l’esperimento è riuscito. Analizzare i tre inserti culturali della domenica in questo modo ha fatto emergere i temi che più interessano e mi ha risparmiato molto tempo. Un conto è la lettura per intrattenimento, uno conto è la lettura per studio o per ricerca. Certamente mi sono perso argomenti che NotebookLM non è stato in grado di sintetizzare, ma ciò che ha trovato mi ha permesso di filtrare almeno un paio di titoli che mi sarei perso.
NotebookLM e le sue sintesi si rivelano essere uno strumento poliedrico. Se non l’hai ancora sperimentato, ti invito a provarlo.
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