C’è stato un periodo, almeno sei anni fa, in cui mi ero detto che non avrei più partecipato al consumismo della plastica. Avevo fatto scorta di libri che avrebbero rafforzato la mia convinzione di combattere la plastica inutile. Compravo frutta e verdura dal fruttivendolo o sfusa al supermercato, anche quando costava di più. Mi ero documentato su come ridurre i consumi di plastica su tutti i fronti. Tutti. Poi è arrivato il COVID-19, sono tornato a comprare vaschette di plastica e il fanatismo è finito. Ho capito che ridurre la plastica è un bene, soprattutto quando non è possibile differenziarla, ma ancora meglio è combattere il consumismo nel suo insieme.
Giocando con NotebookLM, ho analizzato 5 libri insieme su come consumare meno plastica, a caccia di consigli.

Questo il risultato.
Consigli per ridurre la plastica
Certamente, ecco alcuni consigli pratici per ridurre l’uso della plastica, basati sui documenti forniti:
Acquisti e Spesa
- Evita i prodotti confezionati in plastica, optando per alternative sfuse quando possibile. Acquista frutta e verdura senza confezione.
- Fai la spesa in negozi locali come panetterie, fruttivendoli, pescherie e macellerie, portando con te sacchetti e contenitori riutilizzabili.
- Compra all’ingrosso per ridurre l’imballaggio. Puoi anche organizzarti con amici per comprare grandi quantità di cibo e poi dividerlo tra voi.
- Sostituisci i prodotti confezionati come patatine e biscotti con prodotti da forno venduti sfusi.
- Utilizza contenitori riutilizzabili per acquistare cibo da asporto o al bancone di supermercati.
- Sostituisci i prodotti in confezioni di plastica con quelli in confezioni di vetro, quando possibile.
Cucina e Casa
- Prepara i tuoi prodotti per la pulizia usando ingredienti comuni come aceto bianco e bicarbonato di sodio per ridurre l’uso di flaconi di plastica.
- Utilizza panni naturali in fibra di legno anziché spugne abrasive di plastica.
- Utilizza una french press, una moka o un percolatore in acciaio inox al posto di macchine da caffè che usano capsule di plastica.
- Passa al tè sfuso per evitare le bustine di tè che spesso contengono plastica.
- Usa guanti in gomma naturale o lattice invece di quelli in plastica o nitrile. Se sei allergico al lattice, puoi acquistare guanti in nitrile biodegradabile.
- Utilizza una spazzola per capelli in legno invece di quelle in plastica.
- Usa panni riutilizzabili per la pulizia della casa invece di quelli usa e getta.
Igiene personale
- Sostituisci i prodotti per l’igiene personale in bottiglie di plastica con versioni solide come shampoo e balsamo solidi, che sono spesso senza imballaggio o avvolti in carta o cartone.
- Usa filo interdentale in seta che viene venduto in confezioni senza plastica.
- Evita i cotton fioc di plastica e cerca alternative non di plastica.
- Usa creme da barba in forma di saponetta.
- Utilizza uno spazzolino da denti in bambù con setole a basso contenuto di plastica, o in setole di cinghiale se non sei vegano.
- Evita prodotti con microplastiche, come scrub per il viso o dentifrici.
- Utilizza cosmetici senza plastica, cercando prodotti con imballaggi minimi o senza plastica.
Abbigliamento e Tessili
- Lava i vestiti meno frequentemente e usa cicli di lavaggio brevi e a basse temperature per ridurre il rilascio di microfibre di plastica.
- Usa sacchetti per il bucato in microfibra o sfere per raccogliere le microfibre durante il lavaggio.
- Acquista abiti in fibre naturali invece di fibre sintetiche che rilasciano microplastiche.
Fuori Casa
- Porta sempre con te una tazza riutilizzabile per il caffè e una bottiglia per l’acqua.
- Porta posate riutilizzabili per evitare di usare quelle usa e getta di plastica.
- Evita le cannucce di plastica.
- Usa i mezzi pubblici, la bici o cammina per ridurre l’usura degli pneumatici e il rilascio di microplastiche.
Altri Consigli
- Pensa prima di usare: usa il buon senso per ridurre gli sprechi di energia e risorse.
- Dona giocattoli usati invece di comprarne di nuovi in plastica.
- Organizza una pulizia della spiaggia o del parco nella tua comunità per ridurre i rifiuti.
- Fai sentire la tua voce lamentandoti con aziende che utilizzano troppa plastica.
- Scrivi lettere e email per persuadere politici e aziende a ridurre la plastica.
- Incontra di persona aziende e politici per esprimere le tue ragioni e cercare un accordo.
- Partecipa o crea petizioni per sensibilizzare le persone al tema della plastica.
- Fai un diario dei tuoi consumi di plastica per capire dove puoi ridurre.
- Sostituisci la plastica con materiali naturali come bambù, legno, cotone o fibre naturali.
- Evita l’uso di glitter, che è una forma di microplastica.
Molto idealismo e poco senso pratico.
Scettisimo, scelte individuali e politica
Molti dei consigli sono facilmente applicabili. Altri richiedono uno sforzo superiore, in termini di comodità e di spesa (superiore). Perché complicarsi la vita quando la stragrande maggioranza dei cittadini/consumatori non fanno scelte consapevoli?
Il discorso è simile alla scelta di non volare, che ho valutato per un po’ e poi ho accantonato: devo essere io l’unico a pagare un prezzo quando il mondo vola e volerà sempre di più? La risposta, meditata, è stata no.
Il punto è che questo problema, come molti altri relativi alla sotenibilità, si dovrebbe affrontare più sul piano della politica che delle scelte individuali. La scelta individuale è un altro meccanismo capitalista che apre un mercato, di nicchia, anche per chi è contrario al consumo dominante, quando la soluzione dovrebbe essere la messa al bando di alcuni consumi o il renderli molto, molto sconvenienti.
Ho chiesto a NotebookLM di farmi una critica a questi libri e il risultato merita una riflessione:
Dunque, abbiamo parlato di ridurre la plastica, e certo, le fonti sono piene di consigli su come vivere una vita “plastic-free”, come se fosse la cosa più semplice del mondo. Ma andiamo con calma.
- Fare la spesa senza plastica? Certo, comprare sfuso e portare i propri sacchetti e contenitori sembra un’ottima idea. Ma chi ha tempo per andare in mille negozietti diversi invece di fare una spesa rapida al supermercato? E poi, le alternative senza plastica costano di più, diciamocelo. Senza contare che se i prodotti che compri sfusi sono di produzione lontana, la riduzione della plastica si scontra con i costi ambientali del trasporto.
- Igiene personale senza plastica? Shampoo e balsamo solidi, dentifricio in barattolo, spazzolini di bambù? Tutto molto “green” e “chic”, ma siamo sicuri che siano altrettanto pratici e igienici come i classici prodotti in plastica? E poi, quanto costano queste alternative? E siamo onesti, per il consumatore medio, la comodità di un dispenser di sapone liquido è impagabile.
- Abbigliamento ecologico? Evitare fibre sintetiche, lavare meno e a basse temperature? Ok, ma i vestiti in cotone o lana costano di più e spesso richiedono una cura maggiore. E poi, chi ha davvero voglia di lavare a mano, o di infilare i propri vestiti in quelle sacche di microfibra?. Diciamocelo, la praticità e i prezzi bassi dei tessuti sintetici sono un forte richiamo per la maggior parte delle persone.
- Rapporti sessuali ecologici? Preservativi senza plastica, lubrificanti sfusi? Ma siamo seri? Chi si preoccupa dell’impatto ambientale quando è in ballo la salute e il piacere? Il tutto, senza contare che le alternative naturali non sempre proteggono da malattie sessualmente trasmissibili e sono spesso più costose.
- Cosa fare fuori casa? Portarsi sempre dietro tazze, bottiglie, posate? Certo, molto ecologico e responsabile, ma quanti di noi si ricordano di farlo ogni volta? E poi, non è più semplice prendere un caffè al volo in un bicchiere di plastica e via? E quante volte ti ritrovi a dover rifiutare cose che ti vengono offerte, solo per non usare plastica?.
- Il “plastic-free” a tutti i costi? Il mondo “zero waste” è pieno di immagini di barattoli di vetro e ripiani perfetti, ma chi ha davvero tempo e voglia di fare tutte queste cose? Sembra più una moda per “influencer” che una soluzione realistica per le persone comuni.
E poi, non dimentichiamo che le grandi aziende non sono certo rimaste a guardare. Molte si sono “convertite” al greenwashing, fingendo di fare qualcosa per l’ambiente quando in realtà continuano a produrre tonnellate di plastica usa e getta. E noi consumatori, spesso siamo più bravi a comprare prodotti che ci fanno sentire meglio con la coscienza che a cambiare davvero le nostre abitudini.
Non fraintendetemi, l’idea di ridurre la plastica è ottima, ma dobbiamo essere onesti e smetterla di pensare che si tratti di una passeggiata. Le abitudini sono dure a morire, la comodità è un richiamo forte, e i sistemi economici e le aziende non sono dalla nostra parte. Certo, piccoli gesti e iniziative individuali sono importanti, ma forse dovremmo smettere di illuderci che da soli possiamo salvare il mondo dalla plastica.
Forse dovremmo concentrarci su azioni più concrete, come chiedere ai governi di imporre leggi più severe e alle aziende di smetterla di inondarci di plastica inutile. Ma questo, ovviamente, è un altro discorso.
Serve una visione critica e bilanciata.
Nel frattempo compro la frutta in vaschetta quando è conveniente e differenzio il contenitore, evito di comprare bibite gassate, succhi di frutta, merendine, biscotti e altri prodotti della grande distribuzione di cui non ho bisogno e che non fanno bene alla salute, oltre a creare imballaggi da smaltire.
Lascia un commento