Il giorno del giudizio

Tornare a spendere molto tempo alla scrivania, dedicato a selezionare, rielaborare, sintetizzare libri e poi scrivere gli spunti più interessanti mi ha fatto accendere qualche nuova lampadina, che si somma a quelle di ieri.

Sulla metafora di informazione come cibo

Sul cibo

La mia dispensa è sempre mezza vuota, se non tendente al minimo, nonostante abbia un volume per stoccare cibo a lunga conservazione più che sufficiente, vivendo solo. Il piccolo congelatore è vuoto. Il frigorifero si può forse riempire, o quasi, dopo una spesa, ma per molti giorni l’anno è mezzo vuoto se non tendente al vuoto. Faccio spesa una volta a settimana, se non ogni 10 giorni, nel caso un weekend sia fuori o se si approssima un viaggio e cerco di non andare a fare spesa per comprare poco o nulla per un giorno o due, utilizzando le scorte. Compro molta frutta e verdura fresca che consumo fino a esaurimento, buttando poco o nulla. Poco se si aggiungono pasti fuori non considerati al momento di fare spesa. Nulla nel resto dei casi. Mi piace avere spazio e sapere di non sprecare.

Sull’informazione

Concetto che comprende libri, documenti, articoli scientifici, articoli di giornali online, blog post, video YouTube. Non i social media perché ho smesso di consumarne e, seppur tentato ogni tanto da qualche piattaforma alternativa, resisto e ne faccio a meno. Idem per podcast, se non occasionalmente.

Reader, l’app di Readwise che uso come aggregatore di feed RSS, dove faccio convergere nuovi video dei 2 canali YouTube a cui sono iscritto, aggrega tutto quanto di nuovo leggo da fonti selezionate. In più ho caricato nel tempo libri in formato PDF o ePub di grandi dimensioni (o a colori), articoli scientifici in PDF e altri articoli segnalati dalle fonti o archiviati per qualche motivo. Al momento il triage inbox-later-archive conta 4-449-1901 documenti disponibili. Il sistema non incentiva la cancellazione dei documenti, anche se la permette.

Una prima considerazione è che, probabilmente, almeno la metà di questi documenti sono stati visionati, sintetizzati quando necessario e archiviati. Pochi meritano di essere conservati. Molti di quelli lasciati in sospeso sono nel frattempo scaduti: il motivo per cui ero interessato ad approfondirli è venuto meno. I libri sono tutte copie, conservate nel mio Calibre (software per gestire ebook), caricate su Reader perché le avessi disponibili da leggere su tablet. Cosa che ho fatto solo per un 5% di questi ebook, stima per eccesso. Non mi piace leggere libri su tablet: non ce l’ho sempre con me, ingombra, stanca di più la vista rispetto all’inchiostro elettronico.

Da browser consumo notizie in modo estemporaneo da alcuni siti generalisti, soprattutto quando voglio procrastinare o quando mi annoio o voglio distrarmi, anche se in quantità limitata, da fonti come The Guardian, Financial Times, The Economist. Techmeme e Mediagazer: scorro i titoli delle notizie aggregate, da smartphone, per lo stesso motivo delle notizie generaliste da desktop. Noia e distrazione.

I libri li invio al mio BOOX Palma 2 (non te ne ho mai parlato! Un gioiello!) e li leggo ovunque. Da un paio di settimane lavoro su altri libri con NotebookLM. Tutti, i primi e i secondi, vivono dentro Calibre, dove li accumulo. La mia dispensa digitale, sul disco fisso del mio computer portatile.

Cibo e informazione a confronto

Se sul cibo sono molto controllato e disciplinato, sull’informazione ho maggiore margine di miglioramento.

Nella mia dispensa non c’è cibo spazzatura. I cibi che mi tentano, dolci essenzialmente, entrano solo se portati da ospiti. Non li compro e non li ho disponibili quando mi viene voglia. Ne consumo, in quantità limitata, fuori casa, in viaggio o socialmente. Ciò che si trova nella mia dispensa è cibo fresco, per lo più, vegetale e integrale. Ne consumo una quantità necessaria al mio benessere psicofisico e non vado a mangiare per contrastare emozioni negative.

Per l’informazione ho migliorato le mie abitudini e sono uscito da abitudini di massa, come lo scroll infinito a tempo indeterminato, ore al giorno, anche in momenti sociali, di piattaforme social, soprattutto da mobile. Non ho questo problema. Non più. Non più da tempo. Anche il consumo di notizie generaliste è limitato, ma non è zero, anche se per lunghi periodi sono stato senza. Le guerre più recenti (Russia/Ucraina e Hamas/Israele) mi hanno attratto di nuovo verso l’abisso e non ne sono del tutto fuori. I cicli elettorali Italia/USA tendono a farmi ricadere. Discorso da riprendere in un altro momento. Qui mi voglio concentrare sulla dispensa, non sull’equivalente del consumo di cibo fuori casa.

La mia dispensa digitale ha contenuti salvati freschi che si sono accumulati nel tempo. Alcuni ancora buoni, altri meno. I miei archivi non hanno problemi di ingombro – una delle ragioni per cui non percepisco l’urgenza di intervenire – ma contengono contenuti che potrei tranquillamente cancellare. Me ne sono reso conto, di nuovo, andando a selezionare libri da analizzare con NotebookLM. Ho trovato libri che neanche ricordavo più perché avevo salvato (segnalazione di qualcuno, con ogni probabilità), in qualche caso su argomenti in cui ho perso interesse. L’equivalente di cibo scaduto: da buttare.

A differenza della dispensa del cibo, l’archivio di documenti non è interamente visibile, è intangibile ed è rappresentato da un numero che faccio spesso fatica a immaginare realmente. Individuare i documenti inutili è un lavoro, che richiede tempo, fatica. A proposito degli oggetti che ti possiedono. Anche i file ti possiedono. Scaricarli e aggiungerli è facile e anche divertente, come riempire il carrello al supermercato, soprattutto se esci senza pagare. Gestirli non è altrettanto divertente.

A differenza del cibo, la maggior parte delle informazioni contenuti nei libri e nei documenti non scade, non nel senso proprio del termine. In realtà una scadenza ce l’ha ed è la priorità con cui l’hai collezionati e archiviati. Se si parla di un libro sull’intelligenza artificiale oggi e lo vuoi leggere, tenerlo sullo scaffale digitale per 3 anni e leggerlo dopo ha poco senso, a meno che non sia un libro invecchiato bene. quel genere di libro ha senso letto in pochi mesi o non letto affatto. Per questo sono sempre più convinto che NotebookLM (o servizi simili) sia l’alleato ideale per estrarre valore da libri importanti, in un tempo breve, prima della scadenza. Allo stesso tempo mi sono convinto che è giunto il momento di liberare spazio disco e rimuovere libri e documenti che non hanno più ragione di essere conservati. Perché la mia dieta di interessi è cambiata, perché il contenuto non ha più valore o per altri motivi simili.

Il giorno del giudizio è arrivato. Sono consapevole che un giorno non sarà sufficiente. Le prossime due settimane, prima dell’inizio di un nuovo periodo di viaggi, potrebbe essere il momento giusto per fare un po’ di pulizia. Pulizie di primavera anticipate.

Non vedo l’ora di cominciare, anzi.

Il miglior momento è sempre… adesso!

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