11 Febbraio 2025

#mattina

Oggi è la prima giornata dell’anno in cui mi sono accorto che comincia a fare giorno prima delle 7 del mattino. Forse per l’orizzonte non coperto o forse perché effettivamente le giornate si stanno allungando. Non lo so. So che è stato bello mettermi a meditare sul far del giorno.


#libri digitali

Come per ogni ciclo economico, con una fase espansiva di crescita e una di contrazione, con una recessione e un consolidamento, anche per la mia antibiblioteca è arrivato il momento della contrazione. Nell’ultima settimana, complice la selezione di titoli da analizzare con NotebookLM, ho cercato di aggiustare i metadati – titolo, autore, editore, tag almeno con il genere principale – e di eliminare grossolanamente tutti i titoli che non sono prioritari per me, ovvero che non leggerò nei prossimi 5 anni, a vantaggi di altri titoli, e che non ho neanche l’energia di analizzare con l’intelligenza artificiale. Via tutti i libri che parlano di attualità, di politica, di nazismo e fascismo, di storia, di oggetti. Via tutto quello che è saggistica ma che non ha un risvolto pratico di nessun genere. Via tutto quello che serve a interpretare l’attualità ma che è già vecchio perché gli eventi degli ultimi 6-12 mesi hanno cambiato la storia (vedi Palestina e Israele o l’evoluzione della politica europea). Via guide di viaggi di paesi dove sono stato non ho intenzione di tornare a breve e di paesi in cui non sono stato e non ho alcuna intenzione di andare (Russia!) fino a che cambi qualcosa.

Ho ancora molto lavoro da fare, ma sto acquisendo chiarezza. I titoli da leggere sono scesi a 11.700 10980 in italiano e 4.600 in inglese, per un totale di 15.600 titoli. Una settimana fa erano circa 20.000. Una tela di Penelope che faccio, aggiungendo libri, e disfo, cancellandoli. A proposito del fatto che gli oggetti ti possiedono e non sei tu a possedere loro.

Immagine di ereditare da un lontano parente una biblioteca di 5.000 titoli, tutti in ottimo stato di conservazione. Arriva un corriere e ti scarica un numero infinito di scatoloni che ti riempie tutto il garage. Che te ne fai? Il lavoro che serve anche solo a vedere cosa c’è e cosa ti interessa richiede settimane, se non mesi. Col digitale mi trovo in una situazione simile, con una differenza in positivo: i titoli sono tutti disposti con la copertina visibile e non devi fare alcuna fatica fisica, perché puoi gestire la catalogazione seduto alla scrivania dentro casa. Il volume di lavoro necessario resta comunque elevato. Che fare?

La soluzione che ho individuato è:

  • cancellare subito i titoli che non mi ispirano, a partire dalla copertina, dall’editore, da eventuali metadati inclusi
  • classificare tutto quello che rimane come fiction/non fiction
  • aggiungere metadati con strumenti automatici
  • andare di nuovo a cancellare tutti i titoli su argomenti che non sono prioritari

Triste che, nel processo, qualcosa di valore andrà perso. Mi dico però che il valore che la biblioteca ha è ora inespresso dal ciarpame che la comprende e che nasconde, nel mucchio, i titoli che mi stimolano e di cui ho bisogno. Non far nulla non è una soluzione.

Un effetto collaterale positivo è che si riduce lo spazio occupato dagli ebook e il mio disco fisso ritrova nuovo spazio. Spazio che posso tenere libero od occupare temporaneamente con altri file molto più pesanti degli ebook: file video in 4K, che possono pesare anche 12, 16, 24, 65 Gb, a seconda della durata del video e della qualità di compressione.

Dimenticavo! Un comportamento chiave, nella direzione della riduzione, è la non aggiunta di nuovi titoli. Da inizio anno, prima che ponessi un freno, ne ho aggiunti 101+71, al netto di quelli aggiunti e cancellati. Ce la posso fare.

Il segreto comunque è l’uovo di Colombo: ridurre la lettura di articoli e il consumo di contenuti dove ne vengono segnalati altri. Più mi concentro sui libri/contenuti che ho già accumulato, meno ne aggiungo. La tentazione, nei momenti di noia, è di aprire una scheda del browser e navigare sulle notizie. Se questo comportamento si trasforma nell’aprire un libro e magari analizzarlo con NotebookLM, il tutto cambia notevolmente. Va da sé che sostituire un comportamento, automatico e veloce come il primo, con un secondo che richiede più passaggi è difficile, se non lo si semplifica un po’. Già usare la funzione di apertura casuale di un libro, dentro Calibre, è qualcosa che offre una ricompensa immediata con un solo click. Provato e da riprovare.


#film

A proposito di video, l’anno è partito bene. Ho visto 34 film, di cui soltanto uno al cinema. Dall’inizio dell’anno non sono mai andato ancora nel mio cinema preferito. Digiuno che dovrei rompere domani. Ho visto film di 19 paesi. Sono riuscito anche a limitare i film americani a 1 ogni 5, con grande autocontrollo. Ho ridotto anche la coda di film da vedere, già pronti, a 25, con altri 25 in coda di download. Mi ci vorranno sicuramente altri 2 mesi, più un mese di stop a marzo. Qualche tentazione di aggiungere ci sarà, ma vedrò di contenerla. Mantenuto anche il proposito di non vedere serie televisive e di concentrarmi sui film.

Applicare consapevolezza a ogni ambito della vita, anche all’intrattenimento e ai media, aiuta a seguire una vita più in linea con i propri valori e principi. Nel caso specifico: cinema dal mondo, di qualità, con uno sguardo queer.


#leggere narrativa

Un’idea che mi è venuta, dal parallelismo tra libri di narrativa e serie televisive, è che dovrei cominciare a considerare i primi come i secondi, in termini di impegno e di appuntamento. Se un libro di narrativa, come credo, offre un valore esponenzialmente maggiore di una serie televisiva – io la immagino, io sviluppo proprietà di linguaggio, io sviluppo empatia, io sono parte attiva della storia – forse è il caso di leggere invece di guardare serie tv, cosa che faccio già, organizzando il tempo della lettura come se fosse quello dedicato alla visione. In pratica l’esperimento consiste nell’individuare spazi per leggere, durante la giornata e durante la settimana, che non sino inferiori alla durata di una puntata di una serie: un’ora, 45 minuti o mezz’ora. Con questo approccio, un libro di narrativa passa in una settimana o due, a seconda della lunghezza complessiva e dell’impegno dedicato alla lettura. Sperimento e ti dico.


#intelligenza artificiale

Passando più tempo alla scrivania, almeno per quel che resta di febbraio, ho deciso di riordinare gli archivi digitali, partendo dai libri e dagli articoli. Ho reintrodotto dei limiti ai siti di informazione che frequento per procrastinare, aggiungendo un po’ di attrito in più. Ho anche capito, ancora una volta, che l’informazione, anche dai siti di qualità giornalistica, è per lo più intrattenimento. Intrattenimento = tempo da occupare al posto di fare altro, consapevolmente o no. Intrattenimento e non altro perché il 90% degli articoli proposti, dati in pasto a un sistema di intelligenza artificiale per sintetizzarli, offre un numero limitato di idee che può essere riassunto in poche righe.

Ho fatto qualche esperimento con Leo AI, il sistema incluso nel browser Brave che si basa sul LLM Llama di Meta. Puoi aprire una barra laterale alla pagina con l’articolo e chiedere a Leo di riassumere la pagina con un click. Il risultato è più che egregio. Leggere articoli diventa quindi un modo per passare il tempo e non per imparare qualcosa, perché per estrarre il contenuto non è (quasi) più necessario leggere nulla. Sicuramente tutta l’informazione leggera: lifestyle, cultura, arte, tempo libero. Far riassumere gli articoli da Leo mi ha reso ancora più consapevole che leggere notizie online – ai social media neanche penso perché li evito da tempo, in qualsiasi forma, e non mi manca nulla – è una perdita di tempo. Quando hai capito che un articolo si può riassumere in un concetto, è evidente che l’articolo è un riempitivo del tempo delle persone che si annoiano o che procrastinano. Niente altro.

Aveva santa ragione chi diceva che è meglio smettere di leggere le notizie. L’intelligenza artificiale diventa il metadone a chi è drogato di informazione. Ti fa rendere conto che la droga che assumi in realtà è una droga. Non te ne viene niente, se non perdere un po’ di tempo, senza pensare.


#rituali

In questo periodo dell’anno in cui passo più tempo in casa, ho imparato a costruirmi dei rituali che mi permettono di raggiungere due obiettivi: scandire il tempo delle giornate e ridurre lo stock accumulato in dispensa e in casa.

Alcuni di questi rituali comprendono:

  • Farmi una tazza di tè nero a metà mattina. Oggi ho consumato l’ultima bustina di un pacco da 50 che avevo comprato a Buenos Aires circa undici mesi fa. Dopo aver atteso mesi, ho iniziato a farmene una al giorno.
  • Farmi una tazza di caffè solubile dopo pranzo, insieme a un dattero. Il caffè solubile è entrato in casa mia acquistato da un ospite. Per eliminarlo dalla dispensa, ho cominciato a prenderne uno al giorno. Il dattero è un’aggiunta recente, che aggiunge qualcosa di dolce alla fine del mio pasto, fino a esaurimento dei datteri che ho comprato a dicembre in offerta.
  • Candela accesa al calar del giorno. Illumina la notte invernale e profuma l’ambiente. Ne ho rimasta una.
  • Un incenso bruciato nel primo pomeriggio. Ho ricevuto in regalo una cinquantina di incensi, che si aggiungono a una scatola che mi è stata regalata in Giappone, nel luglio 2023. Se non tutti i giorni, voglio continuare a bruciare incensi con regolarità, così da non accumulare nulla.
  • Meditare di prima mattina. Qualche giorno fa ho ripreso questa buona abitudine, che aiuta a concentrarmi e a tenere alto il livello di consapevolezza sulle mie azioni.

Tu hai qualche rituale?


Torno al mio lavoro di catalogazione e pulizia di libri.

Buon proseguimento di giornata!

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