Distillato di idee #1

Magari sarà il primo e unico post, magari ne farò uno al giorno. Chissà.

L’idea è di raccogliere idee trovate in libri diversi, quando una sola idea non merita di essere l’oggetto di un post. Cominciamo?

Sistema operativo personale

Un “sistema operativo” personale si riferisce a una strategia progettata per far sì che la tecnologia migliori la tua vita lavorativa, invece di ostacolarla. Implica controllare ciò che è controllabile e stabilire le tue regole e i tuoi limiti per gestire il tuo lavoro.

Per creare il tuo sistema operativo, puoi seguire questi passaggi:

  • Identifica cosa puoi controllare e cosa non puoi controllare. Concentrati sugli aspetti del tuo ambiente di lavoro su cui hai influenza. Ad esempio, potresti non avere la possibilità di cambiare le politiche delle risorse umane, ma potresti proporre di sperimentare postazioni di lavoro flessibili nel tuo team.
  • Definisci le tue regole e i tuoi limiti nell’uso della tecnologia. Assumi il controllo di come utilizzi la tecnologia per il tuo lavoro. Disattiva le notifiche o pianifica una disintossicazione digitale.
  • Crea tempo e spazio per staccare. Ciò migliorerà la tua produttività e il tuo benessere.
  • Definisci i tuoi modelli di lavoro ideali. Determina quando e dove lavori meglio. Apporta piccole modifiche che ti aiutino a dare il meglio di te e a goderti l’esperienza.
  • Riconosci che ognuno è diverso. Ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. Sii aperto a sperimentare e a trovare ciò che funziona meglio per te.

Tenere a mente il tuo “perché” al lavoro ti darà l’opportunità di crescere e sentirti realizzato.

È importante ricordare che creare un sistema operativo personale è un processo continuo. Man mano che le tue esigenze e le tue circostanze cambiano, dovrai adattare il tuo sistema operativo per assicurarti che continui a supportare i tuoi obiettivi.

Fonte: The Squiggly Career di Helen Tupper e Sarah Ellis

L’errore di disponibilità

L’errore di disponibilità è un’euristica, ovvero una scorciatoia mentale, in cui le persone giudicano la probabilità di un evento in base a quanto facilmente riescono a ricordare esempi simili. In altre parole, si tende a sovrastimare la probabilità di eventi che sono più “disponibili” nella nostra memoria.

Ecco alcuni punti chiave sull’errore di disponibilità, basati sulle fonti e sulla nostra conversazione:

  • Definizione: L’errore di disponibilità è un errore di giudizio in cui si considerano più probabili gli eventi che sono prontamente disponibili nella memoria. Questo accade perché le informazioni più frequentemente sentite o viste vengono percepite come più rilevanti.
  • Causa: Questo errore è causato dalla tendenza a basarsi sulle informazioni che vengono in mente più facilmente, che spesso sono quelle più recenti, più frequenti o più vivide.
  • Effetti: L’errore di disponibilità può influenzare il pensiero, lo stato emotivo e il comportamento. Ad esempio, può portare a sovrastimare il rischio di eventi rari ma ampiamente pubblicizzati, come gli attacchi terroristici.
  • Esempi:
    • Una persona che guarda molti documentari sui crimini potrebbe pensare di avere più probabilità di essere vittima di un crimine.
    • Qualcuno che sente che molti colleghi hanno preso l’influenza potrebbe pensare di avere più probabilità di ammalarsi.
  • Come evitarlo: Per evitare l’errore di disponibilità, è necessario:
    • Studiare a fondo fatti, cifre e informazioni reali.
    • Consultare fonti ufficiali e rispettabili.
    • Essere consapevoli che la propria cerchia sociale potrebbe essere influenzata da informazioni simili.

In sintesi, l’errore di disponibilità è un bias cognitivo che può portare a valutazioni errate della probabilità degli eventi. Per evitarlo, è importante basarsi su dati oggettivi e informazioni provenienti da fonti affidabili, piuttosto che affidarsi esclusivamente alla propria memoria e alle informazioni più facilmente accessibili.

Fonte: Il potere della psicologia di David Campbell

Resistere all’ipnocrazia

Il testo “Ipnocrazia” di Jianwei Xun offre diversi spunti per pratiche di resistenza all’Ipnocrazia, il sistema di manipolazione della coscienza nell’era digitale. Ecco alcuni consigli pratici che si possono desumere dal testo:

  • Riappropriarsi del tempo: L’Ipnocrazia si nutre dell’accelerazione e della frammentazione dell’attenzione. Resistere significa introdurre pause e rallentamenti consapevoli nella vita quotidiana, creando un “tempo interstiziale” che sfugga alla logica della performance.
  • Creare zone autonome: Creare spazi fisici e mentali dove la logica algoritmica non può penetrare. Questi spazi possono emergere in luoghi inaspettati, come conversazioni profonde o momenti di connessione che sfuggono alla documentazione.
  • Sviluppare una dieta informazionale consapevole: Imparare a muoversi tra diversi regimi di verità mantenendo un nucleo di discernimento critico.
  • Coltivare relazioni sociali che sfuggono alla quantificazione: Mantenere vive forme di intimità che resistono alla misurazione e alla monetizzazione, in un’epoca in cui ogni interazione è mediata e misurata.
  • Mantenere una presenza lucida: Coltivare una consapevolezza critica che non si trasformi in un’altra forma di trance. Si tratta di sviluppare un “sé conversazionale”, capace di navigare consapevolmente tra diversi stati di dialogo, mantenendo una forma di presenza lucida anche nella trance algoritmica.
  • Coltivare l’improduttività: Ritagliarsi momenti di non-produzione che non possono essere sfruttati dal sistema, creando pause intenzionali e rallentando il ritmo della propria esistenza in modi che non possano essere capitalizzati o ottimizzati.
  • Desiderare diversamente: Trovare modi di volere che non alimentino la macchina, scoprire piaceri che completino invece di estendere, creando forme di soddisfazione che il sistema non possa catturare o mercificare.

Fonte: Ipnocrazia di Jianwei Xun.

Un nuovo rapporto con le piante

Con scetticismo, quanto basta.

Ecco alcuni consigli pratici tratti dalle fonti, organizzati per argomento:

Come connettersi con le piante e migliorare il benessere personale:

  • Dormire con piante e frutta: Scegli piante che ami guardare e annusare per la camera da letto, privilegiando quelle che filtrano l’aria e hanno proprietà rilassanti. Considera di dormire con una mela per gli effetti del suo profumo e dell’etilene che emana.
  • Praticare la “piantaterapia artistica”: Raccogli elementi naturali come foglie e rami, e utilizzali per creare composizioni artistiche come collage o disegni. Questo può aiutare a ritrovare serenità e ispirazione.
  • Creare un giardino segreto: Visualizza uno spazio verde dove ti senti a tuo agio e protetto, aggiungendo piante che ti piacciono e percependo i profumi e le sensazioni che ti trasmette. Rifugiati in questo spazio immaginario quando ti senti nervoso o stressato.
  • Fare “bagni di foresta” (Shinrin-yoku): Cammina nei boschi, respira profondamente, ascolta i suoni della natura e medita. Questa pratica giapponese riduce lo stress, migliora il sistema immunitario e favorisce il benessere generale. In Italia, cerca i “boschi del respiro” certificati.

Come interagire e comunicare con le piante:

  • Parlare con le piante: Anche se può sembrare strano, parlare con le piante può essere un modo per connettersi con loro. Alcune persone credono che le piante rispondano alle parole.
  • Scrivere alle piante: Inviare lettere agli alberi, come fanno a Melbourne, può essere un modo per esprimere amore, chiedere consigli o offrire amicizia.
  • Ascoltare i suoni delle piante: Anche se non possiamo sentirli direttamente, le piante emettono suoni, soprattutto in condizioni di stress. Essere consapevoli di questa comunicazione può aumentare la nostra empatia.
  • Entrare in comunione con la natura attraverso il cibo: Scegli un vegetale da mangiare, scopri la sua storia e le sue proprietà nutritive, e preparalo con cura. Mentre lo mangi, visualizza l’energia del sole e della pioggia che sono state necessarie per farlo crescere.

Come rispettare e proteggere le piante:

  • Salvare una pianta: Scegli una pianta in difficoltà e mettiti in azione per salvarla, che si tratti di portarla a casa, curarla dove si trova o opporti a potature drastiche.
  • Piantare alberi: Piantare alberi è un modo concreto per contrastare i cambiamenti climatici e lasciare un’eredità positiva al mondo. Considera di coinvolgere la comunità nella cura degli alberi piantati in città.
  • Cambiare il linguaggio che usiamo verso le piante: Evita di usare espressioni che denigrano il mondo vegetale e cerca di conoscere i nomi delle diverse specie.
  • Essere consapevoli del valore delle piante: Riconoscere che le piante sono esseri viventi intelligenti e senzienti ci porta a trattarle con maggiore rispetto.

Come migliorare la qualità dell’aria in casa:

  • Aggiungere piante: Integrare del verde negli ambienti chiusi non solo li rende più belli, ma funziona anche come un depuratore d’aria naturale.
  • Scegliere le piante giuste: Alcune piante sono più efficaci di altre nel filtrare gli inquinanti domestici.

Fonte: Chiedi a una pianta di Alessandra Viola


Oggi sono riuscito a raggiungere il limite massimo di domande da porre a NotebookLM. Nel frattempo ho analizzato superficialmente vari libri, per poi eliminarli. Tempo ben speso.

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