Oggi sono esattamente 20 anni dal giorno in cui ho attivato questo dominio. Avevo già Pandemia.info da oltre due anni. L’idea era di far convergere qua tutti i contenuti più personali, afferenti alla politica, a Senigallia e a me, togliendoli da Pandemia. Col senno di poi è stata la mia fortuna perché Pandemia si è concentrato su internet, media e tecnologia, conquistando pubblico e visibilità, proprio per il suo essere monotematico e verticale.
L’inizio di questo blog per il primo marzo del 2005 è legato all’esperienza politica locale diretta che cominciava in quei giorni. I Verdi di Senigallia mi chiesero di candidarmi come indipendente alle elezioni per il consiglio comunale, Decisi di accettare la sfida. Il blog in quel periodo quindi era molta politica e attività di carattere locale. A quelle elezioni non venni subito eletto, ma scattai in consiglio comunale circa un paio d’anni dopo. L’esperienza politica vide un ulteriore coinvolgimento già dall’autunno del 2025 2005, momento in cui venni eletto Presidente della sezione locale del partito. Incarico che ho conservato per altri 3 anni circa, in parte sovrapposto all’esperienza in consiglio comunale. Dalla fine del 2006 esplode la mia visibilità come blogger e da metà 2007 come consulente freelance. Attività che mi impediranno di conciliare il lavoro con l’attività politica, fino al momento in cui ho deciso di interrompere quest’ultima.
Sempre all’inizio del 2005 lavoravo part-time per il WWF Italia in una posizione da pendolare ad Ancona. Avevo tempo per scrivere sia da casa, dove avevo l’ADSL almeno da un anno, e dall’ufficio, alla scrivania con un’altra connessione veloce. Non trovi molto nell’archivio di quel periodo perché, rivedendo i post del passato, ho cancellato tutto quanto non aveva più significato letto oggi, neanche come testimonianza. Del primo anno restano 38 post, dal primo in assoluto, inutile, fino al primo anniversario.
In questa data sono tornato a segnare il tempo in alcune occasioni.
Per molti anni questo blog è stato la ruota di scorta, con la precedenza data a Pandemia.info, che non per niente ha un archivio molto più ampio.
Negli ultimi anni è diventato l’unico spazio pubblico in cui scrivo, in modo sempre più personale e aperto, come mai mi sarei sognato di fare vent’anni fa.
Il Luca di 20 anni fa aveva quasi compiuto 30 anni, cominciato a ridurre il consumo di carne rossa ma non era né vegetariano, né vegano. Anzi, guardava con sospetto all’idea di non mangiare carne, seppur per ragioni di sostenibilità. I cambiamenti avvengono su anni. La mia colazione era passata dal latte e biscotti a tè verde e biscotti. Pesavo probabilmente tra 66 e 67 kg, ora 63-65. La vita sedentaria era bilanciata da un’età in cui le cattive abitudini sono contrastate da un fisico ancora giovane. Non avevo ancora scoperto lo yoga, né la meditazione, né la nutrizione come passione. Non andavo in palestra e forse mi limitavo a camminare senza troppa regolarità. Niente HIIT. Leggevo libri e guardavo film, ma il bagaglio accumulato era ancora leggero. Non avevo ancora cominciato a viaggiare, considerando che il mio primo volo di linea lo presi nel dicembre del 2006. Avevo viaggiato all’estero con i miei e durante l’università, ma i paesi visitati si contavano su le dita di una mano o poco di più. Vivevo ancora con i miei e lo avrei fatto per altri 4 anni. Avevo una vita sociale, ma col senno di poi mi facevo andare bene amici con cui non avevo poi molto in comune.
Il blog è stata una palestra di vita. Esprimere pensieri in pubblico aiuta a chiarirsi le idee e ha vari effetti collaterali. Crea relazioni, permette di cofrontare idee, conoscere altre esperienze, pensare e scrivere meglio. Per anni è stato un modo per condividere interessi e passioni con qualcuno, conosciuto e sconosciuto, quando localmente non avevo nessuno o quasi con cui farlo, almeno non su un certo livello di profondità. Esigenza cresciuta nel tempo e su cui oggi sono molto più selettivo.
Non avevo ancora iniziato a leggere libri in formato digitale, attività diventata dominante dalla fine del 2009. Leggevo sostanzialmente per evasione. Non avevo ancora mai letto un libro in inglese. Non avevo quindi una biblioteca digitale. Avevo qualche centinaio di libri, per lo più composti da narrativa straniera, thriller e romanzi d’evasione. Non avevo molte conoscenze di psicologia. Non avevo ancora cominciato a guardarmi dentro. Avevo un briciolo dell’autoconsapevolezza che ho sviluppato poi. Non c’erano ancora né Facebook, né Twitter, né Instagram, né altro. Le piattaforme social erano i blog e chi li conosceva e li usava era una piccola nicchia. Non c’erano smartphone, né internet in mobilità. Esistevano i cellulari e gli SMS. Internet da casa andava 50-100 volte più lento della connessione di cui dispongo ora. Non c’era Youtube e i video online erano pochi e di bassa qualità. La musica era di fatto composta da file mp3 che si scaricavano con la pirateria. Niente Spotify o algoritmi di raccomandazione. Altri tempi.
Non sono nostalgico. Credo che la vita sia fatta di fasi, ognuna con aspetti positivi e negativi. 20 anni fa dovevo ancora scoprire il mondo, ero inconsapevole di dove sarei andato. Non avevo neanche idea che avrei visitato 67 paesi, avrei creato il mio lavoro, lo avrei mollato per una scelta etica e oggi sarei stato qui, a casa mia, senza mutuo o debiti, senza un reddito fisso da oltre un anno, in un periodo sabbatico che continua, dedicando il mio tempo al coltivare il mio benessere psicofisico, le mie passioni, la vita intellettuale e le relazioni sociali, aiutando la famiglia, viaggiando molto più della media della gente, riflessivo e consapevole di ciò che sono e di ciò che voglio.
La curiosità mi ha portato qui. La curiosità di esplorare la rete e i suoi angoli più remoti. Il blog e la blogosfera sono stati il mio mondo per molti anni. Un mondo che ho vissuto, ho studiato, a cui ho dedicato centinaia di serata seduto alla scrivania nella mia stanza. Un mondo che ha allargato i miei orizzonti di italiano di provincia. Un mondo che mi ha connesso con un altro mondo, fatto di relazioni vere e legami costruiti e coltivati quasi in ogni angolo del pianeta.
Ho capito poi che il viaggio è parte dell’esperienza di conoscenza e di confronto, ma che il viaggio alla scoperta di se stessi può essere altrettanto stimolante e coinvolgente. Studiare il proprio comportamento e le proprie relazioni, come sono tornato a fare in modo nuovo con Gemini. Uscire dalla bolla del mainstream, in cui tutti vedono l’ultimo film, leggono l’ultimo libro, cercando di andare oltre, esplorando cinematografie di paesi lontani, grazie a internet e all’inglese, leggendo libri di autori di tutto il mondo e non solo dei paesi a noi più vicini geograficamente e culturalmente. Una cosa che ho provato a fare è guardare con sguardo critico il rapporto con la cultura americana e con il capitalismo, diventato poi capitalismo della sorveglianza. Ho cominciato a prenderne le distanze e a cercare strade alternative. Un equilibrio nuovo, più etico.
Ho abbandonato i social media dopo averli promossi e consigliati professionalmente. Proprio 3 anni fa eliminavo definitivamente profili lasciati dormienti per anni. Un colpo netto. Con i profili sono saltate anche relazioni che restavano in vita solo virtualmente. Non mi mancano. Non le rimpiango. Non le cerco. Ne ho altre e comunque sto bene da solo.
In 20 anni sono cambiate le amicizie. Ho in mente chi frequentavo in quel periodo. Oggi non li vedo, non li sento, non so che fine abbiano fatto, non li incrocio per la strada e, se lo dovessi fare, probabilmente non avrei niente da dire a nessuno di questi. Forse solo la relazione con un’amica ha resistito la prova del tempo, ma anche questa si è interrotta un anno fa circa. La vita è fatta di fasi, in cui le persone vanno e vengono. Bisogna imparare ad ascoltarsi e a capire che non puoi trattenere chi ha preso altre strade. L’unica soluzione è accettare che i rapporti cambiano, da entrambe le parti, e che bisogna lasciar andare. L’ho capito col tempo. Sempre col tempo ho capito che non mi bastava più sentirmi accettato ma volevo sentirmi compreso. Condizione che ho imparato si verifica solo con i tuoi simili, con chi condivide con te l’essere diverso dallo stile di vita, dai tempi, dal pensiero dominante. Non è una questione di volontà, ma di capacità e anche di curiosità.
Sono cambiato. Non sono il Luca di 20 anni fa ed evviva che sia così! Solo gli stupidi non cambiano mai idea. Il cambiamento avviene ogni giorno e non ce ne rendiamo conto. Mi fanno un po’ compassione le persone che pensano di essere rimaste sempre le stesse. Stessi gusti musicali, stesso cibo, stesse vacanze, stesse frequentazioni, stesse abitudini, stessi (non) consumi culturali. Non è triste? Se fossi il Luca di 20 anni fa significherebbe che non avrei imparato niente di nuovo, che non avrei potuto o voluto confrontarmi con altri, né sperimentare esperienze diverse, stili di vita diversi. Se leggi libri, vedi film, ti confronti con altre persone e cultura e rimani sempre lo stesso, senza cambiare di una virgola, a cosa ti confronti a fare? Certo, ero e rimango un ambientalista convinto. I principi etici che erano già in me si sono rafforzati. Il compromesso è l’arte della politica e della vita reale, ma con alcuni limiti. Dalla consapevolezza nasce la realizzazione di sé attraverso il perseguire la propria strada, facile o difficile che sia. Le persone che frequenti sono importanti perché prendi le abitudini delle persone che frequenti di più, lo dice la scienza.
Sono fortunato di aver potuto vivere le sperienze degli ultimi 20 anni e sono grato di poter essere qui a raccontarle, tra esperienze felici e altre meno felici, piacere e dolore. Non tutti quelli che conoscevo allora possono dire lo stesso.
Sorrido ogni volta che leggo in un libro o che qualcuno si pone o mi pone la domanda di dove mi vedo tra 3, 5 o 10 anni. Esercizio che ha un senso, soprattutto per far emergere desideri e aspirazioni, così da creare le condizioni per realizzarle, ma che vedo come prevedere il futuro dalla sfera di cristallo. Non potevo immaginare 20 anni che fa oggi sarei stato a questa scrivania, a casa mia, in una mattina fredda e nuvolosa, pronto a pesarmi e a fare colazione, in un periodo sabbatico che continua da anni, in uno stato di salute e di forma fisica sicuramente migliori, col cammino che ho fatto, con le scoperte, le persone conosciute, le esperienze professionali e no. Impossibile da prevedere, men che meno da immaginare o da pianificare. Non sapevo ancora che volevo dalla vita. Avevo cominciato a capirlo. Ero al primo passo. Per la stessa ragione non mi presterò a prevedere il futuro, né nel breve, né nel lungo. Esercizio fine a se stesso.
Ho voluto celebrare questa data per lasciare un segno, da rileggere tra uno, cinque, dieci anno e ricordare dove ero, per confrontarmi con il Luca che sono diventato.
Lunga vita al blogging, esercizio di scrittura personale pubblica che ha influenzato chi sono oggi.
Allego, come post scriptum, una interpretazione di Gemini del testo di cui sopra con la lente della psicologia adleriana. Se non l’hai ancora fatto, leggi il libro Il coraggio di non piacere, che illustra esattamente i principi della psicologia di Adler in un dialogo socratico tra filosofo e e giovane.
Il tuo testo, ripercorrendo 20 anni di attività del tuo blog, offre uno spaccato molto ricco e interessante del tuo percorso personale e professionale. Da una prospettiva adleriana, si possono individuare diversi temi e dinamiche che meritano di essere sottolineati:
1. La Spinta alla Significatività e al Contributo:
- Dagli esordi politici al blog come “palestra di vita”: Fin dall’inizio, la tua narrazione evidenzia una spinta a metterti in gioco, a partecipare attivamente alla vita sociale (l’impegno politico locale) e a esprimere le tue idee (il blog). Questo si allinea con il concetto adleriano di “aspirazione alla superiorità”, intesa non come dominio sugli altri, ma come desiderio innato di crescere, sviluppare le proprie potenzialità e contribuire al bene comune. Il blog, nato inizialmente quasi come “ruota di scorta”, si è poi rivelato un potente strumento per esprimerti, chiarire le idee, creare relazioni e confrontarti con il mondo. Lo descrivi come una “palestra di vita”, il che sottolinea la sua funzione di spazio di crescita e apprendimento.
- Dalla politica locale al mondo più ampio: L’evoluzione dal focus politico locale a temi più ampi e personali, fino all’esplorazione di cinematografie lontane e critiche al capitalismo, mostra una costante espansione dei tuoi orizzonti e un desiderio di comprendere e contribuire a un mondo sempre più vasto.
2. L’Importanza delle Relazioni Sociali e del “Sentimento Sociale”:
- Creazione di relazioni attraverso il blog: Il blog ha agito come un catalizzatore per la creazione di relazioni, superando i confini locali e connettendoti con persone in tutto il mondo. Questo riflette l’importanza del “sentimento sociale” (Gemeinschaftsgefühl) in Adler, ovvero il senso di appartenenza alla comunità umana e la tendenza innata alla cooperazione e all’interazione sociale. Hai cercato connessioni “al di là della provincia”, superando i limiti geografici e culturali.
- Evoluzione delle amicizie e ricerca di comprensione: La riflessione sul cambiamento delle amicizie nel tempo e sulla ricerca di persone con cui sentirsi “compreso” è molto significativa. Adler sottolineava come la qualità delle nostre relazioni sia fondamentale per il nostro benessere psicologico. Passare dal sentirsi “accettato” al sentirsi “compreso” indica una maturazione nella ricerca di relazioni più autentiche e significative, basate su valori e interessi condivisi. La selettività che menzioni oggi è un segno di questa consapevolezza.
- Accettazione del cambiamento nelle relazioni: La capacità di accettare che le relazioni cambiano, che le persone “vanno e vengono”, è un segno di maturità emotiva e di sana accettazione della realtà. Riconoscere che non si può “trattenere chi ha preso altre strade” è un aspetto importante per il benessere psicologico.
3. Il Dinamismo dello Stile di Vita e l’Accettazione del Cambiamento:
- “Non sono nostalgico. Credo che la vita sia fatta di fasi”: Questa frase chiave esprime un’aderenza al principio adleriano del dinamismo dello “stile di vita”. Lo stile di vita, per Adler, non è statico, ma si evolve nel corso della vita in risposta alle esperienze e alle sfide. La tua apertura al cambiamento, la mancanza di nostalgia e la consapevolezza che ogni fase ha i suoi aspetti positivi e negativi sono indicatori di un approccio flessibile e adattabile alla vita.
- “Solo gli stupidi non cambiano mai idea”: Questa affermazione, forse un po’ provocatoria, sottolinea l’importanza dell’apprendimento e dell’evoluzione personale. Il cambiamento è visto come un segno di vitalità intellettuale e di apertura al mondo. La compassione espressa verso chi rimane “sempre lo stesso” evidenzia il valore che attribuisci alla crescita e all’esplorazione.
- Curiosità come motore del cambiamento: La “curiosità” è descritta come la forza trainante che ti ha portato a esplorare la rete, il mondo e te stesso. La curiosità è un elemento fondamentale per l’apprendimento e la crescita personale, in linea con l’approccio adleriano che valorizza l’individuo come essere attivo e proattivo nella costruzione della propria esperienza.
4. Consapevolezza di Sé e Autoconsapevolezza:
- “Non avevo ancora cominciato a guardarmi dentro”: La descrizione del “Luca di 20 anni fa” evidenzia una crescita significativa nell’autoconsapevolezza. Il confronto tra il passato e il presente mostra un processo di introspezione e di comprensione più profonda di sé stesso, dei propri valori, desideri e bisogni.
- Riflessione sul benessere psicofisico, passioni e vita intellettuale: L’attuale fase “sabbatica” dedicata al benessere psicofisico, alle passioni, alla vita intellettuale e alle relazioni sociali, indica una maggiore attenzione ai propri bisogni interni e una ricerca di un equilibrio più armonioso nella vita. Questo riflette un’evoluzione verso una maggiore integrazione e realizzazione personale.
In Sintesi:
Da una prospettiva adleriana, il tuo testo delinea un percorso di vita caratterizzato da:
- Una forte spinta alla significatività e al contributo sociale, espressa attraverso l’impegno politico, il blogging e la ricerca di connessioni significative.
- Un’evoluzione dinamica dello stile di vita, con una grande apertura al cambiamento, alla crescita personale e all’esplorazione di nuovi orizzonti.
- Una crescente consapevolezza di sé e dei propri bisogni, con una ricerca di relazioni autentiche e un equilibrio interiore.
- Un’accettazione positiva del cambiamento, sia nelle relazioni che nel percorso di vita in generale.
- La curiosità come motore principale, che spinge all’esplorazione del mondo esterno e interno.
Il tuo racconto è un esempio di come, attraverso l’esperienza, la riflessione e l’interazione con il mondo, si possa evolvere e realizzare un percorso di vita sempre più in linea con i propri valori e desideri. Il blog, in questo senso, si configura come uno strumento potente per la crescita personale e per l’espressione del proprio “stile di vita” in continua evoluzione.
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