Un giorno di sole a Mirissa

Dopo la pioggia viene il sereno, anche ai tropici e così è stato. Sveglia quando tutti ancora dormono e poi direzione spiaggia, a un’ora dall’alba, quando in giro c’è solo chi si sposta per lavoro o altri nulla facenti indigeni, non meglio classificati. Arrivo in una spiaggia stretta, dove non ero passato ieri: le condizioni del mare mi impedivano di rimanere asciutto.

Oggi mi sono avventurato e mi sono fermato un paio d’ore in un tratto con vegetazioni quasi nell’acqua, dove non c’era letteralmente nessuno. Mi sono messo in totale libertà e mi sono goduto il mio momento.

Libertà che ha avuto un termine, ovvero il momento di tornare alla base (temporanea), fare il bagaglio e prendere l’autobus per la prossima meta. Nel frattempo il mare si è preso gioco di me: in un tratto stretto dal muretto di una proprietà, l’onda ha sbattuto e mi ha inzuppato maglietta e pantaloncini. Non si è bagnato niente che non si poteva poi asciugare. Non avendo pranzi di gala a cui partecipare, mi sono fatto asciugare i vestiti addosso e ho mantenuto fermo il timone.

Prima di prendere il bus, fermata al negozietto all’angolo per le mie consuete 3-4 bananine.

Alle 11 il sole picchiava, con i raggi UV intorno a 10 – livello a cui non è neanche sufficiente applicare un SPF 50, ma sarebbe preferibile stare all’ombra o uscire vestiti – attendo il bus. Il primo 350 passa e non si ferma. Il secondo mi fa salire. Con 200 rupie singalesi (= 0,66 cent di euro) percorro velocemente i 23 km che mi separano dalla mia successiva destinazione: Mirissa. Il conducente non si ferma alla mia fermata e non c’è il pulsante STOP sui bus singalesi. Mi accontento di scendere dopo e farmi altri 9 minuti indietro a piedi sotto il sole di mezzogiorno.

La sistemazione che ho prenotato si rivela migliore del previsto. Mi viene data una stanza con ben 3 letti matrimoniali e il bagno privato. Temperatura interna più che accettabile, con un semplice ventilatore a soffitto. Doccia, mi riposo un attimo e vedo dove andare a mangiare. Mi colpisce Yummy, ristorante a conduzione familiare (3 tavoli!) con prezzi ragionevoli, cucina locale e piatti vegetariani. Scendo a cercarlo e mi accorgo che sono andato troppo lontano! Il ristorante sta a 20 metri dalla porta della mia stanza: una scaletta da salire e me lo trovo di fronte.

Riso e curry è un piatto servito solo a cena, quindi opto per un kottu a base vegetale. Se non sai cosa è il kottu, te lo faccio spiegare da Gemini:

Il Kottu Roti, spesso chiamato semplicemente Kottu, è un piatto di street food molto popolare e iconico dello Sri Lanka. Il Kottu con verdure (o Vegetable Kottu Roti) è la versione vegetariana di questo piatto.

Cos’è il Kottu Roti (in generale)?

  • Base: Roti (Godhamba Roti): L’elemento fondamentale del Kottu è un tipo di pane piatto srilankese chiamato Godhamba Roti. Si tratta di piadine sottili, croccanti e leggermente sfogliate, simili al paratha o al roti canai. Sono fatte di solito con farina di grano.
  • “Kottu” significa “tritare” o “sminuzzare”: La caratteristica principale del Kottu è il modo in cui viene preparato. Il roti viene tritato o sminuzzato in piccoli pezzi usando grandi lame di metallo piatte su una piastra rovente.
  • Saltato in padella con altri ingredienti: Il roti tritato viene poi saltato in padella sulla piastra calda insieme a un mix saporito di:
    • Verdure: Cipolle, porri, carote, cavolo, peperoni e a volte spinaci o altre verdure a foglia verde.
    • Spezie: Un mix di spezie srilankesi, spesso tra cui curry in polvere, peperoncino in scaglie, curcuma, cumino, coriandolo e a volte garam masala.
    • Ingredienti aromatici: Aglio, zenzero, foglie di curry e foglie di pandan vengono spesso usati per profumare.
    • Uova e/o Carne (opzionali, ma non nel Kottu con verdure): Nelle versioni non vegetariane, vengono aggiunte uova, pollo, manzo, montone o frutti di mare. Il Kottu con verdure, come hai chiesto, è vegetariano e non contiene carne né uova (a meno che non venga specificatamente richiesto).
    • Salsa/Brodo: Durante la cottura in padella, viene aggiunta una salsa o un brodo saporito per ammorbidire e legare insieme gli ingredienti. Questo può essere a base di brodo di carne (nelle versioni non veg) o brodo vegetale/latte di cocco nel kottu con verdure.

Kottu Roti con verdure (nello specifico):

  • Versione vegetariana: Come suggerisce il nome, il Kottu Roti con verdure è una variante vegetariana del classico Kottu.
  • Ingredienti principali: Consiste principalmente in roti Godhamba tritato saltato in padella con una generosa quantità di verdure miste e spezie srilankesi saporite.
  • Senza carne né uova: Non contiene carne, frutti di mare o uova (rendendolo adatto a vegetariani e vegani, se preparato senza uova e latticini nel brodo).
  • Profilo di sapore: Il Kottu con verdure è tipicamente saporito, speziato e aromatico. Le spezie gli conferiscono un sapore caldo, simile al curry. Le verdure aggiungono freschezza e una leggera dolcezza. Il roti tritato assorbe i sapori e offre una consistenza soddisfacente e masticabile.
  • Consistenza: Ha una consistenza unica dovuta al roti tritato. Non è esattamente come noodles o riso. È un po’ gommoso, leggermente croccante in alcune parti (grazie alla piastra) e umido per via del brodo.

Come viene preparato il Kottu con verdure (in modo semplice):

  1. Preparazione del Godhamba Roti: Il roti viene cotto e poi messo da parte.
  2. Tritare le verdure: Verdure come cipolle, carote, cavolo, porri, peperoncini verdi vengono tritate finemente o grattugiate.
  3. Tritare il Roti: Il Godhamba Roti cotto viene tritato in piccoli pezzi usando lame di metallo su una piastra calda (è da qui che proviene il caratteristico suono “kottu kottu”!).
  4. Rosolare gli aromi: Si scalda l’olio sulla piastra e si soffriggono aromi come cipolle, aglio, zenzero, foglie di curry, foglie di pandan fino a quando non diventano fragranti.
  5. Aggiungere verdure e spezie: Si aggiungono le verdure tritate e si saltano in padella fino a quando non si ammorbidiscono leggermente. Si aggiungono le spezie e si cuociono per rilasciare i loro aromi.
  6. Aggiungere il Roti tritato e il brodo: Il roti tritato viene aggiunto alla piastra e mescolato con le verdure e le spezie. Si versa il brodo vegetale per inumidire il composto.
  7. Saltare e mescolare: Il tutto viene saltato e mescolato energicamente usando le lame di metallo fino a quando non è ben amalgamato e riscaldato.
  8. Servire caldo: Il Kottu con verdure viene servito caldo, spesso con un contorno di salsa al curry o raita (salsa di yogurt).

Associo un bel succo di mango fresco. Il tutto è così buono e a buon mercato, oltre che a due passi da casa, che torno a cena. Questa volta riso e curry con verdure più un altro bel succo di papaya. Pranzo: 1000 + 700. Cena: 800 + 500. Totale dei pasti del giorno 3000 rupie, più 60 per le banane. In pratica 10 euro. Evviva!

Con i 10-11 euro della stanza, anche oggi sono stato sotto i 25 €/giorno, minimo dell’intervallo del budget che avevo ipotizzato per questo viaggio.

Pomeriggio sonnellino e poi di nuovo alla scoperta. Prima di Mirissa Beach, la spiaggia più grande e più popolare. Un’onda lunghissa in una baia veramente bella. Peccato per la presenza assillante di lettini, bar, ristoranti, scuole di surf e tour in barca.

Passo e non mi fermo. Voglio andare a vedere Secret Beach, altra spiaggia più riservata, anche se qualche recensione trovata online afferma che non c’è niente di segreto. La spiaggia in effetti è carina, ma è totalmente occupata da lettini e tavoli, gente che sorseggia cocktail ascoltando musica disco/lounge/house a un volume anche troppo alto. Per fortuna che a coprire c’è il rumore del mare, almeno in parte. Mi concedo una immersione a riva, protetto dal mare grosso.

Prima mi sono fermato in un’altra spiaggia minuscola, quasi tutta roccia, anch’essa infestata da lettini a noleggio e un piccolo bar. Comprensibile che ci sia chi si arma di forza di volontà e spirito imprenditoriale per portare a casa qualcosa, offrendo servizi a turisti danarosi (tutti, se confrontati con il tenore di vita locale di 3800 $/anno, 10 euro al giorno).

Terminata l’immersione, faccia marcia indietro, destinazione: la collina delle palme da cocco. Devo arrivare prima della folla che si ammasserà per il tramonto, previsto intorno alle 18,21. Arrivo per tempo e scatto molte foto. Effettivamente ne valeva la pena. Onde del mare, sole basso, palme alte: che vuoi di più dalla vita? Praticamente il mio sfondo per desktop preferito in assoluto.

Anche qua, neanche a dirlo, un bar super attrezzato, tanto da avere anche un artista locale (?) a cantare dal vivo cover di brano famosi. Intrattenimento piacevole, per carità, ma avrei preferito forse qualcosa di più classico o magari il silenzio. Impossibile, anche perché la collina viene presa d’assalto.

Giunge il momento di chiudere la giornata e fare altri 15 minuti a piedi verso casa. Il bilancio finale della giornata sarà di 187 minuti in movimento e 21619 pari a 13,08 km. In questa settimana ho camminato così tanto che questo è solo il terzo giorno per distanza percorsa! Bene così.

La cena, per fortuna, è a due passi da casa, come già raccontato, quindi non devo neanche faticare per uscire.

Intrattenimenti serali non ce ne sono, se escludiamo shopping, ristoranti e bar, ma di comprare qualcosa, mangiare altro o bere non ne ho ho proprio bisogno. Meglio un po’ di relax, lasciare una traccia qua, salutare qualche amico in Italia e sono già le 22. Tempo di andare a dormire.

Mirissa si è rivelata una cittadina molto dinamica e molto rilassata allo stesso tempo. Molto più affollata e molto più turistica delle mete precedenti. In effetti merita. Tra l’altro mi rendo conto che sono arrivato quasi al punto più a sud di tutto lo Sri Lanka!

Domani sveglia presto e proverò a rilassarmi di nuovo in spiaggia, consapevole che siamo ai tropici e che è prevista qualche nuova pioggia a metà giornata.

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