Sri Lanka, appunti di viaggio #3

Altre considerazioni sparse sul mio viaggio in Sri Lanka, durante il viaggio.


La mia osservazione sull’assenza di illuminazione pubblica e l’implicito rischio di incidenti stradali, con mezzi che viaggiano a tutta velocità, bus per primi, con alto rischio per qualsiasi altro veicolo lento, inclusi i pedoni a margini di strade senza marciapiedi, non era campata per aria. Ho trovato uno studio della Banca mondiale:

Le norme sulla sicurezza sul lavoro in Sri Lanka non sono quelle dell’Italia. Il cameriere dell’ultimo ristorante in cui sono stato, con pavimento in cemento, andava via scalzo. Quelli sulla spiaggia ovviamente scalzi o in infradito.

Nel ristorante di oggi mi è stato portato un antipasto offerto a tutti i clienti. Ho interrogato Gemini e probabilmente si tratta di chutney.

Un chutney è una preparazione culinaria originaria del subcontinente indiano, molto diffusa anche in Sri Lanka, che si caratterizza per essere una salsa o una conserva agrodolce e spesso piccante, preparata con frutta, verdura, erbe aromatiche, spezie, aceto e zucchero.

Ecco le caratteristiche principali che definiscono un chutney:

  • Base di frutta e/o verdura: Il chutney è preparato principalmente con ingredienti vegetali, che possono essere frutta (come mango, tamarindo, mele, uva passa), verdura (come pomodori, cipolle, zucca), o una combinazione di entrambi.
  • Equilibrio di sapori: La sua peculiarità risiede nel bilanciamento di diversi sapori:
    • Dolce: Generalmente apportato dallo zucchero, ma a volte anche dalla frutta stessa.
    • Acido: Fornito principalmente dall’aceto (di malto, di vino, di mele) o dal succo di lime o limone.
    • Piccante: Spesso presente grazie all’aggiunta di peperoncino fresco o secco, zenzero o altre spezie piccanti.
    • Salato: Generalmente presente in piccole quantità per esaltare gli altri sapori.
  • Ricco di spezie: Le spezie sono un elemento fondamentale del chutney e contribuiscono in modo significativo al suo sapore complesso e aromatico. Le spezie comuni includono cumino, coriandolo, senape in grani, chiodi di garofano, cannella, cardamomo, curcuma e molte altre.
  • Consistenza variabile: La consistenza di un chutney può variare da una salsa piuttosto liquida e omogenea a una conserva più densa e con pezzi di frutta o verdura ben riconoscibili. La consistenza dipende dagli ingredienti utilizzati, dalla durata della cottura e dal metodo di preparazione.
  • Cottura lenta: I chutney vengono solitamente cotti lentamente per un periodo di tempo prolungato, permettendo ai sapori di mescolarsi e intensificarsi e agli ingredienti di ammorbidirsi e caramellarsi leggermente.
  • Utilizzo come condimento o accompagnamento: I chutney vengono utilizzati principalmente come condimento per accompagnare una vasta gamma di piatti. Possono essere serviti con curry, riso, carni grigliate, formaggi, pane, cracker o utilizzati come ripieno per sandwich e involtini.

In sintesi, un chutney è una conserva agrodolce e speziata a base di frutta e/o verdura, cotta lentamente con aceto e zucchero, e ricca di aromi complessi. È un elemento distintivo di molte cucine del Sud Asia, inclusa quella dello Sri Lanka, dove viene utilizzato per aggiungere un tocco di sapore unico a diversi piatti.

La “marmellata piccante di mango” di cui parlavamo precedentemente rientra perfettamente in questa definizione di chutney.

Altra caratteristica che ho trovato in ristoranti a conduzione familiari o poco più grandi, non quelli dei grandi resort dove ovviamente non sono neanche entrato, è l’offerta sul tavolo di un mazzo di carte, per intrattenersi in attesa dell’arrivo del cibo. Idea a costo contenuto che ho visto essere apprezzata.

A Mirissa era palpabile una forte presenza turistica. Così non è stato a Tangalle e neanche qui a Benthota. Al ristoratore che mi ha chiesto da dove venivo, gli ho chiesto se questo periodo è da considerare bassa stagione. Mi ha risposta che in realtà saremmo ancora in alta stagione, da metà novembre a tutto marzo. I turisti però, per sua ammissione, scarseggiano e non ha idea del perché. Mi ha detto che anche le piogge in questo periodo dell’anno sono insolite. Ieri non sono uscito per cena da quanto pioveva.

A proposito di meteo, curioso di previsioni più precise, ho cercato il servizio meteorologico singalese e ho trovato una bella allerta meteo sul sito, più un avviso in PDF emesso alle 14 di oggi per alto rischio fulmini. Sul sito si segnalavano oltre 75 mm di pioggia possibili. Il bollettino è valido fino alle 23. Ora sono poco più delle 21 e ha già smesso di piovere (e ho cenato!). Ho fatto interpretare e tradurre il bollettino a Gemini. Lo copio a seguire per darti un’idea dei consigli precauzionali che vengono diffusi:

Secondo il PDF che hai caricato (il bollettino meteorologico), ecco cosa ti puoi aspettare a Benthota (che fa parte della Provincia Occidentale) oggi, martedì 18 marzo 2025:

  • Allerta per fulmini intensi e forti piogge: Il bollettino è un’allerta di livello AMBRA, il che significa che dovresti essere preparato.
  • Temporali: Sono probabili rovesci temporaleschi accompagnati da fulmini intensi in diverse località delle province Occidentale, Sabaragamuwa, Centrale, Meridionale e Uva. Benthota rientra nella Provincia Occidentale.
  • Venti forti temporanei: Durante i temporali potrebbero esserci raffiche di vento localmente forti e temporanee.
  • Validità: L’allerta è valida fino alle 23:00 di oggi, 18 marzo 2025.

Cosa fare secondo il bollettino (Azioni Richieste):

  • Cercare riparo: Trova un riparo, preferibilmente al chiuso e mai sotto gli alberi.
  • Evitare aree aperte: Non stare in aree aperte come risaie, piantagioni di tè e specchi d’acqua durante i temporali.
  • Evitare telefoni con filo e apparecchi elettrici collegati: Non usare questi dispositivi durante i temporali.
  • Evitare veicoli aperti: Non usare biciclette, trattori, barche ecc.
  • Fare attenzione ad alberi caduti e linee elettriche: Presta attenzione a potenziali pericoli causati dal vento forte.
  • Contattare le autorità locali per la gestione dei disastri in caso di emergenza.

In sintesi, dato che sei a Benthota e sta piovendo forte, il bollettino indica che la situazione potrebbe peggiorare con temporali e fulmini intensi fino alle 23:00 di oggi. È consigliabile seguire le indicazioni di sicurezza e cercare un riparo sicuro.

Direi che ho fatto bene ieri sera a non uscire e oggi a tornare al mio riparo, dopo aver visto che il cielo non prometteva nulla di buono, prima ancora di scoprire l’allerta meteo.

Nel prendere un altro succo dalla signora dei succhi, è apparsa una turista a dir poco colorata nel vestire. Non indovinerai mai la sua nazionalità.

La ragazza è iraniana!

Per andare in spiaggia, stamattina sono passato da un accesso tra alcuni edifici in apparente stato di abbandono, con una insegna sulla strada rovinata, che non ho decodificato. Al ritorno, per ritrovare l’accesso al contrario – tutti gli altri accessi conducono a proprietà private o alberghi – vedo su Google Maps che quegli edifici erano un museo. Dalle recensioni noto qualcuno che indica come il museo non ci sia più e che permangano due guardie. In effetti, tornando dal mare le due guardie sono lì. Alle 7 di mattina non avevano ancora preso servizio. Che ci facciano a guardia di edifici abbandonati è facile immaginarlo: assistenzialismo di stato? Sono comunque stati gentili e uno dei due mi ha salutato.

Sul retro di alcune spiagge insolitamente pulite, l’ho notato anche a Tangalle, emergono resort che si fanno notare. L’accesso alla spiaggia è controllato dalla security e qualcuno pulisce la spiaggia tutte le mattine, a differenze delle altre dove la plastica purtroppo deturpa il paesaggio. Ho fatto una ricerca sul resort alle mie spalle a Tangalle e ne ho fatta un’altra veloce su un paio di resort visti qui a Benthota e ho scoperto sistemazioni da 300, 350, 470 (!) euro per notte! Questo quanto chiedono su Maps per una notte da oggi a domani. Certamente per periodi di picco la richiesta è ancora più alta. Non per niente nelle spiagge precedenti a Mirissa ho notato un grandissimo albergo in costruzione e da Maps ho letto che si tratta di un hotel della catena Ritz Carlton. Complimenti! Non saprei quanti di questi clienti vadano poi a prendere un succo dalla signora di cui sopra. Disparità sociali che saltano all’occhio.


Domani nuovo trasferimento e oramai sono arrivato a 2/3 di questo percorso. C’è ancora molto da vedere e da scoprire. L’avventura continua.

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