Francis Fukuyama sostiene che Elon Musk si muova sulle orme di Silvio Berlusconi.
Nell’articolo pubblicato su Persuasion, Francis Fukuyama traccia un parallelo inquietante tra Elon Musk e Silvio Berlusconi, sostenendo che Musk stia espandendo il modello di oligarchia moderna inventato dall’ex Primo Ministro italiano, contribuendo potenzialmente al declino della civiltà occidentale.
Tesi Centrale:
Fukuyama argomenta che Elon Musk, attraverso l’acquisto di Twitter (ora X) e il suo crescente coinvolgimento politico, stia seguendo le orme di Silvio Berlusconi, utilizzando la sua ricchezza per ottenere influenza politica e proteggere i propri interessi economici. Questo modello di “oligarchia moderna” rappresenta una minaccia fondamentale per la democrazia.
Berlusconi come Modello:
L’autore ricorda un suo precedente articolo in cui definiva Berlusconi come l’inventore di una forma di oligarchia in cui un individuo ricco acquista potere politico tramite i media e lo utilizza per proteggere i propri affari. Fukuyama sostiene che questo schema è stato poi ripreso da oligarchi in tutta l’ex Unione Sovietica ed Europa orientale, minando le istituzioni democratiche e promuovendo la corruzione.
Le Azioni e le Motivazioni di Musk:
Fukuyama interpreta l’acquisto di Twitter da parte di Musk non come una decisione economica razionale o un tentativo di difendere la libertà di parola, ma come una manovra per acquisire una notevole influenza politica. La trasformazione di X in una piattaforma che amplifica opinioni vicine a MAGA e il sostegno finanziario alla campagna di Trump sono visti come prove di questa strategia. L’autore sottolinea i potenziali conflitti di interesse derivanti dal ruolo di Musk come consigliere di Trump, data l’importanza del governo federale per le sue aziende Tesla e SpaceX.
Conseguenze per la Democrazia:
Fukuyama esprime preoccupazione per il fatto che i social media stiano rapidamente sostituendo i media tradizionali come principale fonte di informazione per gli americani. A differenza dei media tradizionali, che in passato erano soggetti a norme sulla neutralità, le grandi piattaforme online godono di un potere politico immenso e non regolamentato, capace di influenzare l’esito delle elezioni.
Soluzione Proposta:
Per contrastare questo potere eccessivo, Fukuyama ripropone l’idea di “middleware”. Questo sistema agirebbe come un intermediario tra le piattaforme e gli utenti, sottraendo alle piattaforme il loro potere editoriale e promuovendo una maggiore diversificazione delle fonti di informazione. L’autore ricorda uno studio del 2020 di Stanford in cui si paragonavano le grandi piattaforme internet a una “pistola carica” sul tavolo, e la situazione attuale con Musk e Twitter rappresenta lo scenario peggiore che si temeva.
Connessione con il Grafico Precedente:
L’analisi di Fukuyama sulla polarizzazione politica negli Stati Uniti e sull’ascesa di figure come Trump può essere collegata al grafico precedentemente condiviso dall’utente, che posizionava gli “US Right” in un quadrante con valori conservatori e una propensione alla cooperazione internazionale leggermente inferiore alla media. L’articolo di Fukuyama fornisce un’interpretazione delle forze politiche e degli attori che potrebbero contribuire a questo posizionamento.
Tono e Conclusione dell’Autore:
L’articolo ha un tono allarmato e pessimista riguardo alle implicazioni dell’ascesa di figure come Elon Musk per la democrazia occidentale. Fukuyama vede in Musk un pericoloso precedente che mina le fondamenta delle istituzioni democratiche attraverso l’uso della ricchezza per manipolare il panorama politico e mediatico. La sua conclusione è che è urgente trovare modi per ridurre il potere delle grandi piattaforme online e proteggere l’integrità del processo democratico.
L’articolo cita un altro articolo dello stesso autore su Silvio Berlusconi, sintetizzato da Gemini così:
Nell’articolo del 2021, Francis Fukuyama espone la sua convinzione che la storia del XXI secolo attribuirà la responsabilità del declino della civiltà occidentale a una figura chiave: l’ex Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi.
Tesi Centrale:
Fukuyama sostiene che Berlusconi ha inventato un approccio alla politica che, nonostante non sia più al potere, è stato ampiamente imitato in tutto il mondo. Questa “invenzione” consiste nell’utilizzo della ricchezza derivante da un impero mediatico per ottenere cariche politiche e, una volta al potere, sfruttare l’influenza politica per proteggere i propri interessi economici e schermarsi dalla responsabilità penale.
L’Invenzione di Berlusconi:
L’autore spiega come Berlusconi, attraverso la proprietà di un vasto impero mediatico (Mediaset), sia diventato una celebrità, trampolino di lancio per la carica di Primo Ministro nei primi anni ’90, in un momento di collasso del vecchio ordine politico italiano post-Seconda Guerra Mondiale. Fukuyama sottolinea come Berlusconi abbia poi utilizzato il suo potere politico per salvaguardare i suoi affari, un’opportunità mancata per l’Italia di rinnovare la sua vita politica dopo la fine della Guerra Fredda.
Imitazione Globale:
Fukuyama evidenzia come il modello di Berlusconi di combinazione tra potere mediatico e politico sia stato ampiamente imitato a livello globale. Cita esempi come Vladimir Putin in Russia, Viktor Orbán in Ungheria e Recep Tayyip Erdoğan in Turchia, che hanno riconosciuto l’importanza di controllare i media privati. Nell’Europa orientale, dopo la caduta del Muro di Berlino, i media privatizzati furono inizialmente acquistati da gruppi stranieri, ma con l’avvento di internet, questi investitori stranieri si ritirarono, lasciando spazio a oligarchi locali che vedevano nei media non tanto opportunità economiche, quanto vie d’accesso alla politica. L’autore menziona esempi come Andrej Babiš nella Repubblica Ceca e Dan Voiculescu in Romania.
L’Ucraina come Caso Limite:
Fukuyama descrive l’Ucraina come il paese democratico in cui il controllo oligarchico dei media tradizionali ha raggiunto il suo apice. Praticamente tutti i principali canali radio e TV sono controllati da sette oligarchi arricchitisi illecitamente dopo il crollo dell’Unione Sovietica. L’ascesa dell’attuale presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dovuta alla serie TV “Servant of the People” trasmessa sul canale di Ihor Kolomoisky, ne è un esempio. Altri oligarchi ucraini hanno utilizzato i loro media per proteggere i propri interessi economici, alimentando la corruzione politica attraverso la compravendita di parlamentari.
Il Parallelo con Trump:
Fukuyama traccia un parallelo tra l’ascesa di Donald Trump negli Stati Uniti e la saga di Berlusconi. Trump, pur non controllando un impero mediatico, ha compreso il valore della celebrità, amplificata dalla sua partecipazione a un reality show. Ha inoltre riconosciuto l’importanza di Twitter come “megafono” gratuito e ha stretto una relazione simbiotica con Rupert Murdoch e Fox News.
Minaccia alla Libertà di Stampa:
L’autore argomenta che le teorie tradizionali sulla libertà di stampa danno priorità alla decentralizzazione e alla concorrenza (“una persona, una voce”). Tuttavia, il controllo oligarchico dei media amplifica enormemente le voci di un piccolo numero di individui potenti, mossi non dal bene pubblico, ma dai propri interessi economici e politici. Molti di questi oligarchi sono corrotti e ostacolano la crescita economica e la prosperità generale, agendo talvolta come agenti di potenze straniere ostili.
Il Caso Zelensky e la Libertà di Parola:
Fukuyama analizza la decisione del presidente ucraino Zelensky di chiudere tre canali TV controllati dall’oligarca filo-russo Viktor Medvedchuk. Sebbene Zelensky sia stato legittimamente eletto, la sua lotta contro l’influenza oligarchica, inclusa quella del suo ex mentore Kolomoisky, è stata difficile. La chiusura dei canali di Medvedchuk, pur criticata da alcuni osservatori occidentali per motivi di libertà di parola, solleva interrogativi sulla reale libertà di espressione in un contesto in cui i media sono controllati quasi esclusivamente da un piccolo gruppo di oligarchi che minano la democrazia e promuovono gli interessi di una potenza rivale.
Conclusione:
Fukuyama conclude che, sebbene l’ideale di “una persona, una voce” non sia mai stato pienamente realizzato, il potere sulla parola è sempre più concentrato a causa dei cambiamenti tecnologici, e le nostre teorie normative non si sono adeguate adeguatamente a questa realtà. L’articolo esprime una profonda preoccupazione per l’impatto del modello oligarchico sulla democrazia e sulla civiltà occidentale.
Meditate gente, meditate!
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