Imparando a usare l’intelligenza artificiale #2

Appunti vari, come traccia condivisa, utile per me per ricordare questo percorso e per chi legge, per trarre spunti sul tema. Capitolo 2, dopo il capitolo 1.

  • IA Stupida? Forse Sei Tu (a Chiedere Male). L’output dipende dall’input; non corregge errori concettuali.
  • Non Arrenderti al Primo Fallimento: L’IA sbaglia ed evolve; riprova con modelli/prompt diversi.
  • L’Impatto Vero Richiede Tempo. L’adozione profonda è lenta, non farti ingannare dai numeri iniziali.
  • L’IA Migliore? Quella che Sfida il Tuo “Ovvio”. Usala per mettere in discussione le tue routine, non solo per imparare cose nuove.
  • Sii Esploratore, Non Turista dell’IA. Approccio attivo, flessibile, critico è l’unica via per non subirla.

L’intelligenza artificiale è intelligente quanto i tuoi input. Se chiedi di ottimizzare un sistema sbagliato concettualmente, l’IA lo migliora, ma non lo cambia. Gli inglesi dicono: rifiuti in ingressi, rifiuti in uscita. Vero.

Molti non usano ancora l’IA perché l’esperienza aneddotica che ne hanno avuto, alla prima sperimentazione, è andata male. Peccato però che i modelli sono diversi tra loro, i modelli evolvono rapidamente e si susseguono almeno ogni mese (o settimana) e i modelli restano imperfetti e sbagliano. Paradossalmente è più facile che sbaglino un calcolo che la coniugazione di un verbo. Ciò non significa che esistano applicazioni utili, specialmente per l’elaborazione del testo.

L’adozione su larga scala e in profondità dell’IA richiederà tempo. Vero, 500 milioni di persone usano ChatGPT ogni mese, ma quale modello usano? Quanto tempo al giorno lo usano? Per quali scopi? Siamo solo all’inizio e la diffusione con l’impatto reale richiederà tempo. Più tempo di quanto immaginiamo.

Se c’è un’applicazione utile dell’IA è proprio mettere in discussione ciò che si è sempre fatto. OK chiedere come fare qualcosa che non hai mai fatto – cuocere le zucchine nella air fryer – ma ancora meglio è verificare e validare un metodo che pensi sia l’ideale solo perché lo applichi da molto tempo. Scoprirai che il sistema ideale che applicavi non era poi il migliore. Provare per credere, anche con la cosa più banale.

Le applicazioni quotidiane utili sono molte di più di quelle già scoperte dall’utente medio. Un assistente IA è utile in viaggio, in una mostra d’arte, al ristorante, dal medico, al supermercato e non solo alla scrivania e al lavoro.

Chi ha cominciato a usare l’IA in genere usa un solo strumento (ChatGPT), sia per abitudine, sia per la funzione di memoria: ChatGPT ce l’ha, Grok ce l’ha da poco, gli altri seguiranno. Comprensibile, ma non del tutto ideale. La comodità spesso è un limite. Considerando come i modelli evolvono rapidamente, l’ideale è restare fluidi e flessibili. Un modello che è il migliore oggi non è detto che sia altrettanto buono domani.

Chi lavora con la conoscenza deve lavorare e conoscere gli strumenti di IA. Il punto non è la sostituzione del lavoro con l’IA ma il miglioramento delle prestazioni con l’IA. Riduzione del lavoro non credo. Se non l’ha ridotto l’avvento del personal computer in ogni scrivania, non lo farà l’IA.

Lo strumento giusto per l’obiettivo da raggiungere. Usare l’IA come un motore di ricerca è concettualmente sbagliato. Sì, vari servizi vogliono essere alternativi a Google e togliere quote di mercato, ma non è questa la funzione più efficace. Anche per interrogare dati e generare contenuti, servizi filtrati in partenza vanno conosciuti e preferiti a quelli generalisti (Elicit, Consensus, Semantic Scholar). Usare un servizio per tutti gli scopi è sintomo di pigrizia, non di successo.

Imparare a scrivere prompt è essenziale. Concentrare le richieste simili nella stessa conversazione è un’altra pratica che aumenta l’efficacia e riduce l’impegno e il tempo necessari.

In varie situazioni caricare una immagine è la soluzione più veloce e più pratica per introdurre e analizzare dati, soprattutto in mobilità. Il riconoscimento delle immagini da parte degli ultimi modelli è stupefacente e sono solo all’inizio.

Da uomo che ama la parola e la scrittura, ho sperimentato poco con la generazione di immagini. Utile in alcuni contesti lavorativi, intrattenimento per quasi tutti gli altri. Bello, divertente, virale se vuoi, ma per intrattenermi preferisco dedicarmi ad altre attività.

Se sei un consumatore passivo di contenuti, soprattutto video, l’IA è qualcosa che subirai. Per comprendere e sfruttare le potenzialità dell’IA è indispensabile un approccio attivo e creativo. Non c’è altra via.


Consigli Pratici

  • Qualità Input = Qualità Output: Cura i tuoi prompt.
  • Sperimenta Oltre la Prima Impressione: Non fermarti a un fallimento iniziale; i modelli evolvono.
  • Usa l’IA per Sfidare le Tue Abitudini: Chiedile di validare o migliorare i tuoi processi consolidati.
  • Esplora Usi Quotidiani Diversificati: Non limitarla al lavoro d’ufficio.
  • Sii Flessibile con gli Strumenti: Prova diversi modelli, scegli quello giusto per il compito, non per abitudine.
  • Impara e Integra (Non Farti Sostituire): Se lavori con la conoscenza, l’IA è uno strumento da padroneggiare per migliorare, non un nemico da temere.
  • Scegli lo Strumento Specifico: Usa tool specializzati per ricerca o generazione di contenuti specifici quando possibile.
  • Padroneggia il Prompting: È un’abilità chiave.
  • Sfrutta l’Input Visivo: Non dimenticare la potenza dell’analisi di immagini.
  • Approccio Attivo è Cruciale: Sii un utente creativo e critico, non un consumatore passivo.

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