Volare

Volare.
L'ordinario si tinge
di straordinario,
o forse il contrario.

Sei lassù, a seicento all'ora,
nel regno del sole,
un miracolo visibile.
Poi l'aria si agita,
la turbolenza morde,
un brivido corre.
Ma la cintura tiene,
un legame saldo
al sedile che galleggia.
Niente da temere, davvero.

Un viaggio che vorresti
senza fine, sospeso.
Perché atterrare è tornare,
sentire di nuovo la terra
sotto i piedi.
Il volo finisce.
La vita, quella continua.

Una meraviglia silenziosa,
troppo spesso
dimenticata.

Lo spunto mi è venuto dalla lettura di Turbolenza.

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