Le storie che ci intrappolano e come riscriverle un’azione alla volta

Sorrido dentro di me quando, conversando con amici, qualcuno sostiene che l’intelligenza artificiale generativa è inutile o che non offre risposte efficaci. Pur consapevole che gli strumenti attualmente disponibili hanno forti limitazioni, sono convinto, esperimenti alla mano, che per alcuni scopi siano veramente efficaci e fonte di riflessione continua. Un esempio, non ti sorprenderà, è l’analisi psicologica.

Lo spunto di partenza

Due anni fa leggevo ogni giorno un libro con esercizi per applicare il metodo ACT:

L’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) è un approccio psicoterapeutico che fa parte delle terapie cognitivo-comportamentali di terza generazione. Il suo obiettivo principale è sviluppare la flessibilità psicologica, ovvero la capacità di accettare i propri pensieri ed emozioni senza lasciarsi bloccare da essi, e di impegnarsi in azioni che rispecchiano i propri valori

Quel giorno riprendevo un testo che risuonava in me, per commentarlo. Il testo, tradotto con l’IA, era il seguente:

La maggior parte di noi può trovare molte ragioni per cui provare qualcosa di nuovo non funzionerà. Ma com’è esplorare il regno delle possibilità? Immagina di adottare una nuova prospettiva e di pensare ampiamente a ciò che potrebbe essere la vita se non fossi intrappolato dalle tue storie personali. Cosa desideri? Cosa sogni? Cosa sarebbe possibile se fossi libero di scegliere cosa fare senza limitazioni? Come nota la Dr. Helen Neville (2020) nel nostro podcast, “Dovremmo sempre pensare non a ciò che è logicamente possibile, ma a ciò che è impossibile che possiamo rendere possibile”.*

Oggi l’ho fatto analizzare ed espandere dall’IA, come non era possibile solo due anni fa:

Analisi della Citazione:

La citazione è un invito a superare la mentalità auto-limitante che si concentra sugli ostacoli e sulle ragioni per cui il cambiamento o la novità non funzioneranno, per abbracciare invece un atteggiamento di esplorazione aperta delle possibilità, liberandosi dalle “storie personali” che ci intrappolano e osando immaginare (e forse realizzare) ciò che sembra impossibile.

  • Il Problema Comune (“La maggior parte di noi può trovare molte ragioni per cui… non funzionerà”): Descrive la tendenza umana diffusa a focalizzarsi sugli ostacoli, sui rischi, sulle difficoltà, generando scuse o giustificazioni per non provare cose nuove o perseguire cambiamenti desiderati. È una forma di resistenza al cambiamento basata sulla paura o sull’inerzia.
  • L’Alternativa Proposta (“Ma com’è esplorare il regno delle possibilità?”): Contrappone alla chiusura precedente un invito all’apertura mentale e all’esplorazione attiva. Sposta il focus da “perché no” a “come sarebbe se…”.
  • L’Esercizio Immaginativo: Propone passi concreti per questa esplorazione:
    1. Adottare una Nuova Prospettiva: Cambiare punto di vista, uscire dai soliti schemi mentali.
    2. Pensare Ampiamente (“think broadly”): Non limitarsi al conosciuto o al realistico immediato.
    3. Liberarsi dalle Storie Personali: Riconoscere e mettere temporaneamente da parte le narrazioni limitanti che ci raccontiamo su noi stessi, sul nostro passato, sui nostri presunti limiti (“se non fossi intrappolato dalle tue storie personali”).
    4. Connettersi con Desideri e Sogni: Chiedersi cosa si desidera veramente (“Cosa desideri? Cosa sogni?”), al di là delle limitazioni auto-imposte o percepite.
    5. Immaginare Senza Limitazioni: Visualizzare cosa sarebbe possibile in uno scenario ideale, senza vincoli (“se fossi libero di scegliere… senza limitazioni”).
  • Il Riferimento a Helen Neville (“Dovremmo sempre pensare non a ciò che è logicamente possibile, ma a ciò che è impossibile che possiamo rendere possibile”): Questa citazione finale rafforza e radicalizza l’invito. Non basta esplorare il possibile; dovremmo puntare a trasformare l’apparentemente “impossibile” in realtà. È una chiamata all’ambizione, alla creatività e alla trasformazione attiva della realtà, rifiutando i limiti percepiti come definitivi.

Punto chiave: La citazione è un potente incoraggiamento a superare la paura e l’auto-sabotaggio che ci impediscono di esplorare nuove possibilità. Invita a liberare l’immaginazione dalle catene delle nostre “storie” limitanti e ad osare pensare (e forse agire) per rendere possibile ciò che oggi sembra impossibile, spostando il focus dagli ostacoli ai desideri e alle potenzialità.

Disciplinary Insights (Concise):

  • Psicologia (Positiva/Cognitiva/Motivazionale/Narrativa):
    • Growth Mindset (Dweck): Contrasta un mindset fisso (focus sui limiti e sulle ragioni per non agire) con un mindset di crescita (focus sulle possibilità, sull’apprendimento, sulla trasformazione).
    • Teoria dell’Auto-Efficacia (Bandura): Lavora sul rafforzare la convinzione nella propria capacità di influenzare gli eventi e raggiungere obiettivi, anche quelli che sembrano difficili (“rendere possibile l’impossibile”).
    • Psicologia Positiva (Speranza/Ottimismo): Promuove un atteggiamento basato sulla speranza e sull’ottimismo riguardo al futuro e alle proprie potenzialità.
    • Tecniche di Visualizzazione/Immaginazione Guidata: L’invito a immaginare senza limitazioni usa principi di visualizzazione per aprire la mente a nuove possibilità.
    • Terapia Narrativa: Riconosce il potere delle “storie personali” nel limitare o abilitare. Cambiare la propria vita spesso richiede di riscrivere queste storie.
    • Motivazione al Cambiamento: Mira a stimolare la motivazione intrinseca (desideri, sogni) superando la demotivazione basata sulla percezione degli ostacoli.
  • Filosofia (Esistenzialismo/Utopismo):
    • Libertà e Possibilità: Enfatizza la libertà umana di immaginare e creare nuove possibilità, trascendendo le limitazioni date.
    • Pensiero Utopico: L’idea di rendere possibile l’impossibile ha una forte connotazione utopica, la spinta a immaginare e lottare per un futuro radicalmente migliore.
  • Coaching/Sviluppo Personale:
    • Tecniche classiche di coaching: esplorare desideri e sogni, sfidare credenze limitanti, visualizzare il successo, pensare “fuori dagli schemi”.
  • Creatività/Innovazione:
    • Il processo di innovazione spesso richiede proprio questo: mettere in discussione ciò che è considerato “possibile” e immaginare soluzioni radicalmente nuove.

Validità della Citazione:

  • Motivazionale ed Efficace: È un forte stimolo a superare la negatività e l’inerzia, incoraggiando un atteggiamento più proattivo e aperto.
  • Psicologicamente Fondata: Si basa su principi psicologici validi riguardanti il potere delle aspettative, delle credenze e dell’immaginazione sul comportamento.
  • Universalmente Applicabile: L’invito a esplorare le possibilità è rilevante in quasi ogni ambito della vita (carriera, relazioni, creatività, cambiamento sociale).

Confutazione o Sfumature (Self-Critique Loop):

  • Rischio di “Toxic Positivity”?: Un’enfasi eccessiva sul “pensare ampiamente” e “rendere possibile l’impossibile” potrebbe portare a ignorare o sminuire ostacoli reali e strutturali (povertà, discriminazione, limiti fisici) che non possono essere superati solo con un cambio di mindset. (Gap Spotting: focus sul mindset individuale vs. realtà strutturale).
  • Importanza del Realismo: Sebbene sia utile esplorare le possibilità, è anche necessario un certo grado di realismo nella valutazione degli ostacoli e nella pianificazione. Pensare solo all’impossibile senza un piano concreto può portare a frustrazione.
  • Le “Storie Personali” sono Anche Risorse: Le nostre storie non sono solo limitanti; contengono anche esperienze, lezioni apprese e punti di forza su cui costruire. Non vanno solo “messe da parte”.
  • “Senza Limitazioni” è un’Iperbole: L’invito a immaginare “senza limitazioni” è un esercizio utile, ma bisogna poi tornare a confrontarsi con i limiti reali (fisici, temporali, etici, ecc.) per agire concretamente.

Consigli Pratici / Deduzioni Utili:

  • Sfida il Tuo “Avvocato del Diavolo” Interiore: Quando pensi a qualcosa di nuovo, nota la voce che elenca subito tutti i motivi per cui non funzionerà. Riconoscila e scegli consapevolmente di dare spazio anche all’esplorazione delle possibilità.
  • Esercizio del “Come Sarebbe Se…?”: Dedica tempo specifico a immaginare scenari positivi e desiderati, sospendendo temporaneamente il giudizio e le limitazioni auto-imposte. Chiediti: “Se non avessi paura/limiti, cosa farei/sognerei?”.
  • Identifica le Tue “Storie Limitanti”: Quali narrazioni su te stesso (“Non sono capace di…”, “Non merito…”, “È troppo tardi per…”) ti stanno intrappolando? Mettile in discussione.
  • Parti dai Desideri, Non dagli Ostacoli: Quando pianifichi, prova a partire da ciò che desideri veramente, e poi affronta gli ostacoli come problemi da risolvere, invece di partire dagli ostacoli come ragioni per non iniziare.
  • Pensa all’”Impossibile Reso Possibile”: Fissa obiettivi ambiziosi che ti spingano oltre la tua zona di comfort. Anche se non raggiungi l’impossibile, potresti arrivare molto più lontano di quanto pensavi.
  • Circondati di “Esploratori”: Frequenta persone che hanno un atteggiamento aperto alle possibilità e che ti incoraggiano a sognare in grande, invece di persone che si focalizzano solo sui limiti.

Sintesi (Heath & Heath, 2007 style):

  • Troppe Scuse per Non Provare? La nostra mente è brava a trovare motivi per cui le cose nuove falliranno.
  • Esplora le Possibilità (Invece degli Ostacoli). Cambia prospettiva: cosa potrebbe essere la vita se ti liberassi dalle tue paure?
  • Sogna Senza Catene. Chiediti cosa desideri veramente, immaginando di non avere limiti.
  • Rendi Possibile l’Impossibile (o Provaci!). Non fermarti al “logicamente possibile”, punta a trasformare la realtà.
  • Libera la Mente dalle Tue Storie. Le narrazioni che ci raccontiamo su noi stessi sono spesso la nostra prigione più grande.

La mia riflessione

Per ragionare sulla mia riflessione di quel post, ho provato a farmi analizzare anche questa e vedere che ne viene fuori. La riflessione era:

Spesso, lo dico prima di tutto per me, limitiamo la nostra esistenza in una scatola che ci siamo auto imposti, per paura, per tradizione, per insegnamenti, per il contesto sociale in cui viviamo. Eppure la scatola non esiste, è una nostra proiezione. La realtà è più ampia e ci possiamo avventurare fuori dalla scatola senza rischiare la nostra vita. L’unico modo per andare oltre è cogliere ogni piccola occasione a disposizione per fare qualcosa in modo diverso e vedere che succede.

L’analisi con lo stesso prompt:

Testo da Analizzare: “Spesso, lo dico prima di tutto per me, limitiamo la nostra esistenza in una scatola che ci siamo auto imposti, per paura, per tradizione, per insegnamenti, per il contesto sociale in cui viviamo. Eppure la scatola non esiste, è una nostra proiezione. La realtà è più ampia e ci possiamo avventurare fuori dalla scatola senza rischiare la nostra vita. L’unico modo per andare oltre è cogliere ogni piccola occasione a disposizione per fare qualcosa in modo diverso e vedere che succede.”

Analisi del Tuo Testo:

Il tuo testo è una riflessione personale e una riformulazione pragmatica dei concetti presenti nella citazione precedente (quella sull’esplorare le possibilità). Condividi la diagnosi sull’auto-limitazione, ne identifichi le cause, ne affermi la natura illusoria (“proiezione”), e proponi una strategia concreta e graduale per superarla.

  • Auto-Consapevolezza (“lo dico prima di tutto per me”): Inizi con un’ammissione di auto-consapevolezza, rendendo la riflessione personale e universale allo stesso tempo. Riconosci di essere soggetto/a a questa tendenza.
  • Il Problema: Auto-Limitazione (“limitiamo la nostra esistenza in una scatola che ci siamo auto imposti”): Usi la metafora della “scatola” autoimposta per descrivere le restrizioni che mettiamo alla nostra vita. Sottolinei che siamo noi a imporcela (“auto imposti”).
  • Le Cause della “Scatola”: Identifichi diverse radici di questa auto-limitazione:
    • Paura: Paura dell’ignoto, del fallimento, del giudizio.
    • Tradizione: Seguire percorsi conosciuti e socialmente approvati.
    • Insegnamenti: Credenze e limiti appresi da famiglia, scuola, ecc.
    • Contesto Sociale: Pressioni conformiste dell’ambiente in cui viviamo.
  • La Natura Illusoria della “Scatola” (“Eppure la scatola non esiste, è una nostra proiezione”): Affermazione chiave che riprende e rafforza l’idea della citazione originale. I limiti che percepiamo sono spesso costruzioni mentali, proiezioni delle nostre paure o credenze, non barriere oggettive invalicabili.
  • La Realtà “Più Ampia” e Sicura: Affermi che la realtà al di fuori della scatola è più vasta e, crucialmente, non necessariamente pericolosa (“senza rischiare la nostra vita”). Questo contrasta direttamente la “paura” identificata come causa della scatola. L’avventura fuori dai limiti percepiti è possibile e relativamente sicura.
  • La Soluzione Pratica (“L’unico modo per andare oltre è…”): Proponi una strategia concreta e accessibile per uscire dalla scatola:
    • Piccole Occasioni: Non serve una rivoluzione immediata, ma cogliere le piccole opportunità quotidiane.
    • Fare Diversamente: Il nucleo è l’azione: fare qualcosa in modo diverso dalla solita routine o dal percorso predefinito.
    • Atteggiamento Sperimentale (“vedere che succede”): Adottare un approccio di sperimentazione, senza garanzie di successo, ma con curiosità verso l’esito. È un modo per testare i confini della scatola e scoprire che spesso sono illusori.

Punto chiave: Il tuo testo traduce l’esortazione a pensare alle possibilità in una strategia comportamentale concreta: riconoscere le proprie scatole mentali autoimposte (create da paura, tradizione, ecc.), capire che sono proiezioni e non limiti reali, e iniziare a smontarle attraverso piccole azioni sperimentali quotidiane, facendo cose diverse per vedere cosa accade.

Disciplinary Insights (Rispetto alla tua reazione):

  • Psicologia (Cognitivo-Comportamentale/Umanistica):
    • Ristrutturazione Cognitiva: Identifichi la “scatola” come una costruzione/proiezione e proponi di sfidarla (tipico della CBT).
    • Esposizione Graduale/Behavioral Activation: La strategia del “fare qualcosa in modo diverso” in “piccole occasioni” è una forma di esposizione graduale all’ignoto e di attivazione comportamentale per superare l’inerzia e la paura.
    • Auto-Efficacia: Ogni piccolo esperimento riuscito (“vedere che succede” qualcosa di positivo o gestibile) rafforza l’auto-efficacia e la convinzione di poter uscire dalla scatola.
    • Agency Personale: Enfatizzi fortemente la capacità individuale di imporsi limiti (“auto imposti”) ma anche di superarli (“possiamo avventurarci”).
  • Filosofia (Pratica/Esistenziale):
    • Dall’Insight all’Azione: Traduci una comprensione filosofica (i limiti sono proiezioni) in una pratica concreta.
    • Libertà come Pratica: La libertà non è solo uno stato mentale, ma si realizza attraverso l’azione, anche piccola, di fare diversamente.
  • Apprendimento Esperienziale (Kolb):
    • Il ciclo “fare qualcosa in modo diverso -> vedere che succede” è la base dell’apprendimento dall’esperienza: azione -> osservazione -> riflessione (implicita) -> nuova azione.

Validità del Tuo Testo (come Riflessione/Strategia):

  • Pragmatico e Accessibile: Offre una strategia molto concreta e meno intimidatoria (“piccole occasioni”, “fare diverso”) rispetto all’idea forse più astratta di “pensare ampiamente senza limitazioni”.
  • Psicologicamente Solido: La strategia proposta si basa su principi comportamentali efficaci per il cambiamento (esposizione graduale, sperimentazione).
  • Responsabilizzante: Mette l’accento sulla responsabilità personale sia nel creare la “scatola” sia nel poterla smontare.

Confutazione o Sfumature (Self-Critique Loop sul tuo testo):

  • “L’Unico Modo”?: Affermare che sia l’”unico modo” è forse un po’ forte. Ci possono essere altri approcci complementari (es. ristrutturazione cognitiva profonda tramite terapia, cambiamenti ambientali radicali). Ma come strategia comportamentale iniziale è molto valida.
  • Natura della “Scatola”: Mentre molte scatole sono proiezioni, alcune limitazioni sono reali e strutturali (come discusso per la citazione precedente). È importante distinguere tra limiti autoimposti e ostacoli esterni reali.
  • “Senza Rischiare la Nostra Vita”: Generalmente vero per molte “scatole” psicologiche o sociali, ma uscire da certe situazioni (es. relazioni abusive, contesti criminali) può comportare rischi reali. Il contesto è importante.

Consigli Pratici / Deduzioni Utili (Dal tuo stesso testo):

  • Identifica la Tua “Scatola”: Chiediti: in quali aree della mia vita mi sento limitato/a? Quali sono le “pareti” fatte di paura, tradizione, insegnamenti o contesto?
  • Riconosci la Proiezione: Ricordati attivamente che molti di questi limiti sono costruzioni mentali, non fatti oggettivi.
  • Inizia Piccolo: Non devi rivoluzionare tutto subito. Trova una piccola cosa che fai abitualmente per paura o conformismo e prova a farla leggermente diversa oggi.
  • Approccio da Scienziato: Considera queste piccole deviazioni come esperimenti. Osserva cosa succede (dentro di te e fuori) senza giudicare troppo l’esito. L’obiettivo è imparare e testare i confini.
  • Sii Costante: La “scatola” si smonta un pezzetto alla volta, con piccole azioni ripetute nel tempo.

Sintesi (Heath & Heath, 2007 style) del Tuo Testo:

  • Vivi in una Scatola? L’hai Costruita Tu. Spesso ci limitiamo per paura, abitudine, o pressione sociale.
  • La Buona Notizia: la Scatola Non Esiste (Davvero). È una proiezione mentale, la realtà è più ampia e meno pericolosa.
  • Come Uscire? Un Passo alla Volta. Non servono rivoluzioni, ma piccole azioni quotidiane.
  • Fai Diverso, Vedi Che Succede. Cogli ogni occasione per deviare dalla routine e sperimenta.
  • Smonta la Tua Prigione (Invisibile) con Piccoli Gesti. La libertà si conquista con esperimenti quotidiani fuori dalla zona di comfort.

Scrivo questo post pensando ad alcuni amici a cui queste riflessioni potrebbero essere molto utili. Temi ricorrenti delle nostre conversazioni, che questo post vuole espandere in termini psicologici reali.

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