Tutto considerato, nonostante alcune sere sia arrivato con una concentrazione molto, molto limitata per ragioni contingenti, sono soddisfatto di come ho impiegato il tempo dedicato all’intrattenimento. Segue un sommario riassunto delle ultime settimane con qualche segnalazione.
Serie tv
Sì, nelle sere/giornate più buie ho riconsiderato la pausa da serie tv, non riuscendo proprio a dedicarmi a qualcosa di più impegnativo. Scelta giusta e sbagliata, per le ragioni che seguono.
Severance S02
Ho visto la prima puntata e sono rimasto interdetto. Ho fatto passare qualche giorno e ho visto la seconda, per poi chiudere con la terza. Non ho alcun interesse a proseguire al momento, anche se sono certo che c’è un gran lavoro dietro.
La satira sull’azienda e sulla società impostata sul lavoro in questo momento mi dicono zero.
The White Lotus S03
Con tutte le buone intenzioni ho visto il primo episodio, in una sera in cui avevo come unico obiettivo distrarmi da qualcosa per cui era molto difficile farlo. Non mi ha convinto. Ho visto poi la seconda puntata e al momento è in sospeso, forse ripresa in un’altra serata difficile, come ultima spiaggia. Mi sa di patinato e fine a sé stesso.
Mi conferma anche un’idea che mi ero fatto con le ultime serie tv viste. Una serialità di 8-10 puntate a stagione, per quanto ben scritte e con idee brillanti, ha una probabilità prossima al 100% di contenere brodo allungato. Tempi morti che non sono più in grado di tollerare. So che il brodo allungato è necessario per non impegnare troppo uno spettatore disattento e che ha anche il vantaggio di ridurre il costo dello show al minuto (o a puntata) ma non lo tollero più.
The Pitt S01
Ho avuto l’intuizione di recuperare l’ultimo premiato medical drama americano, The Pitt. 15 puntate in un pronto soccorso, in cui ogni puntata è un’ora di una stessa giornata. Un’ora dopo l’altra. Ritmo super intenso. Emozioni e commozione. Proprio quello che mi ci voleva. Piangere per le disgrazie (altrui, di finzione) è rigenerante. Il ritmo è così incalzante che non c’è niente brodo allungato, anzi. Pronto per la seconda stagione.
Film
King of Comedy
Scorse e De Niro in gran spolvero. Comprendo chi ha confrontato questo film con Joker di Todd Phillips. Due film comunque diversi, apprezzabili entrambi.
Body Heat
Il bello di vedere film d’annata è ritrovare attori che hai frequentato più da vecchi che da giovani e vederli nel loro splendore a inizio carriera. Mickey Rourke quasi imberbe. William Hurt seducente. Ennesimo remake di Double Indemnity (ho studiato!). Trama nota, ma ben sviluppata e il finale è più che buono.
The Last Seduction
Altro remake di Double Indemnity con qualche variazione. Sexy. Ottimo neo-noir.
A House of Dynamite
Il nuovo film di Bigelow passato a Venezia non mi ha entusiasmato. Altro film serrato e avvincente, ma a mio avviso è una macchina che gira a vuoto. OK il messaggio politico, OK la recitazione, OK montaggio e fotografia, ma secondo me è il soggetto stesso a essere imballato. Comunque un buon intrattenimento.
Klute e The Parallax View
Insieme a Tutti gli uomini del presidente, la trilogia del complotto di Pakula. Ho recuperato dei classici. In ordine, il mio preferito è di gran lunga Klute. The Parallax View è ben riuscito. Il più noto invece, sullo scandalo del Watergate, l’ho trovato lento e noioso.
Tootsie
Devo recuperare la commedia, soprattutto in questo periodo. Dustin Hoffman è al suo massimo in questo film, forse già visto in tv da piccolo. Leggero e profondo. Intelligente. Forse avanti o forse siamo noi a essere sempre fermi nello stesso momento storico.
The Perfect Neighbor
Altra novità del Sundance festival su Netflix. Documentario ben raccontato. Storia tragica e triste. Da vedere per il modo in cui è raccontato, con i video delle bodycam degli agenti di polizia.
Bound
Classico delle Wachowski, opera prima. Si nota del guizzo, ma è comunque un’opera prima. Perdibile.
Caught Stealing
Altra novità di Aronofsky, altro mio regista preferito. Incalzante, ben girato, ben scritto, ben recitato. Divertente. Consigliato.