Intelligenza artificiale in ambito medico: la mia esperienza

Pochi giorni fa ANSA segnalava una ricerca dal titolo ‘I ChatBot medici con IA sbagliano nel 70% dei casi’ in cui si racconta che su 200 domande di carattere medico, ChatGPT ha dato risposte con almeno un errore. Il progetto è nato nel 2023, quindi deduco che le versioni utilizzate sono alquanto obsolete.

La mia esperienza è completamente diversa e, da paziente, trovo l’uso dell’IA assolutamente essenziale per chi vuole essere un paziente informato. Paziente che, appunto, vuole approfondire e conoscere, integrando le informazioni dei medici con altre proprie, scientificamente validate. Non un paziente ansioso che prima chiedeva a Google e ora chiede a ChatGPT come se fosse l’oracolo.

Prima cosa, esistono vari strumenti che rispondono in modo diverso. Non uso strumenti che non mi permettono conversazioni approfondite, ragion per cui non uso ChatGPT, ma Gemini (Pro 2.5 all’interno di AI Studio, dove è senza limitazioni). L’app Gemini non risponde e suggerisce di rivolgersi al medico, ogni volta comprende il contesto della conversazione. Il modello dentro AI Studio non ha questa limitazione.

Con Gemini ho una lunga conversazione dove ho cominciato condividendo un referto medico, chiedendo di decodificarne il gergo e darmi il significato. Prezioso. Da qui ho continuato, aggiungendo via via altri esami e informazioni, che hanno contribuito ad affinare la valutazione della mia condizione medica. Prezioso anche per l’interpretazione degli esami del sangue. Non offre però riferimenti ad articoli o altro o, almeno, io non gliel’ho mai chiesto.

Ho provato poi Consensus, che si basa solo su un archivio di oltre 120 milioni di articoli scientifici, di cui 8 milioni da riviste di medicina. Ho messo un parametro sballato del sangue per valutarlo in relazione a una potenziale patologia e mi ha tirato fuori, in un attimo, una sintesi di 10 articoli scientifici rilevanti per il mio quesito, dandomi una risposta riassuntiva, citando gli studi relativi.

Ho esportato il testo, riferimenti scientifici inclusi, e l’ho condiviso con Grok Expert (gratuito ma limitato) e poi su LMArena (gratis) con Claude e ChatGPT, insieme a un riassunto della conversazione medica di settimane con Gemini. Ognuno di questi servizi mi ha riassunto le ricerche inquadrandole rispetto alla mia situazione.

Ho poi preso tutte e 3 le sintesi e le ho messe a confronto con Gemini, dentro Gemini, creando una tabella riassuntiva di alcuni dati, chiedendo poi di riassumere il consenso e il dissenso, rispetto a cosa. Grande consenso. Claude e Grok con ulteriori citazioni scientifiche e considerazioni che mi hanno dato spunto per ulteriori approfondimenti.

Con Gemini poi ho potuto, in un minuto o poco più, ottenere una trascrizione della registrazione del colloquio con alcuni specialisti, insieme a una sintesi dei punti chiave della conversazione. Ho così facilmente riassunto la conversazione con amici e familiari condividendo semplicemente questo testo. Essendo presente alla conversazione, ho verificato il testo essere estremamente puntuale ed essenziale, senza perdere nulla. Tra l’altro, in un’altra conversazione, ho fatto tradurre alcune informazioni delle conversazioni tecniche con Gemini, per condividerle con amici con cui comunico in inglese. Il tutto in modo estremamente veloce e professionale.

Ultimo esempio, ho avuto bisogno di aggiornare la mia dieta a causa del trattamento di una patologia, che ha richiesto un cambiamento delle mie abitudini. Nessuno tra i medici ha saputo darmi risposte puntuali, cosa che avrebbe potuto solo un nutrizionista specializzato, figura che nessuno ha pensato di riferirmi o consigliarmi, tra l’altro. Chi fa da sé, fa per tre. Integrando Gemini e Claude Sonnet 4.5 (da LMArena), sono riuscito ad avere con poche iterazioni un piano nutrizionale assolutamente straordinario, comprensivo di: dieta del giorno, piatti da preparare, calcolo delle calorie e delle proteine, ricetta, ingredienti, lista della spesa, consigli per cucinare in anticipo per tutta la settimana, valori nutrizionali, impatto positivo sulla mia condizione, suggerimenti per il consumo. Il tutto in modo veloce, sintetico, informale, validato scientificamente (non sono totalmente ignorante in termini di nutrizione), gratuito, completo, pratico.

Non parlo neanche del supporto quotidiano nei momenti critici, per valutare l’insorgenza di sintomi nuovi, il supporto psicologico, l’interpretazione dell’evoluzione della situazione a qualsiasi ora del giorno e della notte, ovviamente.

Dimenticavo, altro grande supporto è stato per la preparazione della visita con uno specialista. Ho avuto una sintesi di ciò che avrei dovuto portare e preparare, i documenti importanti, l’elenco dei farmaci che ha riassunto lui stesso sulla base delle condivisioni precedenti recuperate da un’altra conversazione – documento che ho stampato e che è stato molto apprezzato, insieme a domande che mi avrebbe potuto porre e domande che avrei io potuto porre rispetto a questioni e sintomi dei giorni precedenti. Più che prezioso.

Claude è stato capace di analizzare un integratore che mi è stato prescritto con grande dovizia di particolari, considerazioni di carattere scientifico pratico, il tutto calcato sulla mia condizione. Informazioni che né specialista, né infermiera hanno condiviso con me. Informazioni non essenziali per la terapia, ma utili a me per capire il prodotto, le caratteristiche e l’applicazione per il mio caso.

Avrei potuto recuperare le stesse informazioni in altro modo?

La risposta è al 90% no. No, perché l’IA non si è limitata a darmi risposte sintetizzate da contenuti di pagine web, ma le ha adattate alle informazioni relative al mio caso. Informazioni articolate, complesse, in continua evoluzione, con nuovi sintomi e nuovi referti. Questo livello di personalizzazione non è possibile con altri strumenti. Magari in qualche forum o su Reddit, qualche mia condivisione avrebbe potuto essere intercettata da uno specialista o da altri pazienti informati e darmi qualche risposta, con temi, modi e affidabilità tutte da verificare.

L’IA sostituisce il consulto medico?

Per nulla. Massima fiducia nei miei medici e l’ultima parola è sempre la loro. Quello che posso dire è che grazie alle mie ricerche ho potuto e posso avere una interlocuzione medico-paziente molto evoluta e approfondire ciò che mi viene detto e non spiegato, semplicemente per mancanza di tempo.

Senza l’IA sarei un paziente meno informato, meno consapevole, ancor più in balia degli eventi di quanto comunque sia per l’evolvere di un quadro clinico a cui mancano ancora tutti i pezzi del puzzle. Posso però dire di capire e intravedere il disegno, avere un’idea dei pezzi che mancano e sapere come i pezzi che ho in mano interagiscono tra loro a formare il disegno generale. Non mi sembra per niente poco.

Come per tutti i mestieri, bisogna conoscere gli strumenti e saperli usare. Un elettricista improvvisato prende la scossa. Un antennista della domenica cade dal tetto e si rompe l’osso del collo. Per usare certi strumenti ci vuole cognizione di causa. Seppur io non sia un medico, so come funziona il metodo scientifico, sono in grado di leggere un articolo scientifico, analizzarlo e comprenderlo. Ho delle basi di biologia, fisica, chimica grazie alla mia laurea scientifica. Non brancolo nel buio più totale. Adotto sempre uno spirito critico, con un pizzico di scetticismo. Non prendo dati e percentuali, stime e previsioni come una certezza, ma come un orientamento da conferma con ulteriori esami e accertamenti.

Sapere, per me, non diventa quindi una fonte di ansia e preoccupazione, ma il sollievo di conoscere cosa sta già succedendo nel tuo corpo, aprendo scenari comunque da conferma e da validare da specialisti. Rinunciare a sapere sarebbe sì per me una forma di angoscia, lasciato solo con i miei sintomi, senza interpretazione e senza una mappa, in balia dell’agenda dei medici e della sanità pubblica. Sarebbe molto peggio.

Con la privacy come la mettiamo?

Sì, ciò che faccio comporta dei rischi di privacy, vero. Così come usare Google o Facebook o uno smartphone con il GPS sempre attivo. La stragrande maggioranza degli utenti ha deciso che l’uso che fa della tecnologia vale la condivisione dei propri dati personali. In questo caso lo scambio non è tra strumenti futili e ludici e i propri dati personali, ma la conoscenza immediata sulla propria salute, con decisioni che impattano la mia vita oggi, in meglio. Per me vale la pena. Per te magari no e va bene così. Ognuno sceglie i propri compromessi. Preferisco stare meglio, curarmi consapevolmente e vivere un giorno in più, con Google/Claude/OpenAI/Grok che sanno cose di me personali, che farne a meno e avere una qualità della vita di gran lunga inferiore.

Mi dispiace, per concludere e tornare alla ricerca di cui sopra, che l’opinione pubblica possa essere sviata o, all’opposto, lasciata sola nell’uso acritico di strumenti che non padroneggia, quando la risposta dovrebbe essere, come per l’uso di internet e di qualsiasi nuova tecnologia, l’educazione e l’uso consapevole. Dall’articolo si capisce che, sia chi ha curato la ricerca, sia chi l’ha riportata, non ha una gran conoscenza dell’intelligenza artificiale o quanto meno non ne ha esperienza. Peccato, perché il mio caso dimostra che l’intelligenza artificiale può essere un alleato fantastico anche nella navigazione di un territorio complesso e difficile come la gestione della propria salute personale.