A proposito di intelligenza artificiale e capacità predittiva di patologie mediche sulla base di sintomi e di dati (esami, referti, colloqui con specialisti), purtroppo devo constatare che Gemini (e anche Claude, ChatGPT e Grok) ci hanno azzeccato. Davano al 60-65% di probabilità lo scenario che poi oggi si è verificato.
Già un mese fa, con i dati in possesso in quel momento, lo scenario attuale era già tra i più probabili. Con il passare delle settimane e con la disponibilità di nuovi dati, gli altri scenari sono via via venuti meno ed eccomi qua.
Premeditatio malorum
L’esercizio stoico/latino di preventivare gli scenari peggiori, per poi non essere sconvolti quando si avverano, ha sortito il suo effetto. L’ho presa bene. Meglio del messaggero che mi ha dato la notizia. Meglio di altri amici a cui l’ho comunicato. Mi fa pensare che, come per i bambini che si infortunano e piangono solo se vedono i genitori disperarsi, io abbia una risposta emotiva solo quando vedo una risposta emotiva dal mio interlocutore. Empatia, probabilmente.
Prossimi passi
Domani analizzerò il percorso da qui in avanti, in attesa di parlare con lo specialista che gestirà il mio caso. Non c’è da stare molto allegri, ma del resto è già da quasi due mesi che la mia vita ha preso questa piega, quindi non so quanto peggio possa andare di così, ma mai dire mai. A fine settembre scrivevo che non avevo mai sofferto come in quel mese. A ottobre ho toccato nuove vette. Spero di aver dato.
Non so questo post resterà pubblico o lo renderò privato. Per ora è pubblico.
Se leggi queste righe e non hai idea di cosa parli, non ti preoccupare, non è importante.
Se invece hai letto altri post e conosci la situazione, non ti preoccupare comunque. Farò quel che devo fare e se avrò bisogno d’aiuto, lo cercherò.
Il viaggio continua.
Per un’altra ora.
Per un altro giorno.
