Credo sia un grande vantaggio, oggi, in termini di apertura mentale, essere fuori dalla bolla.
La bolla è quel microcosmo, promosso dagli algoritmi delle piattaforme social, in cui gli spunti intellettuali che ricevi sono simili agli stimoli che ricevono le persone che segui e frequenti. Un piccolo mondo in cui tutti (o molti) leggono le stesse fonti, seguono gli stessi profili, segnalano le stesse notizie, partecipano agli stessi eventi. L’omogeneità è tale per cui chi è dentro la bolla pensa che quello sia il mondo, che quella visione della realtà sia diffusa e nota. L’altro effetto è che chi sta nella bolla sa tutto quello che gli altri sanno nella bolla, ma sa poco di quel che succede fuori. Fuori in termini geografici, culturali, settoriali.
Nella bolla, qualsiasi essa sia, di solito vive chi ha interessi specifici e un lavoro specializzato, soprattutto mediato dal digitale e quindi dipendente, in qualche … Continua a leggere